Due cosa? Due i concorsi in cui riesco a piazzarmi ma non a vincere. In realtà ce n'è stato anche uno in cui non ho ottenuto alcun risultato. Sto parlando del mio cavallo da corsa preferito, dal titolo provvisorio Magia e Sangue, titolo che è già stato classificato e certificato come orripilante dal titolare di una casa editrice.
Il primo concorso dove sono arrivato finalista è stato quello della Delos, il secondo quello della Montag di cui sono stati da poco comunicati i vincitori. Al primo posto si piazza Francesca Angelinelli, a cui rivolgo le mie rosicanti :) congratulazioni.
11 commenti:
Beh, già piazzarsi è un buon risultato :)
Che dire (senza aver letto il romanzo\racconto in questione), prova a continuare a limarlo e a sistemarlo... parti già da un'ottima posizione, dopotutto ;)
Ehi Ti avevo detto pure io che il titolo non andava bene..........
MOLTO MOLTO MEGLIO "SANGUE E MAGIA"
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Ciao Illoca
Che ha che non va "magia e sangue"? Per un dark fantasy che vira sull'horror direi che è perfetto!!
sesso e magia
o
sesso e sangue.
devo spiegarti tutto io?
al limite, puoi provare con
un capezzolo di magia e sangue
ma secondo me non tira poi così tanto. o forse sì: per dire, io lo comprerei quasi subito, un libro con un titolo così.
(scherzi a parte: complimenti per i piazzamenti!)
Grazie a tutti per gli incoraggiamenti (sperando di far meglio in futuro).
@Fabrizio Valenza: il titolo sarebbe scontato e banale. Il fatto che ti faccia pensare a dark fantasy e horror mi convince ancor di più che sia inappropriato in effetti, visto che non sono i temi del libro...
@Fabrizio Valenza
Il problema, come ha sottolineato Bruno, è che il suo libro, non è un Dark fantasy, e nemmeno un horror...
Secondo me ci vuole un nome particolare, pensa solo a una ricerca del libro su un qualsiasi motore di ricerca.....
Bruno prova a cercare in rete dei consigli o dei criteri su come intitolare un libro, magari carpisci dei segreti a cui non avevi pensato.
Ciao
Illoca
@ Illoca: in verità questo del nome (provvisorio) è un falso problema. Una delle cosine (piccola ma interessante) che ho imparato frequentando i corsi di scrittura creativa è che il titolo NON LO SCEGLIE L'AUTORE, nella grande maggioranza dei casi, e impuntarsi sulla propria scelta è sintomo che rivela il principiante allo stato brado.
La cosa m'è parsa strana quando l'ho appresa, ma è così: esistono persone che si "specializzano" a ideare i titoli.
Quindi fare una ricerca per un titolo più originale potrebbe essere tempo perso, in verità. Magia e Sangue è un titolo cui non sono affezionato e so che se pubblicassi sparirebbe, d'altra parte altro non è che un "omaggio" a un film che mi era piaciuto molto, L'Amore e il Sangue, quello in cui Rutger Hauer interpreta un leader mercenario nell'Italia rinascimentale.
(NOTA: nel fantasy vanno molto i titoli con la formula "XX di YY", ad esempio: Nihal della Terra del Vento, Il Segreto dell'Alchimista, Il Sigillo del Vento, Il Signore degli Anelli, eccetera).
E allora sì, se non evoca il contenuto del libro, il titolo va cambiato. Però io sono sempre per i titoli che all'autore vengono istintivi. Se poi l'editore vorrà cambiarlo (e, di solito, ha la possibilità di farlo), ci si deve affidare alla (e sperare nella) sua scelta.
@ Fabrizio Valenza: be' non è che non lo evochi, solo che tu lo hai inteso in un altro modo. Sangue inteso come horror, cioè.
Invece sarebbe da intendere (un po' come nel film) sangue inteso come combattimento, passione, battaglie. Comunque sia, M&S è un brutto titolo. E non è nemmeno completamente mio. Quindi se verrà pubblicato, non avrò problemi ad accettare la scelta editoriale.
Secondo me, se riesci a sistemare le cose di cui abbiamo parlato, il tuo romanzo ha le "carte in regola" per essere vincitore, anche pechè, visto il panorama fantasy italiano, non riesco nemmeno a pensare come erano gli altri romanzi!
Comunque, non capisco perchè ti presenti ai concorsi. Non è meglio provare a sistemarlo e tentare la pubblicazione? Già...qui si pubblica soltanto se si lecca, a non essere che uno abbia scritto un Capolavoro ma, in questo caso, conviene fare la traduzione e andare all'estero!
Oppure...per farti pubblicare potresti fingerti una quindicenne lesbica-ninfomana-drogata-convertita!
Non credo che i giudici dei concorsi si prendano il disturbo di leggere i racconti/romanzi in gara, per carità!
@ Celtibera: la pubblicazione l'ho tentata, anche se non tantissime volte (diciamo, uh, meno di 10). Per adesso nisba.
Comunque se hai più di 17 anni per i responsabili delle case editrici è già un grosso limite, purtroppo oggi il panorama è questo.
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