Le mete lontane sono sempre rischiose per via del Covid-19, per cui mi accontento di andare a dare un'occhiata a mete più vicine che, in molti casi, sono una novità assoluta per me. Ho viaggiato forse più all'estero che in Italia.
Cosa dire di Bologna? Forse che è la classica città italiana. Non ci sono monumenti di enorme importanza, e poco di epoca romana, ma un bel po' di opere (soprattutto edifici di tipo religioso) medievali e del periodo successivo. L'immancabile statua di Garibaldi, e via dicendo. Mentre altre città di dimensioni medie, ad esempio Ravenna, possiedono dei tesori unici, Bologna è un po' un posto che ti dà l'impressione di esserci già stato, se hai visto un poco di Italia.
Ovviamente delle particolarità tutte sue questa città le può vantare: innanzitutto è un posto assai godereccio, noto per i tortellini e altre amenità gastronomiche. Questa fama di luogo dove si mangia bene la città la spartisce un po' con tutta l'Emilia Romagna, ma devo dire che girando per Bologna si vede in continuazione gente che produce, cucina, vende, compra e mangia tortellini, pasta e lasagne. Per non parlare dei salumi, della variante locale della cotoletta, e via dicendo.
Altra curiosità: i quasi onnipresenti porticati, che ti permettono di muoverti anche per lunghe distanze standotene al coperto. E che sono rifugio per un buon numero di senzatetto. Mi era stato detto che Bologna è un posto sporco, pieno di scritte sui muri, di personaggi poco raccomandabili, ma devo dire la verità: se Bologna è conciata piuttosto male, Milano se la passa molto peggio. Parlando di porticati, ce n'è uno interminabile che porta a un santuario (Santuario della Beata Vergine di San Luca). Ho provato ad arrivarci a piedi, senza alcun problema fino a che la strada era in pianura, ma quando è cominciata la salita l'età di è fatta sentire, e ho preferito tornarmene indietro. Sempre parlando di prove fisiche, a Bologna si può salire in cima alla Torre degli Asinelli, una delle "due torri" di Bologna (suona un po' come il Signore degli Anelli, vero?). Sono quasi 500 gradini, e la vista sulla città dev'essere splendida. Personalmente non mi sono cimentato.
Un'altra cosa da vedere a Bologna: il Museo della Memoria di Ustica. L'aereo che venne abbattuto nel 1980 da un misterioso missile (misterioso, ma probabilmente di marca USA o Francese) è stato recuperato dai fondali marini, esaminato su ordine dei magistrati, e poi è finito qui, in una rimessa tramviaria dismessa. L'artista francese Christian Boltanski ha curato un particolare allestimento.
Il visitatore può assistere in una saletta a un filmato che narra del recupero dell'aereo e della sua ricostruzione, e successivo trasporto a Bologna. E poi, percorrere un percorso attorno al relitto dell'aereo (ci sarebbe una piattaforma per muoversi all'interno della fusoliera, ma non è accessibile al visitatore). Gli oggetti personali delle vittime sono custoditi in alcune casse, quindi nascosti alla vista. Una serie di specchi oscurati è disposta lungo il percorso, e da dietro gli specchi arrivano delle voci sommesse, che pronunciano frasi che i viaggiatori avrebbero potuto pronunciare prima di mettersi in viaggio; le voci appartengono ad attori, ovviamente. Dal soffitto pendono 81 lampade, una per ogni vittima. Queste alternano una luce forte a una molto affievolita, quasi spegnendosi, come se fosse un ritmo cardiaco o respiratorio.
Nella mattinata nuvolosa durante la quale ho visitato il museo, la sala calava quasi nell'oscurità quando la luce si indeboliva. E io ero da solo, in questo ambiente spettrale, salvo che per il momento in cui uno degli addetti alla biglietteria è venuto a dare un'occhiata, immagino per assicurarsi che non facessi qualche danno. Mi sono trattenuto per un po', non è arrivato nessuno. L'impressione che ne ho avuto è stata triste. Mi sono venuti in mente scenari fantascientifici, come se il complesso apparato del museo fosse un messaggio che continua a essere ripetuto, ma senza che nessuno vada più a sentirlo, o uno strano artefatto che continua a funzionare in un mondo rimasto deserto.
Se andate a vedere su Wikipedia, vi è scritto che nel 2018 ci sono stati 12.500 visitatori, una trentina al giorno. Quindi no, non sono l'unico che ci va. Ma speravo meglio.
Quanto agli alberghi, Bologna è costosissima. Come al solito, solo sbagliando ho imparato: è meglio trovarsi un posto non troppo costoso in periferia, e poi affidarsi ai mezzi pubblici (che sono ben organizzati) per raggiungere le attrazioni. Io invece ho pagato molto per una sistemazione sciatta e sporca vicina al centro. Ho dato una recensione negativa sulle piattaforme dedicate, ricevendo una replica piuttosto arrabbiata dalla direzione. Ma mi spiace, signori, ve la meritate tutta.
7 commenti:
La sporcizia dipende dalle zone in cui vai: Piazza Verdi per esempio è famosa per il suo degrado. Altri posti invece sono tenuti meglio (per fortuna).
Per quanto riguarda San Luca, sì, la salita se non si è un po' allenati è ostica. Bisogna prenderla con calma. Sulle due torri, belle, a guardarle da terra :D (ci sono passato tante volte sotto, ma sopra non ci sono salito).
Sui costi, purtroppo hai ragione: Bologna è cara, non solo la città, ma pure la provincia. Modena per esempio ha dei costi più bassi. I mezzi pubblici ci sono in città, ma più ti allontani, più le corse degli autobus calano. Rimane comunque l'unico modo, per me, di girarci se non ci si vuole stressare: città antica, strade di una volta che non sostengono un traffico intenso.
Io ero venuto col treno. Quindi o mi muovevo a piedi o con gli autobus. Devo dire che ai tempi di Google maps usare i mezzi pubblici di una città dove non sei mai stato non è affatto difficile. Quanto al traffico, io provengo da Milano, quindi sono abituato molto... bene.
Sono stato a Milano e ti dirò che ho più difficoltà a girare Bologna (forse perché non c'è la metropolitana, che trovo comoda? )
Mi ero dimenticato: visto che sei passato per Piazza Maggiore, sei stato alla Libreria Nanni (strada di fianco a San Petronio)? Lì si possono delle buone occasioni per i libri usati.
Sì, ci sono stato, ed è uno spettacolo da vedere, però non ho comprato nulla. Sono comunque tornato da Bologna con due libri. Uno l'ho preso in una... trattoria, ed è un vecchio libro sulla battaglia di Cassino. L'altro, un libro della Nord con i racconti di Conan, l'ho trovato in una grande rivendita di usato che si trova in un capannone, lungo il vialone che passa sopra la stazione e porta verso il Museo per la Memoria di Ustica.
Direi che sono stati dei ritrovamenti positivi :)
Adesso bisognerebbe trovare il tempo per leggere.
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