sabato 14 agosto 2010

Ultimatum alla Terra

Se devo essere sincero, non mi è dispiaciuto troppo questo l'inizio di questo Ultimatum alla Terra (ovvero The Day the Earth Stood Still in lingua originale albionica, remake di un fortunato predecessore degli anni '50 che è tra i classici di Hollywood). Diciamo che il disastro si è verificato mentre la trama si dispiegava, ed è diventato presto di proporzioni colossali. Per fortuna, avendo percepito qualche avvisaglia a suo tempo, evitai di vederlo al cinema: mi sono limitato a prendere a prestito il DVD per togliermi la curiosità, e ahimé me la sono tolta.

Keanu Reeves, pur non avendo dato il meglio di sé in questo film, è uno degli attori che mi piacciono di più nonostante la sua apparente inespressività; la spettacolarità non manca (come al solito!) e viene abilmente costruita la suspence su cosa stia davvero per succedere. La differenza con il film del 1951 è che l'approccio degli umani ora è completamente negativo ma la sostanza resta la stessa (spoiler): l'alieno Klaatu deve correre a nascondersi e non può pronunciare le sue esortazioni pacifiste ai terrestri. Il robot che protegge Klaatu (Gort) è creato in maniera da farlo assomigliare al suo predecessore in bianco e nero e tutto sommato fa la sua figura.

Presto cominciano i problemi e la trama se li procura proprio cercando di diversificarsi dall'originale (che a sua volta rielaborava un racconto di fantascienza). Non si può parlarne senza "spoilerare", purtroppo.
Mentre nel vecchio Ultimatum alla Terra gli alieni erano preoccupati perché l'umanità avrebbe potuto presto raggiungere la tecnologia per portare la guerra in mezzo a loro, il remake prende a prestito certe ideologie da ecologisti da strapazzo, quelli che ammazzerebbero un milione di persone per salvare la foca monaca: Klaatu è una specie di ambasciatore dello spazio che potrebbe (forse!) darci un'ultima chance, ma in fin dei conti la decisione è stata praticamente già presa e non riuscendo a parlare coi rappresentanti dei terresti (visto che appena esce dall'astronave i soldati gli sparano) Klaatu diventa l'esecutore, aiutato dalla potentissima tecnologia che si porta dietro: praticamente inizia il genocidio dei terrestri, che devono essere eliminati perché sono una razza distruttiva.

Per non sembrarci troppo cattivo e non spaventare la scienziata (Jennifer Connelly) che lo ha salvato (e il solito bambino rompiscatole che c'è in tutti i film di questo tipo) evita la morte imminente di un poliziotto di cui si è brutalmente liberato, gesto la cui incongruenza con le sue intenzioni finali è tale che nello stesso film viene chiesta una spiegazione (uno degli ultimi lampi di logica nella storia); peraltro in seguito distrugge degli elicotteri e non si prende il medesimo disturbo coi loro equipaggi: chi lo sa, sono dentro una cabina che va in fiamme, occhio non vede, cuore non duole? Insomma c'è il tentativo di far vedere come buono un alieno che dà il via delle atrocità tremende, e questo l'ho trovato sconcertante.

C'è qualcosa che non va in questo personaggio dall'aria saggia e filosofica che mette in atto un genocidio per evitare che una razza cattiva distrugga un prezioso pianeta abitabile... pianeta che, Klaatu mette ben in chiaro, non è il nostro pianeta.
Forse, visto che noi siamo cattivi e aggressivi e saccheggiatori, dobbiamo essere sterminati: ma chi verrebbe al nostro posto avrebbe fatto proprio un'azione di cui l'umanità ha una certa pratica: stermino degli indigeni per prendere le loro risorse e la loro terra. Mi sembra un po' la morale di chi ha voluto massacrare gli indiani perché erano dei selvaggi...

Aggiungiamo poi che la scienziata convince Klaatu che in fin dei conti la razza umana è in grado di cambiare, quando è sull'orlo del precipizio: ci riesce senza che poi si veda chissà quale trasformazione antropologica nei personaggi del film. Klaatu ha perfino incontrato in una scena precedente un team di esploratori che hanno vissuto tanti anni con gli umani, mimetizzandosi in mezzo a loro, e giungendo alla conclusione che sia inevitabile farli fuori pur volendogli bene (no comment); ma al dunque Klaatu smentisce le loro conclusioni negative decidendo in cinque minuti di cambiare idea e salvare l'umanità, insomma abbiamo un guazzabuglio logico portato alle più irrimediabili conseguenze.

