Come mai questa affermazione favorevole ai mangiarane? Perché ormai sono rimasti da soli a mantenere in vita il fumetto occidentale di qualità (e disegnato senza i tratti tipici dei manga). Certo, ci sono anche gli USA, ma più che supereroi da lì non arrivano. Il fumetto di qualità in Italia è moribondo (ricordo i bei tempi in cui potevi trovare facilmente in edicola ottime riviste, c'è da mettersi a piangere), certo io non disprezzo il fumetto popolare bonelliano tipo Dylan Dog, Tex e compagnia, ma è un'altra storia.
Esaurito questo piagnisteo, la mia ultima lettura a fumetti è Lanfeust di Troy, disegnato da Didier Tarquin e scritto da Cristophe Arleston, un fantasy accattivante e dal bel tratto che esordisce con questa premessa:
Troy è un mondo fantastico e sorprendente: grazie ai savi di Eckmul che fanno giungere la forza della magia sin nei villaggi più remoti, ciscun individuo possiede un solo potere, che può essere utile quanto inutile, ridicolo quanto temibile.
La memoria m'è corsa a Graceling di Kristin Cashore:
Tutti i Graceling hanno gli occhi di due colori diversi. Tutti i Graceling hanno un Dono. Difficile è però sapere quale Dono possiedono:a volte anche per loro stessi è duro capirlo e controllarlo.
Ci sono Doni quasi inutili, come ripetere le parole al contrario o di ricordare certi dettagli. Katje ha diciotto anni e il suo Dono è un'arma terribile...
Senza andare a pensare che per forza uno debba aver copiato dall'altro, temevo che la storia fosse identica. Per fortuna non è così, i punti di contatto sono davvero minimi. C'è anche qui l'eroe che dispone di un enorme potere, ed è Lanfeust, il protagonista. Ma è un eroe piuttosto ingenuo che necessita della guida di un saggio (il vecchio savio Nikoledo) e in tante situazioni non potrebbe cavarsela senza la forza bruta di un assistente, il troll Hebus. E' la magia di Nikoledo che ha trasformato Hebus da selvaggio massacratore pronto a divorare chiunque a forzuto ma simpatico alleato della combriccola: a volte però l'effetto di questa magia si esaurisce (per effetto di eventi traumatici, ad esempio) e gli esiti sono tragicomici e truculenti (di sangue versato in questa storia ce n'è parecchio, ma con allegria).
Si aggiungono alla comitiva le due figlie di Nikoledo: una è la guaritrice C'ian fidanzata di Lanfeust, l'altra la capricciosa e seduttrice Cixi, che più di una volta cerca di carpire le attenzioni di Lanfeust, provocando l'ira di C'ian. Cixi ha il dono di far evaporare oppure trasformare in ghiaccio l'acqua. Questi due personaggi femminili mi sono sembrati, almeno in parte, riempitivi che fanno da spalla per creare situazioni comiche e piccanti, e permettono al disegnatore di sfoggiare qualche nudo qua e là.
La storia è abbastanza semplice ma non brevissima. I due volumi di Lanfeust usciti in Italia accorpano ciascuno diverse storie, tutte entro la struttura di una trama più ampia. Basterà dire che i poteri di Lanfeust gli procurano più grattacapi che benefici, e ovviamente attirano degli avversari contro cui dovrà vedersela.
Bel tratto nei disegni , sufficientemente virtuosi e realistici per i miei gusti, ma ancora graziosamente fumettistici. Lanfeust mi ricorda per caratteristiche grafiche e storia (entrambe un po' in peggio) la saga di Velissa di Le Tendre e Loisel, per chi sa di cosa sto parlando (c'è un post che la riguarda in questo blog, comunque).
Direi che ho detto abbastanza. Per l'appassionato di fantasy questa lettura dovrebbe essere piacevolissima, quasi a colpo sicuro.
10 commenti:
caro bruno, sai che ti leggo con piacere, ma per favore metti un cazzo di motore di ricerca interno al tuo blog!
con affetto,
Seguirò il consiglio francofono!
p.s: però ci sono anche molti italiani bravi... Ponticelli, Catacchio, Troiano... in fumetteria trovi dei loro tomi fantastici!
@ perissi: gli Italiani li compricchio e non nego che ci siano, però la sensazione, correggimi se sbaglio, è che la Francia sia l'ultimo baluardo dove i fumettari di un certo tipo facciano ancora massa (come artisti e come pubblico). Ad ogni modo mi segno gli autori che hai indicato.
@ alladr: per essere politicamente corretto, dirò che sono diversamente informatizzato e non so come fare quello che mi chiedi. Comunque se schiacci l'etichetta "fumetti" e vai al post "fumetti meravigliosi" trovarai l'articolo su Velissa compresa qualche immagine dei disegni, scattata a cavolo con il cellulare.
Vero, hai ragione.
Credo che la Francia non sia tanto un prolifica di ottimi autori, quanto piuttosto di lettori: il pubblico francese ha gusti molto più sottili rispetto a quello nostrano, probabilmente perchè forte della presenza storica di testate fumettistiche quali "Pilote".
Durante una gita in Francia (abitando vicino al confine ne approfitto per andarci a comprare le meidicine) mi è capitato tra le mani un opuscolo d'una casa editrice francese di fumetti e, con grand sorpresa, ho trovato degli AUTORI ITALIANI!
Cosa ha spnto questi pennini ad andare Oltralpe? Forse anche nell'ambito del fumetto c'è una "fuga di pennini"?
@ Andrea: non so darti risposte precise, so che i Francesi amano il fumetto in maniera per nulla sciovinistica, i loro interessi si estendono facilmente ai lavori di disegnatori stranieri, perciò credo sia normale sia che i nostri più bravi e/o popolari interpreti abbiano fama anche lì (ad es. Manara), sia che disegnatori italiani lavorino per editori francesi.
Arrivo lungo, come si usa dire dalle mie parti, forse anche dalle tue.... ma condividono a pieno l'affermazione che vede la Francia come ultimo baluardo del fumetto fantasy (e non solo) di qualità. ma si sa bene che storicamente il rapporto (nel bene e nel male) del popolo francese col fumetto è molto diverso dal fenomeno prevalente in Italia.
In tutto ciò, bravo bell'articolo!! Ora vado a leggermi quello su Pelisse.
OTTIMO ARTICOLO!!!! Non so se il precedente commento è arrivato... ma volevo di fatto solo fare i compliemnti... ora vado a leggermi quanto hai scritto su Pelisse del magister Loisel
@ Gianni Bonelli grazie per i complimenti, che sono graditi anche sugli articoli più vecchi del blog, eccome...
Quanto al fumetto, non nego che a volte le strisce supereroistiche made in USA (praticamente c'è solo quello, o poco altro che vada per la maggiore...) mi piacciano, ma con Francia e Belgio non c'è paragone. Per immagini, storie, suggestioni, tutto. E sì che ai tempi della scuola non avrei voluto imparare il Francese :) !
Posta un commento