giovedì 15 marzo 2018

Black Mirror, quarta stagione


La quarta stagione di Black Mirror è iniziata con l'episodio più ambizioso e più divertente, USS Callister, personalmente però ho sentito molto meno parlare degli altri. In effetti, a mio parere, il primo è stato di gran lunga il migliore, mentre alcuni dei successivi non sono stati all'altezza, e nel complesso sono un po' deluso... mi chiedo se la serie nel suo insieme sia ancora così efficace nel perseguire il proprio scopo, ovvero giocare con le nostre inquietudini per il futuro, darne delle visioni talvolta provocatorie, talvolta terrificanti, a volte anche comiche ma sempre con dei significati che danno da pensare.


Degli episodi rimanenti Arkangel (girato niente meno che da Jodi Foster) è quello meno riuscito, con un messaggio da riferire fin troppo ovvio fin dal primo momento. Peccato perché mi sono piaciuti tutti i principali attori, ma quella app per controllare il comportamento dei figli appare come una catastrofe in via di realizzazione fin dal primo fotogramma. Non mi pare una base sufficiente per una storia valida, alla fine m'interessava di più la relazione della ragazzina "sotto sorveglianza" con il delinquentello di periferia, che la trama in sé. Non ho trovato particolarmente importante nemmeno Crocodile, una specie di thriller dove una tecnologia capace di prelevare i ricordi delle persone scatena una serie di delitti e, infine, il castigo.


Metalhead, episodio in bianco e nero, non parla invece di controllo della mente o di lettura del pensiero, ma è una storia post apocalittica dove una donna (e i suoi amici, ma durano poco) affronta una partita mortale con un piccolo ma letale robot di sorveglianza. Bella fantascienza, forse, tesa e dura, ma questo episodio l'ho trovato carente nelle connessioni con il nostro mondo e le nostre aspettative sul futuro, tipiche di Black Mirror.

L'aspetto distopico è invece ben presente in Hang the DJ, almeno apparentemente. Si parla di una app che crea gli appuntamenti, fa il match perfetto tra le persone, le fa incontrare, dice anche quando dovrà terminare la loro relazione, e promette che presto o tardi troverà per ciascuna persona l'incontro perfetto, con il partner ideale e "per sempre."
Sembra che la gente abbia poco altro da fare, anzi l'esistenza gira tutta intorno a quello, visto che le persone "accoppiate" dall'app le vediamo spartire la vita in comune (quando viene concesso il tempo!) in piccole casette e in divertimenti vari, quasi che non ci fossero mai incombenze e attività diverse da festicciole, sport, impegni ricreativi vari da condividere con il partner scelto dal misterioso sistema. E c'è anche, a quanto pare, una vigilanza pronta a intervenire se uno cercasse di non stare alle regole! Piccolo problema, per i due protagonisti la scelta della app sembra sia stata sbagliata: resta solo la possibilità di una disperata ribellione? Ma proprio nel finale, che è un lieto fine, scopriremo cosa c'è dietro tutto quanto.


I vari usi del trasferimento della consapevolezza in vari tipi di ospite (il cervello di un volontario, sistemi artificiali) vengono esposti in maniera sinistra e negativa invece in Black Museum, episodio in cui vediamo all'opera un personaggio davvero viscido e inquietante nei panni del custode di questo museo dai terribili segreti (l'attore è Douglas Hodge, britannico).

Riprendendo la perplessità che esprimevo all'inizio sulla quarta serie, mi sembra che ci sia qualche traccia di fatica. Certamente non è facile continuare a ripetersi a certi livelli, e non è che tutti gli episodi delle serie precedenti fossero azzeccati. Però tra quelli nuovi non ce n'è, a mio parere, nessuno che sia alla pari di The National Anthem, Shut up and Dance, o anche San Junipero per non limitarci a quelli di impatto distopico.

Ma poiché è stato già deciso che ci sarà una successiva serie, sono certo che mi vedrò anche quella...

5 commenti:

Carlo ha detto...

Allora, il primo è una bomba! Anche piuttosto divertente se vogliamo, il che è rarissimo in questa serie angosciante. Assieme ad Hang the DJ è la mia puntata preferita.

Bruno ha detto...


Io ho trovato quelle due puntate le migliori, come te, ma anche Black Museum si difende... quell'orsacchiotto nella teca mette i brividi.

ItalianJam ha detto...

ho iniziato a vedere black mirror da ignorante, cioè dalla 4rta stagione.
cosa mi aspetta nella prima?

Bruno ha detto...


Nella prima stagione? Sono solo tre episodi e quello più sconvolgente è il primo. Roba pesante.

ItalianJam ha detto...

povero maiale