Ho dimenticato di parlarne prima! E oggi 29 gennaio è l'ultimo giorno, se volete, per visitare la mostra di questi tre artisti giapponesi. Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Il "mondo fluttuante" rappresentato nelle stampe - silografie policrome - di questi creatori ci porta in un'epoca in cui si affermava in Giappone una "borghesia" che cercava forme di arte scollegate dall'etica della tradizione. I tre artisti sono vissuti a cavallo tra il settecento e l'ottocento. Giusto prima di quella apertura forzata, per definirla in qualche modo, all'occidente: quando le navi della flotta USA si presentarono e fecero capire in toni poco delicati ma senz'altro molto chiari che il Giappone non poteva restare isolato dal mondo. Evento politico gravido di sanguinose conseguenze, anche se non mi sembra il caso di gettare tutta la colpa sui soliti Yankee.
Alcune delle immagini sono magnifiche, altre molto semplici, l'insieme è qualcosa che vale la pena di vedere. Ci sono anche documentari sulle tecniche per creare queste stampe policrome (intagliare il legno, applicare gli inchiostri, ecc... una serie di operazioni semplici all'apparenza ma tutt'altro che banali). Oggi queste opere fanno parte di quella vasta offerta culturale di un paese che, con tutti i suoi difetti e contraddizioni, ha una enorme presa sull'occidente. Allora l'influenza non fu trascurabile, perché lo stile asciutto e minimalista di queste stampe influenzò i pittori e gli artisti d'Europa.
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