martedì 27 ottobre 2015

Crimson Peak

Crimson Peak lo aspettavo da un po', memore del capolavoro creato da Guillermo del Toro con Il Labirinto del Fauno. Per certi aspetti non è affatto quello che mi aspettavo. La storia è essenzialmente un grande classico, un film in costume in bianco e nero come si facevano tanto tempo fa ricreato in magnifici colori; la trama e le atmosfere da sviluppare impongono anche un passo narrativo che all'inizio stanca un poco, e, peggio ancora, i mostri, che qui sono essenzialmente degli spettri, non fanno paura. Non è che siano fatti male, ma si comportano come si comportano tutti i bravi fantasmi di tutti i film da cento anni a questa parte: la fantasia nella creazione, e il comportamento inquietantissimo di certe creature orrende del Labirinto qui non li ho visti. Insomma, Del Toro ha voluto creare un film gotico, non un film dell'orrore, e non lo ha mica nascosto del resto, quindi tocca farsene una ragione.


Il cast di questo film è all'altezza della situazione, con una notevole eccezione: la protagonista femminile Mia Wasikowska, attrice autstraliana dal nome polacco, già... non esplosiva in Alice in Wonderland (2010): non dico che sia un disastro ma non m'ha convinto particolarmente nella parte della romantica aspirante scrittrice un po' ingenua (Edith). Per il pubblico femminile abbiamo il fetente-ma-tanto-carino Tom Hiddleston, che (ahimé) ci regala l'unico scorcio di nudo di tutto il film; il suo ruolo è quello di Thomas, nobile britannico seducente ma spiantato, capitato quasi per caso negli Stati Uniti e intento a sedurre la bella Edith. La sorella di Thomas è Lucille, interpretata da Jessica Chastain, che si trova qui impegnata a dimostrare che dopo aver viaggiato su Marte e recuperato Matt Damon, fatto ammazzare Bin Laden e altre cose che non so, qui sa prendere un ruolo marcio e malato dal primo all'ultimo fotogramma (non mi dite che sto anticipando qualcosa perché è evidente che il suo personaggio è nella pellicola per fare danni, ma non entro in particolari). Nel ruolo del sig. Cushing, ovvero il padre premuroso di Edith abbiamo Jim Beaver, mentre Charlie Hunnam prende il ruolo del Dottor Alan, un premuroso amico di famiglia che sarà contrariato dall'innamoramento di Edith verso Thomas.



La storia non è originalissima, come abbiamo già visto. Però Guillermo del Toro è grande nel creare un'atmosfera sempre più lugubre, sempre più pericolosa, sempre più insidiosa. Le inquadrature sono quasi tutte degli stupendi ritratti, come degli affreschi, senza per questo che la scena si paralizzi e ci ammazzi di noia come Il Racconto dei Racconti. L'uso delle luci, dei colori, anche della musica (salvo dove è un pochino invadente, a mio parere) mostrano la mano di un grande professionista.
Anche la casa dove è ambientata la maggior parte del film, quella dimora cadente dove la fiduciosa Edith va a vivere per amore lasciando la più rassicurante America, si rivela un personaggio a sé stante, tanto che dà il titolo al film. La dimora, e quell'argilla rossa che colora anche la neve, speranza di una rivincita economica del bel tenebroso Thomas che viaggia per il mondo in cerca di finanziatori che gli consentano un riscatto economico (rilanciare la sua miniera). La dimora, e il vincolo ossessivo, malato della missione di salvarla a ogni costo, di non abbandonarla anche quando cade a pezzi.
Con Crimson Peak vedrete qualcosa di bello, di molto classico e a tratti un po' lento. forse può annoiare i giovanissimi, probabilmente non lo avrei gradito molto quand'ero ragazzo, ma non c'è dubbio che sia un lavoro di prim'ordine, pertanto mi sento senz'altro di consigliarlo. Se poi vi piacciono gli attori che recitano nei ruoli da protagonisti, assolutamente sì. Jessica Chastain dà qui una grande interpretazione.








4 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Io attendo questo film al varco da tempo, il cast mi sembra di primordine anche se come te nutro qualche dubbio nei confronti della Wasikowska.

Bruno ha detto...

Secondo me si va a colpo sicuro, ovviamente lo dico perché mi piace molto il lavoro di Guillermo del Toro, ma c'è un gran lavoro dietro e (a parte i veri e propri effetti speciali, computer grafica ecc...) questo film è davvero uno spettacolo.

M.T. ha detto...

A parte questo film e i primi che ha realizzato da regista (Cronos e Mimic), le sue pellicole le ho viste tutte e devo dire i suoi lavori mi sono piaciuti: a parte quelli più "commerciali" (Blade II e Hellboy The Golden Army sono ben realizzati, Pacific Rim a parte i robottoni non è che sia poi granché come recitazione), il meglio l'ha dato con quelli che si rifanno al periodo della dominazione fascista in Spagna: ottimo Il labirinto del fauno, ma, anche se inferiore, La spina del diavolo è da vedere perché è sulla sua stessa lunghezza d'onda.

Bruno ha detto...

Il Labirinto per me è il migliore film di Guillermo del Toro, ottimo risultato ottenuto tra l'altro con un budget non proprio risicato, ma ben lontano dalle produzioni hollywoodiane (anche molto meno di Crimson Peak).