sabato 27 agosto 2011

Off Topic: Mentre tutto va in malora

Due anni e mezzo fa mi sono permesso uno svarione socio-politico-economico quando ho esaminato (con la curiosità del lettore di fantascienza e dell'analizzatore di mondi) la crisi che stava minacciando il mondo occidentale (questo l'articolo).
Oggi ho la sgradevole sensazione che si ha quando si è previsto che le cose si stiano mettendo male e si constata di aver avuto ragione. La crisi prosegue e la globalizzazione è in buona parte realizzata, anche se forse il peggio deve ancora venire, diciamo che le conseguenze sono ormai ovvie: ora bisogna pagare il conto. Bisogna pagarlo in termini di impoverimento che per qualcuno sarà relativo, per altri arriverà a livelli più o meno terzomondiali, e che dovrebbe spaventarvi tutti, a meno che non facciate parte della categoria di quelli che (sulla pelle degli altri?) riescono a stare a galla. Come dicono gli yankee, you know who you are.

Se pensate che sia esagerato quello che dico, riflettete sul fatto che dopo le ultime generazioni di 55-60enni che in questo periodo vanno in quiescenza col vecchio sistema, le pensioni saranno sempre più da fame (e del "secondo pilastro" che bisognava creare con le forme di previdenza private s'è visto poco o niente perché anche chi lavora ha a malapena il denaro per vivere e pagare il mutuo casa). Considerando la disoccupazione che non sarà facilmente riassorbita e la stretta ai pubblici servizi, oltre al fatto che il calo dei consumi può solo portare ancora altra disoccupazione, credo che se anche non ci fosse una nuova crisi nel giro di pochi anni il nostro paese presenterà un panorama che non avremmo sospettato all'inizio di questo sventurato millennio.
Del resto ora non si parla più di recessione, ma di contrazione, che ha un senso molto più definitivo.

Quindi di una cosa possiamo stare sicuri: avremo una società con molti meno quattrini in circolazione, che sarà anche una società dove gli sconfitti diventeranno probabilmente "invisibili," gente la cui realtà e i cui problemi non interesseranno a quelli che stanno ancora a galla. Perché, se continua così, un sacco di gente scivolerà pian piano nella merda in maniera definitiva, e questo non farà notizia. D'altra parte i media ormai sono controllati praticamente solo da miliardari.
Tanti poveri. Come quelli che a Londra e nelle altre città inglesi si sono concessi una vacanza rubando nei negozi, che tanto nella loro vita, fatta di sussidii minimi e zero prospettive, probabilmente rischiare la galera non cambia molto. Due anni fa nel mio post ipotizzavo un risorgere delle ideologie, di fronte all'egoismo immorale degli sfruttatori e alla violenza della crisi. Questo tipo di capitalismo in effetti è quello che ci vuole per fare una cura ringiovanente al buon vecchio Carlo Marx, che potrebbe tornare in gran voga, magari in qualche forma nuova (che non nascerà da noi perché escludo che i nostri politici di sinistra riescano ancora a pensare). O forse la novità verrà dall'ultradestra. O forse no, avremo solo la feccia rabbiosa stile ghetto degli Stati Uniti, che sa solo creare esplosioni di violenza per qualche giorno, feccia priva di idee, di programmi, e della forma mentis necessaria per entrambi.

Oppure qualche potere forte deciderà di bloccare questo processo da qualche parte, magari con una bella guerra.

Link per riflettere:

Recensione di un libro sull'eredità del marxismo. In italiano.

Un articolo in inglese, un po' sul satirico, riguardo alla necessità di fare una bella guerra per far finire la recessione (ma i paragoni con la Seconda Guerra Mondiale sono sballati, ora il contesto è ben diverso). In termini più seri si è espresso anche Paul Krugman, economista USA.

Nella foto, la prima portaerei cinese. Alla domanda (impertinente?) da parte degli USA sul perché sentissero di aver bisogno di una portaerei, i Cinesi (legittimamente?) hanno risposto slo che devono "fare addestramento ed esperimenti."



14 commenti:

Bruno ha detto...

Caspita... due anni fa avevo fatto una riflessione sulla crisi e alcuni lettori avevano partecipato. Adesso niente niente... dovrò farmene una ragione, i pochi che vengono a visitare quest'angolo della rete ci vengono per il fantastico e non per discorsi tristi sulla realtà. Quindi torniamo al fantastico tra pochi giorni, quando parlerò di un film... tristissimo :)

berhaven ha detto...

Effettivamente la voglia di pensare a questa realtà è piuttosto modesta.
Nei fatti, credo che la "contrazione" sia la evidente e necessaria conseguenza di un sistema basato sul contrarre debiti per ragioni diverse dall'unica motivazione razionale per farlo, che è data dalla ragionevole convinzione di fare rendere il denaro preso a prestito di più dell'interesse che pago per prenderlo, ottenendone un guadagno.
Purtroppo questa elementare ovvietà è stata ed è così dimenticata in ogni campo pubblico e privato, che arriviamo al punto di stupirci che qualcuno (i perfidi speculatori?) ci ricordi che se nessuno ci presta soldi alle condizioni precedenti (che erano artificiosamente tenute favorevoli al debitore) non possiamo contiuare a spendere come prima.
Se un Madoff fa debiti per pagare gli interessi e i pochi rimborsi a chi gli presta i soldi per non fare nulla di produttivo e profittevole, si chiama schema piramidale ed è ovunque un reato.
Se lo fa uno Stato la chiamano politica sociale.

Bruno ha detto...

