L'interesse per Il Circo della Notte (titolo originale: The Night Circus) di Erin Morgenstern m'è venuto leggendo la notizia che c'era già l'interesse dei produttori riguardo all'ipotesi di farne un film, prima ancora che uscisse il libro. Per una volta, non ho voluto tenere un atteggiamento disfattista, anche se sospettavo che la "macchina dei bestseller" si fosse già alleata con la "macchina dei blockbuster" al botteghino per imbastirci il solito prodotto infantile, melenso, imbottito di effetti speciali e francamente insopportabile.
Il fatto che non sia descritto come libro per bambini mi ha convinto a leggerlo (in inglese, per salvare qualche soldino). Ero anche un po' incuriosito dalla visione di questo circo dove tutto è rigorosamente in bianco e nero, che arriva non annunciato alle periferie delle città e apre soltanto al calare della notte. Il Circo (il cui vero nome è le Cirque des Rêves) ha la peculiarità di essere veramente magico, ospitando persone con reali poteri oltre ad artisti eccezionalmente talentuosi. Le persone ne vengono attratte al punto che si forma un club di appassionati che lo seguono nelle varie località in cui si ferma, entro i limiti delle proprie possibilità, scambiandosi informazioni sul tragitto, che non viene divulgato ai comuni mortali.
Alla base di tutto c'è una sfida mortale tra due maghi, che vincolano i propri allievi (Marco e Celia) a una lotta le cui regole non sono chiare fin dall'inizio, ma che lascia presagire un esito sinistro. Questa sfida però crea una difficoltà imprevista: tra i due allievi scocca la scintilla dell'amore, quindi non vogliono più essere vincolati alla sfida voluta dai maestri. Scopriremo a poco a poco, però, che non è facile tirarsi fuori dalla competizione.
Mi sconcerta che fino a metà del libro non succeda un gran che. La Morgenstern ci presenta alcuni personaggi, tra cui il solito antipatico bambino sognatore che avrà un ruolo importante nella vicenda, e continua a dirci quanto è splendido, fantastico, meraviglioso questo circo. Ma non riesce a creare l'atmosfera incantata che servirebbe.
Insomma, mi sono annoiato a morte, recuperando solo un po' nel finale per scoprire come va a finire la faccenda. Finale che ha un colpo di scena o due, ma non lo definirei travolgente. Magari potrà ispirare un gran bel film, chi lo sa, comunque questo Circo della Notte è molto al di sotto delle aspettative, e non sa suscitare alcun incanto o meraviglia. Almeno, questo vale per me.
Non mi sono peraltro nemmeno appassionato ai personaggi o al funzionamento della magia (che per una storia di questo genere è spiegata anche un po' troppo, togliendo quel po' di mistero che forse avrebbe dato un beneficio all'opera).
Il movente iniziale di tutta la storia, ovvero la rivalità dei maghi, non è esplorato in maniera esauriente, il che rende tutto quel che segue una situazione vagamente assurda. L'amore travolgente dei due ragazzi sembra a sua volta strano, visto che sono stati allevati da personaggi così crudeli e allucinanti: ci si aspetterebbe che ne siano rimasti affetti negativamente in qualche maniera, invece niente di tutto ciò. Infine il ruolo del circo come elemento essenziale in tutta la vicenda mi convince poco, ma forse comprenderei meglio questo aspetto se avessi il coraggio di rileggere il libro (non succederà).
Giudizio finale: non è stata una delle mie peggiori letture, ma mi sono pentito del tempo che vi ho dedicato. Mediocre, del tutto evitabile.
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