domenica 12 luglio 2015

Le fesserie del politicamente corretto

La Stampa dedica un articolo a un documentario dell'oceanografo Jacques Cousteau, vincitore di un premio a Cannes, mezzo secolo fa, poiché un regista moderno si è accorto con disgusto che è terribilmente crudele e politicamente scorretto. Il regista è un certo Mordillat e il documentario si chiama Il Mondo del Silenzio. Mordillat, si badi bene, non ha scoperto qualche lurido retroscena riguardante la realizzazione di questo documentario: semplicemente ha notato, come può fare chiunque voglia rivedersi il film, che in occasione delle riprese Cousteau e i suoi uomini hanno maltrattato e ucciso parecchia fauna marina.



L'articolo scopre quindi, sulla scia del famoso oceanografo e navigatore francese, altri esempi di scorrettezza politica, tra cui (e ti pareva) quelli famosissimi riguardanti il mitico Tintin, personaggio dei fumetti belga disegnato da Georges Remi. Intendiamoci, certe vignette e certe storie di Tintin (soprattutto la maniera in cui sono descritti gli africani) urtano effettivamente la sensibilità odierna, e non solo quella dei radical-chic. Così come le scene in cui Cousteau e il suo equipaggio scoprono la natura maltrattando allegramente animali marini. Ma il politicamente corretto sbaglia e sbaglia due volte. Questa battaglia di controllo del pensiero, che i progressisti e la sinistra hanno adottato ormai da decenni al posto di battersi per difendere veramente la gente dalla piega che sta prendendo il mondo (è troppo difficile e troppo poco... chic), uccide senza alcuna remora qualsiasi capacità di contestualizzare quello che è stato scritto, detto o filmato in epoche diverse dal qui e ora. Sopprime quindi la capacità di pensare e valutare in modo critico e individuale (tanto la verità è una sola, ed è... politicamente corretta). Inoltre crea delle vere e proprie menzogne, in nome di una semantica "educata." Una di esse la conosco dalla mia esperienza, ed è la criminalizzazione della parola "negro," che si usava tranquillamente quando ero a scuola, anche quando si parlava contro il razzismo, e non aveva nessuna connotazione di disprezzo. Ma siccome la parola nigger usata negli USA ce l'ha, e siccome dobbiamo ripetere sempre a scimmia quello che fanno oltre oceano, anche da noi si è dovuto sostituire la parola nero a negro inventando accuse contro chi non lo fa.


Fate del bene a voi stessi: non lasciatevi condizionare da queste stupidaggini. Pensare con la vostra testa è una delle poche libertà che avete.

1 commento:

Earwen ha detto...

Concordo con quanto detto.

Buona serata