Ho letto la sentenza Rando perché un blogger ne ha pubblicato il testo.
Non entro nel merito sul fatto specifico, tuttavia c'è un passaggio, quello che sostanzia in definitiva la condanna, che trovo interessante. il giudice non ha equiparato il sito (nel caso in questione si tratta di un forum, ma lo stesso potrebbe accadere per un blog e per qualsiasi altra forma) a una testata giornalistica, ma lo ha ritenuto comunque un mezzo di pubblicità, un luogo dove si amplifica un messaggio, un dibattito ecc...
Secondo il giudice l'amministratore è responsabile per tutto quello che lui stesso inserisce nel sito ma anche per quello che altri vi inseriscono (i commentatori). Che ci siano o non ci siano filtri, si suppone che l'amministratore abbia approvato i commenti che appaiono.
Chi ha inserito un commento ingiurioso può essere ritenuto (se lo si individua, il che non è avvenuto nel fatto in questione) uno che concorre nel reato, ma non il singolo colpevole del reato.
Ne deduco che se io pubblico un articolo e nei commenti salta fuori un bell'insulto contro qualcuno, non ne risponde solo il commentatore, ne rispondiamo insieme, e se il commentatore non lo si vuole o non lo si può rintracciare alla fine la colpa ricade su di me. Capito?
A questo punto cosa dovrei fare? Ripercorrere anni di vita del blog e vedere cosa hanno scritto i commentatori? Devo saper valutare cosa mi può portare in tribunale e cosa no? Avvalermi quindi della consulenza di un legale?
E inoltre diventa obbligatorio a questo punto moderare TUTTI i commenti (io attualmente modero quelli sui post vecchi oltre 15 giorni e in questo modo, per fortuna, la maggior parte dello spam non compare nemmeno).
Se un tizio va in un internet café dove non gli chiedono i documenti (ve lo posso assicurare, non me li hanno mai chiesti) mette un commento ingiurioso conto qualcuno su un blog che gli sta antipatico e poi salva o fa salvare la schermata, il blogger è nei guai anche se il proprietario cancellasse il commento ingiurioso dopo mezza giornata. Questa sentenza in pratica impone la moderazione obbligatoria di tutti i commenti.
Io penso che in questa sentenza ci sia qualcosa che non va.
13 commenti:
Non solo impone la moderazione obbligatoria di tutti i commenti - la impone retroattiva (avresti dovuto moderarli anche nel 2007), ed impone al blogger di eliminare tutto ciò che potrebbe venire considerato ingiurioso da qualcuno là fuori.
In poche parole, rende querelabile qualunque blogger, e impone la chiusura dei commenti a titolo cautelativo.
Alla fine zitta zitta la sentenza ammazzablog è arrivata insomma...
Comunicazione di servizio: il mio blog ha ancora i commenti aperti a tutti. Fate i bravi con quello che scrivete, grazie!
Limita la libertà di opinione ed introduce la censura. Spero e credo che in appello la sentenza verrà ribaltata.
Spero anche io ma cosa fare nel frattempo?
E' una sentenza da far tremare le gambe, ma che sicuramente fa sì che uno diventi realmente responsabile del proprio blog (in fondo non è un gioco). Credo che essa equipari l'amministratore del blog/del forum al ruolo di direttore di una testata giornalistica (vedi caso Sallusti... il giornalista scrive una cosa, il direttore è responsabile della sua divulgazione).
C'è un filo di logica... anche se molto sottile.
E' però vero che al mondo ci sono milioni di blog ed è difficile che il singolo commento famelico venga identificato, per cui un blogger "piccolino" può stare relativamente tranquillo. La sentenza Rando è legata a un portale che manifestatamente è contro un certo tipo di editoria (giustamente), un portale molto visibile e osservato attentamente da... certi editori. E il commento in questione andava a danneggiare uno di questi.
Diciamo inoltre che quello toccato dalle politiche di Writer's Dream è un campo minato. E la curatrice del forum era a conoscenza di certi pericoli.
Lascia stupiti che non si sia fatta un'indagine per capire chi fosse l'autore del commento. In un forum bisogna registrarsi per intervenire, per cui i dati erano recuperabili facilmente... ma non è stato fatto.
Non so se leggevi il mio vecchio blog, 31 Ottobre. Quel blog era dedicato agli scrittori emergenti e alla piccola editoria. A causa di un paio di miei post ricevetti un preavviso di querela per motivi molto simili. In quel preavviso mi veniva chiesto di rimuovere la frase che li danneggiava, o il diritto di replica. Ovvio che sul mio blog era esplicitato chiaramente la possibilità di diritto di replica. Alla fine non ho mai avuto problemi, e i colloqui con quegli avvocati, e i loro clienti, è sempre stato piuttosto educato e attento.
Insomma... Diciamo che, per stare un po' tranquilli senza chiudere i commenti, dovrebbe essere sufficiente pretendere il login per commentare, e avere una policy tale da consentire al danneggiato di difendersi da chi lo attacca. E poi incrociare le dita. In fondo, qualsiasi attività pretende una certa quantità di rischio.
Glauco: la sentenza però NON equipara il blog/forum a una testata e lo dice esplicitamente, mi spiace dire che ad ogni modo crea un risultato quasi analogo.Il tuo vecchio blog lo conoscevo ed è chiaro che uno deve stare attento a come dice quello che dice se tocca interessi di terzi... ma un conto è imparare a usare un certo tipo di linguaggio e di cautela per quanto riguarda se stessi, se devo applicare lo stesso metro ai commenti altrui vuol dire che devo proprio diventare uno specialista!
Ad ogni modo se anche uno potesse pensare (ma lo può pensare?) che nel suo piccolo non gli succede nulla, il problema si deve porre.
Poi che uno debba diventare responsabile e non vivere, come certi casi umani fanno, del rinfocolare polemiche, mi sta bene. Ma ci devono essere delle regole del gioco COMPATIBILI con quello che è amministrare un blog o un forum, altrimenti ammazziamo la libertà di espressione.
bhe una sentenza non fa giurisprudenza, è più che altro un orientamento. la cosa bieca è l'intimidazione
@ Abstract: le sentenze precedenti non sono legge ma creano "consuetudine" per così dire.
alla fine, meglio moderare prima che beccarsi una bella inc... dopo... Temo che dovrò rivedere qualche regola nel mio blog...
Certo che però ti rendono le cose sempre più difficili.
@ Il Moro: io ci devo ancora pensare, magari aspetto a decidere, però il problema si pone.
Ad ogni modo, Bruno, il problema in questi termini si è sempre posto. Non credo sia necessario moderare i commenti, in particolare nei blog piccoli, ma retromoderare senza pietà qualunque tipo di post possa configurarsi come diffamazione era ed è fondamentale.
Forse mi sono fatto qualche illusione in effetti
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