mercoledì 7 ottobre 2015

EXPO Milano 2015

Non è durata moltissimo la mia visita a EXPO 2015. Dopo essere stato da poco a New York (non ne ho ancora parlato) era difficile trovare grandi attrattive in una manifestazione che in fin dei conti è una grossa fiera, con qualche filmato e attrattiva da vedere e merce in vendita, interessante quanto si vuole ma senza le meraviglie di un Metropolitan Museum (poi ovviamente ognuno ha il suo punto di vista). Considerando che la coda per entrare in tutti i padiglioni tranne i più miserelli era davvero notevole (nonostante io ci sia andato di mercoledì) il rapporto sbattimento/soddisfazione era veramente svantaggioso e dopo un po' me ne sono andato. Non è che voglia muovere chissà quale critica, semplicemente provengo da una overdose di lunghe giornate in piedi e non avevo troppa voglia di farmene un'altra: non ho ovviamente voluto mancare a una occasione forse irripetibile (Expo in Italia, per giunta nella città in cui vivo) ma appena mi sono stufato, nel primo pomeriggio, sono tornato alla fermata della metropolitana.


Qualche considerazione. La gente c'era, mannaggia se c'era. Folle oceaniche (vedi foto) nonostante non fosse il weekend. Io non ho fatto una fila esagerata ma poco dopo il mio ingresso si è sviluppato uno spettacolo dantesco.


Va anche detto che dopo la sfuriata delle ore 10 circa gli accessi erano molto più alla spicciolata, ma il vialone (Decumano) era sempre pieno di gente. Soprattutto italiani, e tanti scolari rumorosi (con mio sommo disappunto). Se i conti alla fine non torneranno è perché i responsabili hanno sperperato o rubato i fondi, non perché la gente non abbia risposto, nonostante una campagna pubblicitaria non proprio pressante.

Sull'oganizzazione ci sarebbe a dire qualcosa. La navetta, ovvero l'autobus che percorre in una decina di fermate il perimetro di EXPO sfoggiando il nome anglofono di people mover, era strapiena di gente e due volte ho rinunciato a prenderla. Un autista, nonostante fosse sollecitato da una signora, ha rinunciato a caricare un disabile con carrozzina in quanto non c'era fisicamente lo spazio. Be', l'autista non posso biasimarlo, però non c'erano alternative studiate apposta per caricare e trasportare i disabili, nonostante ve ne fossero un sacco che giravano con carrozzine e scooter per disabili (quei mezzi che sembrano una specie di falciatrice con manubrio e sedile).


Il cibo non era a buon mercato, a meno di accontentarsi di soluzioni modeste (come ho fatto io, mangiando una specie di stufato di carne speziata su un letto di simil-piadina al padiglione malese).
I cessi non erano a livello atroce ma nemmeno ben tenuti.

Il grosso problema è che questa manifestazione, simile ad altre pesantissime kermesse che conosco bene (le fiere del turismo, l'Artigiano in Fiera ecc...) non è solo tremendamente affollata ma a ogni attrattiva c'è una coda in più da fare, e si tratta di file interminabili, serpentoni che si possono smaltire soltanto con ore di paziente attesa. Anche per un utente che desideri stare dalla mattina fino alla sera tardi in Expo non sarà possibile visitare più di 4 o 5 dei padiglioni più gettonati.
Credo che un simile pubblico veramente immenso meritasse "più" EXPO, ovvero maggiori spazi espositivi con la possibilità di entrare più facilmente e girarseli con maggiore calma (e magari spendere di più nei prodotti). Nonostante le dimensioni ragguardevoli della cittadella di EXPO il pubblico era tale da meritare ancora di più. Certo, visti i timori della vigilia (timori di un terribile flop) il mio è un discorso a posteriori.





4 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Io odio la folla e le file... questo non fa proprio per me.
Uno dei miei amici c'è andato, ma ha visto solo un quarto dell'evento per le mega folle

M.T. ha detto...

Con tutto il battage che hanno fatto, le sparate, le sperticate lodi di certi politici, un nazionalismo a tratti (solo a tratti?) esasperato e un pompare all'inverosimile l'evento per farci andare gente (non so quante iniziative si sono inventati), l'Expo è venuto a nausea, l'hanno fatto detestare: tanto cancan per la cosa che è stata. Visto il tempo e le energie (e i soldi) che si spendono, riuscire a vedere così poco è uno spreco.
I conti si faranno alla fine, ma checché ne diranno certi politici (che vincono anche quando perdono), Expo non può essere considerato un successo: tanti ora dimenticano lo scandalo che c'è dietro di esso, di tutti i soldi che sono stati mangiati per tirare su questo baraccone dove tanto denaro è stato rubato.

Bruno ha detto...

@ Marco Grande Arbitro: esatto, troppa gente, ma io ho visto molto meno di un quarto...
anzi è quasi impossibile in una giornata come quella di oggi (7 ottobre in realtà mentre scrivo è già finito) visitarne una parte consistente in una giornata.
@ M.T. io non mi sono allineato a quelli che per odio contro l'affarismo di EXPO non ci sono andati, né (ovviamente) a quelli che hanno animato la gazzarra incendiaria del 1° maggio. Doveva riuscire, se non altro per risparmiare al paese l'ennesima figura di merda. E alla fine non è stato un pessimo risultato. Ma l'Italia ha bisogno di ripartire da una cosa molto semplice: l'onestà dell'amministrazione. Non da grandi eventi come EXPO.

M.T. ha detto...

Che doveva riuscire, era quasi un obbligo: c'erano troppi paesi in ballo e non poteva saltare. Questo però non ha risparmiato l'ennesima figuraccia, anche se si è tentato di dimenticarla. Non c'è nulla contro la manifestazione in sé (può interessare o non interessare), ma ha urtato profondamente un modo di fare veramente schifoso dei politici, soprattutto quell'onestà che è venuta a mancare. Come dici tu, è da questo che l'Italia deve ripartire, è assolutamente necessario. Purtroppo, nel nostro paese continua a essere la grande assente (parlo di amministrazione, non dei singoli individui, le persone comuni: alcune ce l'hanno e ci credono ancora) e temo che lo sarà ancora a lungo.