lunedì 2 novembre 2015

The Final Girls

Questo è un film horror che ai critici cinematografici piacerà un sacco perché, creando una situazione assurda, con dei personaggi che finiscono dentro un altro film (rendendosene conto), permette di usare per descriverlo i paroloni come metacinema. Ovvero cinema che parla di cinema, dove si prendono in giro i canoni di un certo genere, e perfino metacinema elevato al quadrato, visto che abbiamo un film (fittizio) in cui i protagonisti entrano e prendono un ruolo, e questo a sua volta ha un riferimento precedente, in un flahback in bianco e nero (la genesi del cattivo che poi andrà in giro ad ammazzare la gente). Sto parlando di The Final Girls, che è senz'altro una pellicola più attinente al fantastico che non al vero e proprio horror, anche se la base sarebbe quella. Dal momento che abbondano i momenti comici lo si potrebbe definire una commedia un po' macabra, ma in realtà c'è anche una certa dose di dramma e di dolceamaro... be' è un po' difficile da inquadrare. La doverosa premessa è che non bisogna cercare una logica o una rigorosa coerenza in quello che succede: pensate a divertirvi e non sarete delusi.

All'inizio, una delle protagoniste principali (Malin Åkerman nei panni di Amanda) attrice con scarso successo, nessun marito, bollette da pagare e una figlia a carico, schiatta malamente in un incidente stradale. Com'è possibile, se è una delle protagoniste? Ci arriveremo tra poco.


Un po' di anni dopo l'altra protagonista, che è la figlia uscita viva dal citato incidente (Max, interpretata dall'attrice di origine ucraina Taissa Farmiga, vedi foto qui sotto), si trova a dover respingere le insistenti richieste di un nerd un po' inquietante ovvero tale Duncan (Thomas Middleditch) che ha organizzato per un piccolo seguito di appassionati fedelissimi la visione di Camp Bloodbath 1 & 2, un film horror anni '80 del genere slasher, ovvero gente che viene ammazzata a ripetizione, con relativo seguito. Si tratta di una pellicola classica del genere, con gli adolescenti stupidotti che muoiono ammazzati dal cattivo quando pensano al sesso (per quella peculiare associazione yankee: sesso-peccato-morte). Dal momento che Max ha grossi problemi con la letteratura classica e che Duncan può aiutarla a studiare la tematica, la ragazza accetta a malincuore. Non è entusiasta perché si tratta del film (il primo dei due) che ha segnato la carriera della madre, pur impegnata in una parte relativamente minore, facendola ricordare solo come "scream queen" dei film horror. Max, che preferirebbe non resuscitare l'orrenda pellicola, si ritroverà così al cinema con alcuni amici e conoscenti, rifiutando però la prospettiva di rispondere a domande in quanto figlia dell'attrice scomparsa. Ma, durante la visione del film, avviene un imprevisto: un incendio mette in fuga il pubblico e Max guida i suoi amici verso la salvezza tagliando lo schermo cinematografico.


A questo punto si troveranno dentro il film che stavano vedendo, e se ne renderanno conto abbastanza rapidamente. I personaggi del film (tra cui la madre di Max!) arrivano con il celebrato pulmino Volkswagen dei tempi che furono, chiedono le indicazioni per il campeggio e se ne vanno. Poi succede ancora. Poi ancora. Da un certo punto di vista è tutto vero ma allo stesso tempo è anche "bloccato" nella ripetizione delle azioni del film Camp Bloodbath. Questo farà pensare ad esempio a Duncan che il cattivo non lo ucciderà nemmeno se non scappa, ma ad un certo punto i personaggi (di The Final Girls) vengono in effetti del tutto risucchiati nel film in cui si trovano. Inizialmente eviteranno di spiegare la situazione impossibile ai ragazzi del film anni '80 e la differente epoca si farà sentire nelle reciproche incomprensioni su vestiti, modi di dire e di fare, diverse tecnologie eccetera (ma i cellulari non hanno campo...). Inevitabilmente per Max, che rivede sua madre in una versione giovane (di fatto conosce la madre com'era prima che lei nascesse), sorge l'esigenza di tirarla fuori viva dal massacro che sta per succedere. Bisogna organizzare una resistenza al cattivo e farlo fuori. Spiegare agli stupidotti del film anni '80 che non devono pensare al sesso ma a salvare la pelle. Sarà possibile? E Amanda (che nel film si chiama Nancy) potrà veramente uscire dalla pellicola e ritornare reale per vivere con la figlia? Qualcuno ce la farà? Sarà la persona che risolveva il problema nel film o qualcun altro? E gli amici di Max avranno modo di sopravvivere?


Insomma The Final Girls presenta un numero di paradossi e di situazioni assurde o tragicomiche, e lo fa in modo simpatico e intelligente. Nel rapporto madre-figlia, per quanto mi sia piaciuta la recitazione di Taissa Farmiga, c'è molto melodramma e buoni sentimenti, un po' troppo di melassa in stile americano insomma. La satira sulle pellicole horror-slasher d'epoca stile Venerdì 13 può essere carina, se v'interessa la cosa. Ad ogni modo l'insieme è simpatico e molto divertente, pertanto è il caso di abbandonare ogni esitazione e guardarsi questo film.






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