mercoledì 4 giugno 2008

Io sono leggenda


In questo colossal l'unico attore degno di nota è Will Smith, che se ne va a spasso per una New York deserta assieme al fedelissimo cane. E il cane, pensa un po', è già esistito in una versione precedente.
Perché Io sono Leggenda ha alle spalle una storia assai lunga. Prima, ovviamente, è venuto il libro di fantascienza pubblicato nel 1954 da Richard Mateson (libro che... dovrò trovare assolutamente il tempo di leggere). Quest'opera ha avuto il pregio (discutibile o no che sia...) di contribuire all'immaginario del genere Zombi che sarebbe nato non molto tempo dopo. Nel libro l'umanità viene quasi spazzata via da una malattia, e le vittime diventano una specie di vampiri. E così è anche (attenti ai numerosi SPOILER!) nel primo film ricavato dal romanzo, e alla cui sceneggiatura partecipò lo stesso scrittore, anche se poi non volle essere menzionato perché in polemica con alcune modifiche che non aveva approvato. L'Ultimo Uomo sulla Terra è, chi lo avrebbe mai detto, una coproduzione italo-americana girata in Italia negli anni '60 ed è Roma (non menzionata) che per prima ottiene l'onore di essere la sinistra città deserta dove il superstite vaga tra mille pericoli.
Il film riprende diverse tradizionali tematiche delle leggende sui vampiri, una caratteristica piuttosto ingenua. Così abbiamo ghirlande di aglio sulla porta per respingerli, paletti di legno per eliminarli, eccetera. Il protagonista soffre molto per la perdita della famiglia, narrata in un flashback decisamente troppo lungo, ed è felice quando troverà un cane... ma l'animale è infetto ed egli dovrà subito disfarsene. I vampiri attaccano la casa del sopravvissuto (interpretato da Vincent Price) in maniera non molto efficace, e lui li stermina ogni giorno per poi bruciarli. Ma ci sono degli infetti (se ne vanno in giro tutti vestiti di nero, chissà perché...) che hanno trovato un rimedio non definitivo, un vaccino che non elimina ma frena lo sviluppo del morbo, e vedono il nostro eroe come un mostro. Come mai? Perché uccide indiscriminatamente tutti, probabilmente ha eliminato anche qualcuno di loro, e inoltre ha tradito l'umanità dal momento che, pur essendo uno scienziato, non è stato capace di salvarla. Studieranno uno stratagemma per liberarsi del nostro sfortunato protagonista.
Un remake fu girato dopo pochi anni, protagonista Charlton Heston: 1975, Occhi Bianchi sul Pianeta Terra. Qui i "vampiri" vittime della malattia restano del tutto umani anche se acquisiscono gli occhi bianchi del titolo italiano (titolo USA: The Omega Man). Sono comunque fotosensibili come nella versione precedente... e sono ciechi. Per questo motivo il buon Charlton Heston riesce a passare serate quasi tranquille nel suo palazzo circondato da nemici che hanno molta difficoltà a realizzare il desiderio di mettergli le mani addosso (ma alla fine ci riusciranno, oh se ci riusciranno). Questi avversari sono riuniti da una specie di fanatico in un gruppo che si è dato il nome di "Famiglia," ed ha una sua ideologia, che comprende l'odio verso la scienza. Il protagonista di questo film è tutt'altro che il mio attore preferito, però il risultato generale è più che discreto, secondo me.
Di ispirazione non diretta dal libro, ma con un'idea molto simile, è 28 Giorni Dopo. In questo film di pochi anni fa gli "infetti" sono dei violenti e aggressivi cannibali privi di ogni raziocinio. Qui la malattia viene diffusa nel mondo da un gruppo di animalisti che libera delle scimmie senza sapere che sugli animali viene condotto un esperimento per mezzo di virus. Ci sono dettagli sul panico, i tentativi di controllare l'epidemia, di evacuare le città, ecc... però una differenza fondamentale è la sopravvivenza di un gruppo di persone che collaborano per salvarsi e viaggiano in cerca di migliori condizioni, non di un uomo solitario che rimane assediato. Inoltre l'infezione si ferma all'Inghilterra.
Degno di nota, secondo me, un bravo protagonista, Cillian Murphy, e grandiosa la scena in cui un caposaldo tenuto da soldati (andati abbastanza fuori di testa) viene invaso dagli infetti, ma soprattutto una eccezionale Londra deserta in cui il protagonista si aggira da solo con l'accompagnamento di una colonna sonora semplicemente eccezionale.
A 28 Giorni Dopo si aggancia il "sequel" 28 Settimane Dopo, in cui il morbo che si credeva debellato ritorna più vispo che mai e riesce a raggiungere il continente! Non oso pensare cosa potrebbe accadere se gireranno 28 Mesi Dopo...
Il film più recente, quello con Will Smith, ha una caratteristica simile a 28 Giorni Dopo. Gli infetti sono praticamente degli zombi feroci e completamente impazziti, che aggrediscono gli uomini per divorarli. Resta il timore della luce, ma questi zombi sono ben diversi dall'americano medio: la malattia può averli danneggiati in molti modi ma sono agili come scimmie e fanno cose che sarebbero impensabili per la persona media che incontrate per strada. Come lo spiega il film? La risposta è semplice: non lo spiega. Inoltre il film capovolge il significato originale del titolo. "Io sono leggenda" voleva dire (nel libro e anche nel primo film) che il sopravvissuto diventa una leggenda (negativa!) per gli infetti che ricostruiscono un mondo senza uomini sani e si liberano dell'ultimo di essi. Il personaggio interpretato da Will Smith diventa "leggenda" perché, nel tempo libero, usa un laboratorio fantasmagorico per scoprire una cura per il male.
Comunque queste pellicole sono tutte abbastanza godibili (se non cercate il capolavoro denso di significati); io sono del parere che i film più vecchi, che mantengono l'idea del libro di Mateson dove gli infetti rimangono senzienti e interagiscono con il protagonista, abbiano una marcia in più rispetto alle versioni più recenti, imperniate fondamentalmente sull'azione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho visto Io sono leggenda non più di qualche giorno fa, e devo dire che a me è piaciuto ^^ Mi spiace solo di non aver potuto vedere prima gli altri, che nonostante fossero vecchi e quindi con aspetti grafici non specialmente rilevanti, forse mi sarebbero piaciuti!! Devo dire che mi ha lasciato colpita il film tutto di per se… e non per fare la piagnucolona mi è dispiaciuto tanto quando… beh quando il cane è rimasto infetto! Boh sarà stato che avevo il mio di fianco, mentre lo guardavo però… ci speravo davvero che non morisse ^^ A quanto poi i film non rispecchino la realtà del libro… beh questo ormai si sa no? Non so al di là di tutto ne sono rimasta affascinata è ho anche pensato… uhm potrebbe diventare uno dei miei film preferiti! Uno di quelli che quando ne parlano tu cominci ad impazzire letteralmente (ok non sono così pazza!) o annuisci lievemente contenendo tutta la gioia… Azzardato?

Ciao
Siri!

Bruno ha detto...

Il film con Vincent Price è in bianco e nero e per moltissimi aspetti è ormai molto lontano dalla nostra sensibilità, perciò andrebbe guardato tenendone conto. Personalmente non ho letto il libro dico soltanto che mi sembra migliore l'idea di una nuova cultura messa in piedi dai malati che non il solito "mondo invaso dagli zombi" delle versioni più recenti. 28 Giorni Dopo è il migliore del gruppo secondo me, però è vero, quella del cane è una grande scena...