Klaatu si sacrifica per fermare un'arma assai spettacolare che sta annientando la razza umana e scompare, lasciando però le macchine immobili, incapaci di funzionare. Forse per farci riscoprire il piacere di lavorare la terra con la zappe e di mungere le mucche a mano. Ovviamente è un'altra stupidaggine, senza la tecnologia e le macchine l'umanità subirebbe una carestia più vari altri problemi che porterebbero alla morte centinaia di milioni di persone. Non credo che ringrazieremmo Klaatu per questo.

A quanto leggo su wikipedia sono stati spesi 80 milioni di dollari per produrre questo film. Una cifra da capogiro, ma non sono soldi miei. Il fatto che il pubblico ne abbia sganciati 230 per vederlo è agghiacciante, ma io non ho speso nulla per farmelo prestare. Purtroppo, però, questo incredibile successo significa che chi ha prodotto questa pellicola ci infliggerà altre delizie dello stesso livello. Chissà quanti film piacevoli (o almeno decenti) non saranno, invece, mai messi in produzione.

8 commenti:

Norys Lintas ha detto...

Questo film è uno degli esempi di remake che non si devono fare...
Comunque, i produttori ringraziano, incassano e producono m###a :D

Simone ha detto...

Io pensa che mi sono accontentato di leggere la tua recensione: tu sicuramente sei più divertente, e mi hai fatto risparmiare 2 ore ^^.

Simone

Bruno ha detto...

Questo film ha due problemi: cercare di fare il remake di un grande successo che per una serie di motivi (non ultimo il fatto che uscì molti anni fa, quando la fantascienza poteva avere molto più impatto) è assai difficile riproporre, e distorcere una trama che aveva una sua logica in una squallida stupidaggine. Ma il secondo problema potrebbe essere relativo, un sacco di gente non se ne sarà nemmeno accorta.
Altro film da vedere sgranocchiando i popcorn e pensando ad altro, che se anche ne perdi un pezzo non importa.
Lieto comunque di aver risparmiato a Simone la perdita di tempo...

Rocco ha detto...

peeeessimo remake! anche se in genere Reeves mi piace molto...peccato...

Bruno ha detto...

@ Rocco: Keanu Reeves m'ha l'aria di essere sempre intento a meditare su qualcosa di saggio, o di essere spinto da una forza interiore. Questa impressione magari l'ho presa da certi ruoli che ha recitato (vedi Piccolo Buddha, o Matrix...) resta il fatto che mi dà quella sensazione, nonostante abbia interpretato ruoli molto diversi (poliziotto in Point Break, gigolò gay in My Own Private Idaho, e via discorrendo). L'ho sempre ritenuto uno degli attori più interessanti, in un cinema che oggi come oggi viaggia un po' sullo scarso...
Comunque questo film non l'avrebbe risollevato neanche Marlon Brando.

Anonimo ha detto...

Ricambio il favore sconsigliandoti 2012.
[(visto al cinema)Una serie di effetti speciali senza una trama degna di tal nome che visti al cinema su uno schermo gigante possono anche avere un senso, ma nel proprio salotto direi proprio di no...]
Illoca

sauron era un bravo artigiano ha detto...

Sono orgoglioso di dire che questo film l'ho scampato finora sia al cinema che in dvd. Anche perchè l'originale mi era piaciuto talmente che mi faceva senso vedere il remake.

Dopo la tua recensione non credo che mi precipiterò a cercarlo.

Bruno ha detto...

@ Illoca: Davide, lo avrei visto solo facendomi prestare il DVD da qualcuno, ma ero dubbioso, qui credo che capitalizzerò sul tuo consiglio e lascerò perdere...

@ Sauron era un bravo artigiano: verissimo, era un gran film, ma che riuscissero a rovinarlo a questo modo non me lo aspettavo. Non ci credevo mentre lo vedevo...