domenica 30 settembre 2012

La fisica di Battlestar Galactica

Un articolo interessante in rete (è in inglese) parla da un punto di vista militare del "realismo" di Battlestar Galactica, la serie TV, e in generale dei concetti di guerra spaziale come si vedono in televisione o al cinema.

Già. Come l'intervistato (che è un esperto della marina militare USA) fa notare, il fatto stesso che la Galactica sia una portaerei nello spazio ha i suoi problemi. Nello spazio gli "aerei" non avrebbero bisogno di un ponte di lancio per uscire con grande accelerazione dalla "nave." E non sarebbero un mezzo diverso da quello in cui decollano perché l'ambiente è uno solo: lo spazio. La portaerei nel mondo reale si muove nell'acqua, ed è adatta a qeull'ambiente; lancia gli aerei che sono capaci di muoversi nell'aria, che pone altre possibilità e vantaggi (per esempio, si può andare molto più veloci nell'aria) ma è un mezzo differente che pone dei problemi da risolvere (per dirne uno: l'atterraggio dell'aereo, che è veloce, sulla portaerei, che è lenta) che non ci sarebbero nello spazio.
Quindi che senso ha la "portaerei spaziale?" Vediamo un po'.

Per quanto riguarda il tipo di combattimento, l'intervistato afferma giustamente che la premessa dello scrittore (o dello sceneggiatore) crea la tecnologia, che dovrebbe essere anche quella secondo cui uno scontro è combattuto. Se le astronavi viaggiano più veloci della luce e sparano con potenti cannoni laser, una battaglia sarebbe uno scambio di colpi poderosi, diretti là dove si pensa che il nemico potrebbe trovarsi fra qualche istante. Perciò, dice l'articolo, non ci sarebbe bisogno dei caccia spaziali: If you do a fairly simple extrapolation of current technology, what you end up with is space combat as sort of ponderous ballet with shots fired at long distance at fairly fragile targets where you have to predict where the target is going to be. You don't end up with space fighters. You don't end up with lots of armaments.
Traduzione alla buona: estrapolando semplicemente la tecnologia di oggi, arrivi al combattimento spaziale come una specie di balletto da pesi massimi con colpi sparati da lunga distanza a bersagli piuttosto fragili, e dovrai prevedere dove si troverà il tuo bersaglio. Non arrivi ai caccia, o a enormi quantità di armamenti.

Non sono un esperto militare ma la penso diversamente. Se armati in maniera decente (ovvero in grado di distruggere una nave "grossa" come potevano farlo, per dire, i bombardieri in picchiata o gli aerosiluranti della II Guerra Mondiale) gli "aerei imbarcati" moltiplicherebbero lo spazio "occupato" dalle tue armi e quindi saturato dal tuo fuoco, e si sacrificherebbero per tenere il nemico a distanza dalla "nave madre" così preziosa per la sopravvivenza di tutti). In Guerra Eterna di Haldeman c'è proprio uno scontro in cui i mezzi telecomandati o secondari (caccia, missili...) conducono il "balletto matematico" di spari, mosse e contromosse per cercare di eliminare il nemico e salvare l'incrociatore che li ha lanciati.

Inoltre: se accetti tutto il resto come ad esempio la velocità superiore a quella della luce, allora accetti che possano esistere gli "scudi" alla Star Trek, capaci di resistere ai colpi. Oppure le particelle che disturbano i radar come nel cartone animato Gundam, dove il combattimento torna ad essere regolato dai sensi del pilota nonostante l'elevata tecnologia. Un'osservazione forse ovvia dell'esperto militare, ovvia ma da tener presente, è che in un universo dove sia possibile il viaggio a velocità superiori a quella della luce sarebbero all'ordine del giorno gli attacchi di sorpresa. Ma è sempre vero che si può "immaginare" una tecnologia che corregga anche questo.

E' vero che scrittori e sceneggiatori si ispirano pesantemente al mondo reale per ideare una fantascienza che non sia totalmente aliena al loro pubblico. Ma poiché è sempre possibile inventare la tecnologia fantastica che si vuole, l'esperto intervistato può dire che certe cose sono mostrate male (movimento non vettoriale ad esempio) ma non può dire che un certo tipo di arma per forza non dovrebbe esserci. Ovviamente, le cose andrebbero spiegate. Invece, come ho già fatto notare, anche in una serie piuttosto evoluta come Battlestar Galactica le necessità della trama portano facilmente alle improvvisazioni più atroci.








4 commenti:

Anonimo ha detto...

