Un'altra produzione lovecraftiana della Edizioni NPE, questo I Gatti di Ulthar e altri racconti si avvale dell'opera del disegnatore Antonio Montano e dello sceneggiatore Giuseppe Congedo. Nel libro abbiamo quattro storie, quattro interpretazioni di storie di HPL, con un breve commento finale. In quella che dà il nome alla raccolta, I Gatti di Ulthar, si parla di violenza contro gli animali, ma stavolta i felini si fanno giustizia da sé, mentre ne Il Terribile Vecchio abbiamo dei malfattori con la pessima idea di derubare un misterioso anziano che si tiene in casa dei misteriosi manufatti.
Il Segugio, il racconto che di solito trovate intitolato Il Cane, è una storia che presenta già gli elementi del Lovecraft più maturo, nonché una citazione del famoso libro maledetto, il Necronomicon (inventato dall'autore e in effetti mai esistito). Una storia dove magia e negromanzia, arti che due amici in realtà praticano più in cerca di emozioni che come studiosi veri e propri, sono la strada che porta a una terribile, irrimediabile scoperta.
L'Estraneo invece è un racconto dove Lovecraft si richiama all'opera di un grande scrittore gotico americano, Edgar Allan Poe, una narrazione che si propone quasi certamente come autobiografica. Il narratore è un individuo condannato a sentirsi sempre solo ed escluso, rinchiuso in una macabra dimora. Spera di avere contatti con altre persone, uscendo da quella prigione. Ma non è questo il suo destino, e se ne renderà conto tramite una scoperta molto crudele.
I quattro racconti del volume sono tutti interessanti per un motivo o per l'altro. E, come spesso avviene per Lovecraft, la resa fumettistica dei suoi concetti estremi deve passare per scelte grafiche insolite. Tuttavia, in questo caso, il risultato mi lascia piuttosto incerto. Lo stile scarno e semplicistico dei disegni in questo volume mi sembra poco soddisfacente come resa, e comunque non sufficientemente evocativo. Diversamente, anche se con uno stile asciutto e semplice, Il Tempio mi era piaciuto molto di più.
Nessun commento:
Posta un commento