Mentre da noi c'è chi dice che chi si autopubblica fa male alla cultura italiana, all'estero può capitare che un grande regista acquisti i diritti di una serie di libri che, prima di passare all'editoria tradizionale, era stata autopubblicata. Magari poi non arriverà sugli schermi. Però per una volta tanto preferisco il pragmatismo americano alle remore intellettuali nostrane (in qualche caso velate di pruriti censori? domanda accademica, visto che non possono!), anche se non ho la minima idea se quella serie mi piacerebbe. Del resto in Italia non fanno molto successo nemmeno i libri spinti alla grande, non credo sia facile che un autopubblicato venga notato dalle case editrici. Anche se chissà.
Comunque c'è un altro motivo per cui ciò che è accaduto alla serie Wool non accadrebbe facilmente in Italia. Negli Usa hanno Ridley Scott, in Italia abbiamo Dario Argento che ormai si fa ridere dietro continuando a produrre roba improponibile. Roba che, ebbene sì, gliela finanzia in parte lo stato, ché da noi non c'è da stupirsi di niente.
I link seguenti sono entrambi in inglese:
L'articolo sulla serie scelta da Ridley Scott, Wool.
Una recensione da scompisciarsi su Dracula 3D
6 commenti:
Dracula 3D! "I miei occhiii!..."
LOL!! ho visto solo i trailer, mi sono bastati
"Negli Usa hanno Ridley Scott, in Italia abbiamo Dario Argento"
E la domanda che sorge è "perché?" :P
@ M.T. Facendo eco alle barzellette: perché gli americani hanno potuto scegliere prima!
In realtà il discorso è molto complesso e il gap terrificante non è solo colpa di scelte sbagliate. Innanzitutto il cinema è l'arte americana per eccellenza, nel senso che oltreoceano (a mio modesto parere) ne hanno saputo comprendere tutte le potenzialità con una naturalezza che forse è mancata nel resto del mondo; inoltre le potenzialità economiche, intese come quattrini da investire e dimensioni del mercato di lingua inglese, sono fattori che ci castigherebbero indipendentemente dal fatto che in Italia si fanno scelte sbagliate come finanziare le schifezze tipo Dracula 3D.
Tuttavia, in un'epoca in cui l'Italia era per tanti aspetti con le pezze sul didietro, avevamo la seconda industria cinematografica del mondo. Cadere così in basso era inevitabile?
Il problema non è solo il cinema, ma anche la musica, la letteratura, la ricerca...Era evitabile cadere così in basso, ma ci si è messi d'impegno per andare sempre più giù.
(La crisi di idee, materiale e morale dell'Italia è un argomento che ci porterebbe un po' troppo lontano...)
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