Articolo molto interessante. Mi piacciono molto le messe alla prova delle invenzioni della scifi, e tuttavia trovo sensato che le necessità di trama abbiano la meglio sulla precisione scientifica. Diversamente, non sarebbe fiction, ma un'altra cosa, molto meno divertente dei deliri lisergici di Baltar.

Mo_Lu ha detto...

L'opinione degli esperti può sempre essere interessante, se non è troppo pedante. Dal mio punto di vista, quello di uno che cerca di improvvisarsi scrittore di fantascienza, opinioni di quest tipo potrebbero anche portare ispirazione.
Il Moro

Glauco Silvestri ha detto...

L'esperto militare è in errore (mi riferisco a quanto citi nel tuo post, l'articolo completo me lo leggerò con calma non appena ho un attimo di tempo) quando afferma che in BSG le navi combattono viaggiando a velocità superiori a quella della luce. Ciò non avviene, e credo non avvenga in alcuna serie TV si Sci-fi (compreso Star Trek).
Le battaglie avvengono a velocità relativamente basse.

Quando afferma che in uno scontro nello spazio non ci sarebbe bisogno dei caccia, ecco... probabilmente, per quanto esperto, fa una osservazione superficiale.
Torniamo alla WWI e alla WWII. A quel tempo i mari erano dominati dalle grosse corazzate. Le navi si scontravano tra loro a distanza, sparandosi con i cannoni, proprio come avveniva nell'800 tra i grossi velieri inglesi e spagnoli.
L'avvento degli uboot mise in crisi questo sistema. Anche i potenti cannoni della Missouri non potevano nulla contro un mezzo subaqueo. All'inizio si tentò di difendere la flotta delle corazzate con imbarcazioni più piccole capaci di lanciare mine di profondità... poi si passò alle portaerei.
Oltre al vantaggio tattico di dominare l'aria, da un'aereo era possibile vedere gli uboot che salivano in superficie per silurare i mezzi corazzati. Un aereo può attaccare un uboot senza rischiare... visto che non può essere silurato.
In breve tempo le corazzate sono scomparse. Le flotte sono diventate portaerei-centriche, e le battaglie, oggi, si combattono tenendo a distanza di sicurezza i mezzi di comando, le portaerei, e affidando l'attacco ai velivoli e ai missili.

Nello spazio di BSG gli sceneggiatori hanno ipotizzato una situazione analoga. Il Galactica è enorme. Per quanto possa viaggiare in FTL, durante un combattimento è incapace di manovrare agilmente. Per questo è difeso dai caccia.
Senza contare il costo di un conflitto basato su scontri tra navi corazzate... il nostro oceano è pieno di rottami costati milioni di dollari, e migliaia di vite.

A noi piace vedere l'enterprise che attacca un caccia Klingon ma... teniamo conto che l'equipaggio dell'enterprise non è composto dai soli elementi della plancia. C'è un migliaio di anime a bordo che, nel caso la nave venga distrutta, perdono la vita senza neppure lottare. E' molto più proficuo un mezzo che se ne sta a distanza, usa armi a lungo raggio, ed è capace di utilizzare piccoli caccia... molto manovrabili, difficili da abbattere, e comunque micidiali.

E' altrettanto falso (secondo me) che le catapulte siano inutili. E' ovvio che sono inutili se intese come sistema per coadiuvare il decollo (un caccia non riuscirebbe mai a decollare da una portaerei tradizionale senza la catapulta...). Però decollare nel vuotonon è così semplice come lo si immagina, il gioco delle forze è molto differente rispetto a un pianeta dove esiste un mezzo (l'aria) a cui appoggiarsi. Avete presente le difficoltà che ha il LEM negli atterraggi, o la complicatezza negli attracchi e distacchi della Soyuz sulla ISS?.
Avere un sistema che proietta il velivolo direttamente nel campo di battaglia, e a una velocità tale da limitarne la vulnerabilità (durante il decollo un velivolo non si può difendere...), è tutt'altro che sbagliato.

Un sistema di battaglia simile a quello descritto dall'esperto è mostrato in Wing Commander. In quell'immaginario le navi si scontrano davvero fiancata contro fiancata. Ammetto che gli scontri sono davvero emozionanti...

Bruno ha detto...

@ Glauco Silvestri: l'articolo è lungo e particolareggiato. Dovresti leggerlo perché ho pescato solo delle parti qua e là.

Comunque mi rendo conto che gli scrittori e i registi vogliono praticamente sempre evocare nello spettatore qualcosa che conosce (dai film di guerra) quindi ovviamente la fantascienza sarà sempre (o quasi) fatta in maniera che si verifichino cose simili a qualcosa di storicamente accaduto. Se è vero che gli X-Wing di Guerre Stellari fanno le manovre del caccia Zero giapponese...