Se avete voglia di ascoltarmi, parlo di Cyberpunk questa settimana con Germano Greco, blogger e scrittore (non necessariamente in quest'ordine). Sull'argomento avevo creato un bel post tanto tempo fa, e credo di avere sostanzialmente ricalcato quanto scrissi a quei tempi.
Solo una cosa mi preme sottolineare. Quando nel podcast mi dolgo (verso la fine) della mancanza di visione sociale, di "critica sociale" da parte degli scrittori Cyberpunk, mi rendo benissimo conto di quale fosse il loro punto di vista. Ovvero, in qualsiasi maniera la pensino (gli scrittori), i personaggi (delle loro ambientazioni) mostrano di non dare la minima importanza a concetti come nazione, società, preoccupazione per il sociale, diritti, sindacato eccetera. Semplicemente non fanno parte del loro mondo. Il lettore ci deve arrivare da solo e io... non è che non ci sia arrivato, ma quando leggevo questi libri mi sembrava che fosse impossibile presentare tali conclusioni senza qualche parola su come ci si fosse arrivati. Mi sembrava, e mi sembra ancora, che non sia possibile tirarci proprio una riga sopra e dire che certi argomenti "sono morti," anche perché nel mondo reale ci provano, a farli morire, ma non ci riescono.
Detto questo, spero che mi ascolterete.
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