Sulla dannosità dello spendere e spandere distribuendo denaro a pioggia sono anche d'accordo.

Ma il buco clamoroso del nostro bilancio si è allargato anche in anni in cui l'economia andava bene, senza allargare la politica sociale, ma a beneficio di una serie di categorie di persone ben precise, che ancora oggi mentre si balla sull'orlo dell'abisso rifiutano l'idea di abbandonare i propri privilegi. E ovviamente non dimentichiamoci la politica fiscale che permette a qualcuno di denunciare redditi ridicoli e tassa altri al 45%...

Ma il problema non è solo del nostro piccolo paese, sta coinvolgendo il mondo intero.

berhaven ha detto...

In effetti non mi riferivo tanto all'Italia quanto al mondo occidentale nel suo complesso. I Paesi che stnnno apparentemente meglio sono in fondo solo quelli per i quali l'illusione durerà un po' più a lungo.
Che poi il sistema fiscale italiano funzioni male e spesso in modo iniquo, non posso che condividere, anche se personalmente ci vedo soprattutto l'effetto della stessa inefficienza generale del sistema pubblico che permette ad esempio al 98% dei reati di restare senza colpevole, se ricordo correttamente le statistiche pubblicate qualche tempo fa.

Bruno ha detto...

La contrazione che ci sta condannando però non avviene per caso. Avviene perché si è deciso di trasferire baracca e burattini per motivi di profitto, togliendo tutto da sotto i piedi a chi viveva dalle nostre parti (occidentali). Poi certo che non si può pretendere di nascondere questo collasso con qualche alchimia finanziaria.
L'incredibile è che si è scelto un modello autoritario e nessuno ha detto niente.

berhaven ha detto...

Penso che avvenga soprattutto per l'improvvisa evidenza della sproporzione tra aspettative di capacità di rimborso al momento di contrarre debiti eccessivi e la capacità effettiva ex-post, anche in larga misura per effetto di sconsiderate politiche di apertura libersoscambista verso ecomonie troppo diverse e sciaguratamente molto più competitive.

Bruno ha detto...

Sì, sconsiderate è la parola adatta...

M.T. ha detto...

Il quadro che hai disegnato mostra la condizione in cui stanno versando le varie nazioni, Italia in primis, e forse la realtà è anche peggio. Tra i tanti problemi c'è il fatto che la gente non vuole vedere, è rinchiusa in sè, se ne frega degli altri, senza considerare che si è tutti collegati e che quanto succede ad altri si ripercuote anche su di sé.
La storia ha già mostrato periodi del genere, il futuro è sempre incerto, ma le possibilità che si arrivi a un punto come quello della rivoluzione francese non sono poi tanto remote.

Bruno ha detto...

@ M.T. Grazie per rinvigorire la discussione. Da una parte hai azzeccato una parte del problema, dall'altra non sono del tutto d'accordo.
In soldoni: mi piace il parallelo con la rivoluzione francese perché si sta verificando una situazione in cui il potente non paga, proprio come allora, solo che adesso sono rentier e ceti privilegiati della "borghesia" più ricca a fare le leggi per non pagare le tasse o a studiare i modi per eluderle, in nome di una avidità senza fondo.
D'altra parte oggi la globalizzazione offre un panorama dove quel "siamo tutti collegati" che tu affermi forse non è più così vero. Oggi il privilegiato sposta soldini e residenza dal paese che va in malora o in default, se proprio deve, e fa il proprio business da qualche altro posto, possibilmente senza pagare troppe tasse.
Il fesso resta lì, paga le tasse e tira la cinghia.

M.T. ha detto...

Con l'essere tutti collegati mi riferisco che a ogni azione corrisponde una reazione, magari non subito, ma con il tempo le cose tornano indietro. Basta guardare al precariato: chi ha un posto di lavoro se lo tiene stretto, non lotta per i diritti, per avere tutele perché non sente di averne bisogno, dato che è "sicuro". Ma con un andamento del genere non è detto di mantenere la situazione in cui vive e può trovarsi precario come quelli che non voleva vedere. La situazione così si acuisce, cosa che non si sarebbe verificata se si fosse interessati degli altri.

Su chi sposta business da un post all'altro mi viene in mente un imprenditore che era andato in Cina per spendere meno e un concorrente gli aveva "fregato" decine di lavoratori dando paga e condizioni lavorative migliori: voleva fregare ed è stato fregato.

Bruno ha detto...

Io mi sono trovato a beccarmi le prime fregature per i nuovi entrati, quando ero ragazzo. Poi mi sono rimasti i miei privilegi (o diritti) rimasti mentre i giovani venivano assunti a condizioni sempre peggiori, e poi arrivavano gli interinali, e così via. La via italiana è stata quella di mantenere le condizioni di chi il lavoro ce l'aveva, togliendo tutto a chi non c'era ancora e non poteva protestare.
Che miopia terrificante, anche da parte dei sindacati.

M.T. ha detto...

Il fatto ancora più preoccupante è che le persone non provano nemmeno a protestare, accettano quello che viene, subendo passivamente perché "che ci si può fare" "tanto così fan tutti" e "bisogna pur mangiare". E così addio dignità e situazione che degenera sempre di più.

Bruno ha detto...

@ M.T: a livello "macro," non ci si può fare un tubo in effetti. Nel mondo di oggi hai poca libertà d'azione, non puoi fare una politica locale, e questo spiazza stati, sindacati, sinistre e quant'altro.

Anonimo ha detto...

Condivido totalmente da le idee espresse finora. Andate avanti in questo modo.