Continuando la carrellata su Terry Gilliam, è doveroso fare una fermata qui: presso una pellicola che il regista ha prodotto sicuramente come voleva, senza imposizioni, ma che non posso dire di aver apprezzato.
Tideland è una commedia macabra, uno scatenarsi della fantasia, con toni oscuri e minacciosi ma senza la piacevolezza estetica delle tematiche alla moda oggi (ovvero vampiresche, "gotiche", ecc...). E' la storia di una bambina (Jeliza-Rose, interpretata da Jodelle Ferland) che cresce in balia di genitori tossici (interpretati da Jennifer Tilly e Jeff Bridges) e resta presto orfana di entrambi, completamente abbandonata in mezzo a un panorama vuoto, abitando assieme al cadavere del padre in una casa che sta andando a pezzi. Come unica compagnia inizialmente ha le teste di alcune bambole, con cui fa conversazione; ma presto scoprirà una fattoria vicina, e farà la conoscenza di una coppia fratello e sorella (attori: Brendan Fletcher e Janet McTeer): lei inquietante almeno tanto quanto erano stati i suoi genitori, lui mentalmente ritardato.
La piccola sopravvive, in mezzo a situazioni di cui non si rende pienamente conto, così come non capisce davvero che il padre è morto, e sviluppa tutto un mondo di fantasticherie. Una specie di Alice che inventa le proprie meraviglie in una realtà troppo orrenda per essere vera.
C'è una metafora, qualcosa che dovremmo capire? L'infanzia innocente che permette di sopravvivere a tutto? Non so, direi soprattutto che c'è una sceneggiatura inesistente. Le immagini, le fantasticherie, i soliloqui creano alcuni momenti poetici, ma non posso dire che questo film mi sia piaciuto, e dopo un po' anche in mezzo a tutte le illogicità e follie ho perso anche la voglia di guardarlo, trascinandomi fino alla fine per sola volontà.
L'amicizia tra Jeliza-Rose e il ragazzo minorato diventa una specie di follia a due, poiché lui ha le sue fantasticherie di essere comandante di un sottomarino e di dover affrontare il temibile "squalo di terra" che in realtà è il treno della vicina ferrovia, che passa fragorosamente con regolarità. Poiché la ragazzina bacia il suo amico e se ne innamora, c'è chi ha gridato allo scandalo (pur avendo la mentalità di un bambino, lui è un adulto). Io non mi farei troppi problemi su questo aspetto, il vero problema del film è che non è abbastanza interessante.
Alcuni aspetti ovviamente riprendono tematiche care a Gilliam, e con la sua consueta autoindulgenza. Ma purtroppo senza l'impalcatura di una sceneggiatura valida (la fine non ve la racconto neanche) spezzoni di fantasia non reggono tutta la durata di un film.
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