Tra le grandi protagoniste del fumetto d'oltralpe degli anni '70, Paulette è un personaggio stravagante nato dalle matite di Georges Pichard (autore di fumetti soprattutto erotici, venuto a mancare nel 2003) e dai testi di Georges Wolinski, fumettista e giornalista di origini franco-italo-polacche. Wolinski, come qualcuno spero ricorderà, è stato assassinato durante il sanguinoso attacco al giornale satirico francese Charlie Hebdo, sferrato da Al-Qaeda nel 2015.
Ho letto in giro che Paulette sarebbe nata come la "risposta francese a Valentina di Crepax" ma se devo essere sincero non trovo che i due personaggi siano veramente paragonabili. Le storie di Valentina vivono di un erotismo raffinato che spazia tra reale e immaginario, spesso senza una vera e propria trama ma con una propria atmosfera assai particolare. Paulette è invece un fumetto scollacciato (ma se pensate di trovarci chissà cosa sarete delusi) dove Wolinski infila spunti di satira sociale e politica nel contesto di storie assurde, con accenni a vicende dei tempi, il che fa di questa striscia una specie di reperto archeologico (ma questo non mi dispiace, anzi).
Paulette è una miliardaria che sperpera il proprio denaro e odia la propria condizione sociale, salvo quando sfrutta la propria ricchezza per salvarsi dalle situazioni assurde in cui si infila con le proprie avventure. Dichiaratamente comunista, gira il mondo rischiando di diventare la vittima di farabutti, selvaggi, trafficoni, sporcaccioni, guerriglieri o soldati; per un certo periodo s'impiega in un mestiere umile per provare la condizione della classe operaia. L'accompagna nelle sue traversie Joseph, che è un vecchiaccio magicamente trasformato in una bellissima ragazza da una talpa dotata di poteri magici. La talpa, per inciso, fa una brutta fine. Quindi vedremo questa coppia in situazioni pericolose o ridotta in estrema povertà, ma spesso ritrovata, soccorsa e salvata da emissari del consiglio di amministrazione della potente azienda della famiglia di Paulette, che viene così riportata alla sua lussuosissima condizione.
Da Paulette è stato anche tratto un film, negli anni '80. Traduco dal francese il titolo: Paulette, la povera piccola miliardaria.
Nella foto sopra potete vedere una vignetta. Non voglio fare violazioni di copyright, pertanto quello che fornisco è minimo. Lo scopo è di darvi un'idea di com'è il disegno di questo fumetto, per me un fattore fondamentale. Se il disegno non mi acchiappa, non c'è nulla da fare.
Cosa dire di Paulette? Ogni tanto ci si fa qualche risata, ma credo che solo l'appassionato dell'epoca, del fumetto francese, e di questi due autori possa veramente apprezzare. Aiuterà certamente non essere troppo fedeli al politicamente corretto, perché Paulette non è in linea con i criteri di oggi. Insomma una volta di più bisogna contestualizzare. L'implicita presa per i fondelli al radical-chic, al rivoluzionario con le tasche gonfie di quattrini, l'ho trovata divertente. Aggiungo però che, nell'edizione curata da Oblomov, la raccolta in due volumi è piuttosto costosa. Ne val la pena? Non sono del tutto sicuro.
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