martedì 17 marzo 2009

Vampire Romance e altre atrocità


[aggiornamento del 2016: i link sono per lo più morti compreso quello alle copertine citate. In fondo all'articolo ho riproposto i link all'analisi di cui discuto in questo post]
Vi propongo una visita ad... altri blog. La visione di Underworld mi ha stuzzicato e sono andato a informarmi sullo stato dell'arte della letteratura Rosa-Dark, quella con vampiri affascinanti ed eroine tostissime. Andiamo male, sotto molti aspetti. Il genere a quanto pare sta invadendo il mercato e tra i molti nomi che ha ricevuto (Paranormale Romance, Vampire Romance...) c'è anche la pura e semplice definizione di Urban Fantasy, quindi con tentato scippo di un genere che era territorio del fantastico più in generale.

Inutile dirlo, questa roba stenta davvero a piacermi. Il fatto che, pare, piaccia assai alle donne, lettrici più accanite degli uomini, significa che esisterà ancora per un pezzo. Dal momento che ho sempre dedicato uno sguardo scettico e magari un po' sarcastico sulle eroine del fantasy mi sono incuriosito dell'evoluzione di questo nuovo tipo di protagonista femminile. La lettura che propongo (a chi sa l'inglese!) è una serie di articoli tratta dal blog di Carrie Vaughn, che se ne deve intendere perché è una scrittrice che si occupa proprio di questo genere: sono già usciti vari libri sulle avventure della sua eroina Kitty.


La nostra Carrie ce l'ha proprio con il modo in cui i personaggi femminili sono descritti, dal momento che lei si sforza (non ho verificato) di creare delle storie credibili. E per prima cosa parte dalle copertine. In effetti c'è da chiedersi se si vuol titillare anche il lettore maschio con queste illustrazioni, perché mostrano generalmente l'eroina dalla prospettiva posteriore, con tanto di cospicue fette di nudo e pantaloni a vita bassa che mostrano il tatuaggio ormai classico sopra le natiche (una volta faceva un sacco alternativo, ora in inglese è ribattezzato pragmaticamente "tramp stamp", qualcosa che nella nostra lingua suonerebbe come, ehm, il marchio della z***ola). Eccovi una bella carrellata di copertine, nel sito della Juno, accompagnata dalle riflessioni della editor e di lettori e lettrici.
Per riassumere i punti di Carrie Vaughn procediamo con: l'uso e abuso della violenza, ben al di là di quello che ci si aspetterebbe da una persona che si fa rispettare (e da qui il soprannome kick-ass heroine, l'eroina che prende a calci nel didietro tutti quanti).
La presenza di una e una sola donna autorevole nella storia: l'eroina è da sola, spesso con delle insicurezze o debolezze caratteriali. Sono libri dove esiste UNA donna fuori dall'ordinario; non c'è in effetti un mondo di donne forti.
L'eroina è infine destinata ad essere conquistata dal belloccio (vampiro) di turno che, guarda caso, è l'unico che la dominerà ripristinando la sua subalternità femminile.
L'interpretazione di Carrie Vaughn è che esiste un'ansia di fronte alle donne di potere. Tutti i progressi che le donne hanno realizzato nelle epoche recenti le rendono pericolose e anche osteggiate, perché non sono più umili, deferenti, ecc... Il conflitto si estende a questi personaggi fittizi di eroine forti e fragili allo stesso tempo. O forse deve essere trasferito su personaggi fittizi perché non si riesce a raffigurarselo nella realtà.

Non essendo un forte consumatore del genere rosa-vampiresco (devo ancora trovare il coraggio di guardare Twilight) ho letto queste interessanti considerazioni senza avere una sufficiente conoscenza del materiale di prima mano, e qualsiasi mia riflessione non può che essere di riflesso.
A me viene da pensare che questo tipo di eroine fantastiche siano meno irreali di certe creazioni del fantasy tradizionale, visto che spesso queste storie le scrivono e leggono le donne. Non manca il pubblico maschile però (almeno per parte di queste produzioni), perciò il mio personale sospetto è che l'eroina tosta che prende tutti a calci nel culo sia una rivisitazione più sexy dei muscolosi Rambo e compagnia bella che, in una fase di smarrimento del genere maschile, suonano sempre più bolsi e fasulli. Quindi, con tutta la vagonata di annesse e connesse fantasie maschili più o meno erotiche; la novità potrebbe essere che si è, forse, raggiunto un terreno comune in quanto questo genere di ammirazione sarebbe accettato e condiviso anche dalle donne, che sono state sempre in passato poco attratte da personaggi nati solo per titillare l'immaginario del maschio.
Sempre ben lontani dal realismo ci troviamo, comunque.

La pagina che raggruppa i link agli articoli di Carrie Vaughn sull'analisi dell'Urban Fantasy. Da questi articoli altri link per chi volesse approfondire. Materiale per gli anglofoni, comunque. [questo link è morto]

I tre articoli di Carrie Vaughn:
primo
secondo
terzo

http://carriev.wordpress.com/2009/01/05/carries-analysis-of-urban-fantasy-part-i-the-formula/
http://carriev.wordpress.com/2009/01/06/carries-analysis-of-urban-fantasy-part-ii-when-things-go-wrong/
http://carriev.wordpress.com/2009/01/07/carries-analysis-of-urban-fantasy-part-iii-deconstructing-urban-fantasy/

2 commenti:

Rorschach ha detto...

Bella la carrellata di copertine :D
Mi sa che ruberò l'espressione tramp stamp che sunoa più figo di marchio della z****la!
Per quanto riguarda le eroine fantasy, anche la fantascienza è già stata coinvolta. Infatti nella trilogia di Maximum Ride di Patterson (sì, proprio quello dei gialli) la protagonista è una ragazza ALATA che spacca il culo ai passeri (l'hai capita? alata, passeri......va beh lasciamo perdere). E' una saga per ragazzi che ha spopolato in America, e contando che le femminucce statisticamente leggono più dei maschietti (a meno che non contiamo anceh Playboy), è naturale fare un personaggio femminile forte e vincente. L'unico dubbio è se lo facciano per creare qualcosa di originale come dichiarano o per vendere più copie. Ma io sono pessimista per natura...

Bruno ha detto...

Io di tutta la panoramica che ho fatto nei siti di lingua inglese ho notato la maturità e le opinioni interessanti dei commentatori. Il discorso sui personaggi femminili (eroici e non) nel fantasy svolto, da uomini e donne, quasi sempre con una capacità di approfondimento e riflessione che da noi sarebbe subito soffocata dal ricorso ai soliti tre o quattro dogmi ideologici.