lunedì 22 aprile 2013

Catastrofi verosimili ovvero il pessimismo realista

Come ho già avuto occasione di dire, le invasioni di zombi mi hanno abbastanza annoiato e così anche gli scenari post-apocalisse, anche se vi sono film e libri validi o quantomeno divertenti realizzati su ambo i presupposti.
Quello che spesso mi chiedo: ma perché non esploriamo i futuri possibili anziché situazioni che probabilmente resteranno nella fantasia?
Molto più probabili e interessanti a mio avviso gli scenari basati sulla modifica del clima e le possibili pandemie. Ancora più probabile, sebbene meno eccitante (ma non meno spaventosa a pensarci) l'ipotesi di un declino per carenza di risorse, con tutte le scintille che ne seguirebbero.
Quali sono dunque gli scenari da prendere in considerazione per chi volesse narrare una catastrofe verosimile?

Apocalisse Zombi
Un successo di pubblico che ormai dura da decenni, tra alti e bassi. Un forte impatto visivo, una certa dose di ironia sulla nostra società come sottofondo. Verosimiglianza? Direi di no.

Invasione degli Extraterrestri
I libri come La Guerra dei Mondi di Wells e una quantità di film stile Indipendence Day (e anche il più recente Oblivion) parlano di una disastrosa invasione o guerra causata da un'entità o un popolo completamente alieni. La probabilità che si verifichi è assolutamente impossibile da verificare: per quel che ne sappiamo un occhio malevolo (o qualche organo sensoriale equivalente) potrebbe anche oggi essere là fuori che ci sorveglia in attesa che scatti il piano per il colpo definitivo.
E' credibile? Ci si continua a ripetere che con così tanti pianeti abitabili presenti nell'universo, una qualche intelligenza si deve essere per forza sviluppata da qualche parte, e da lì ad avere astronavi che scorazzano tra le galassie dovrebbe essere solo questione di tempo. Chiunque si azzardasse a dire che, non sapendo in base a quale processo sia comparsa la vita sulla Terra, non possiamo fare un calcolo sensato sulle probabilità che l'evento si ripeta altrove o sia avvenuto altre volte, viene tacciato di essere un povero mentecatto o addirittura un creazionista. Esiste però il paradosso di Fermi a raffreddare gli entusiasmi: ovvero in poche parole, se esistono queste grandi probabilità che si siano sviluppate intelligenze aliene, e se l'universo esiste da miliardi di anni, perché non c'è già stato un contatto? La risposta più probabile è che creare imperi galattici alla Guerre Stellari è più facile da immaginare che da realizzare. Viaggiare per le enormi distanze del vuoto è faccenda spaventosamente lenta e pericolosa. Pertanto anche se non si può dire nulla di definitivo su questa minaccia, ho il sospetto che non sia probabile. Ovviamente ci si può comunque scrivere ottima fantascienza.


Pandemia
Questa minaccia sembra possibilissima e ci sono già stati allarmi (influenza aviaria) per fortuna rientrati. Nel mondo moderno i batteri sono stati tenuti sotto scacco per mezzo degli antibiotici, e i virus affrontati con un (parziale) successo... Però anche i microorganismi si evolvono, e lo fanno molto alla svelta. Si sono sviluppati batteri resistenti agli antibiotici e c'è il rischio di una nuova mutazione catasftofica di un virus esistente. Un'epidemia molto letale in effetti è, almeno in parte, nemica di se stessa perché eliminando troppo rapidamente le proprie vittime si ritroverebe presto con poca possibilità di trasmettersi ancora e prosperare. Questo non ha impedito in passato alle malattie di eliminare di colpo una buona fetta della popolazione europea (diverse volte!) e nativa americana (quando gli Europei portarono nel "nuovo mondo" le proprie malattie). Inoltre esiste il pericolo che dagli studi militari per la guerra biologica "scappi" volutamente o no qualche brutta creatura pronta a contagiarci in massa.
Il maggior nemico delle epidemie infettive è l'igiene e la buona salute generale della popolazione. Nel futuro che ci si prospetta chissà se manterremo queste due prime barriere di difesa. Catastrofe verosimile? Temo di sì. (Per chi sa l'inglese, ecco un articolo raggelante sull'argomento).

Esplosioni atomiche

Esiste ancora il rischio di guerra nucleare? Questa domanda è strettamente legata ai possibili episodi di crisi del prossimo futuro perché l'uso di un'arma così estrema dipende dalla tensione internazionale. In passato di tensione ce n'era parecchia, c'è da non crederci ma era peggio di oggi: dopo la Seconda Guerra Mondiale abbiamo avuto una lunga guerra fredda, ovvero un periodo di estrema tensione durante il quale paradossalmente la presenza delle armi nucleari e la loro enorme distruttività ha cambiato completamente le regole dei conflitti imponendo una relativa pace. USA e URSS erano rivali ma non potevano farsi direttamente la guerra, anzi hanno avuto abbastanza buon senso per terminare la loro disputa decretando un vincitore con altri sistemi (proviamo a dirla così: l'occidente, fondamentalmente, ha forzato la mano nella corsa agli armamenti fino a costringere i Sovietici a rendersi conto della loro inferiorità e del fallimento del proprio sistema). Un domani le armi nucleari potrebbero finire in mano a potenze senza la medesima razionalità e autocontrollo, ad esempio i pazzoidi religiosi, o addirittura in mano a terroristi. A parte episodi del genere, la possibilità che si arrivi a un uso massiccio delle armi atomiche (tale da causare una catastrofe globale) è legata strettamente a problemi sociali e politici cui non si trovi una soluzione accettabile. Tensioni internazionali, crisi economiche globali (dopo una decina di anni dalla grande crisi del 1929 il mondo era in guerra: c'è una correlazione valida anche per oggi?), nuovi equilibri di potere che richiedono una resa dei conti per scalzare dal trono le vecchie superpotenze... Per adesso non direi che la guerra atomica sia una catastrofe molto probabile, ma non si sa mai.

Catastrofi naturali e cambiamenti climatici
Al di là del mutamento climatico che ci infliggiamo da soli, possono arrivare meteoriti, tempeste elettromagnetiche, e un sacco di cose che non possiamo prevedere perché non conosciamo a fondo né il nostro pianeta né il cosmo. In un remoto passato senza intervento umano ci sono state glaciazioni, cambiamenti della composizione atmosferica, forti mutamenti nel campo magnetico... alcuni di questi eventi sono lentissimi a manifestarsi e non c'è da preoccuparsi per quello che può accadere nell'arco della vita di una generazione o due... altri no. Questo tipo di catastrofi è raro ma verosimile.
Sul cambiamento climatico, un dettaglio: sta avvenendo più rapidamente di quanto si pensasse, le conseguenze sono ovvie ed è sempre più difficile compiere acrobazie verbali e logiche per negarlo. Tuttavia non è così immediato, e quindi non è materia per scenari catastrofici a ritmo serrato, anche se ci hanno provato a raccontarlo così per utilizzare il più facile e immediato linguaggio cinematografico: vedasi L'Alba del Giorno Dopo.

Catastrofe Malthusiana ed esaurimento delle risorse
Chi non fosse già edotto sul problema dovrebbe leggere questo articolo su internet (ci vuole la conoscenza dell'inglese) o il libro del controverso autore Jared Diamond, Collasso.
Il concetto fondamentale lo si comprende già guardando questa immagine:



Siamo troppi, o quantomeno tantissimi, per quanto tempo potremo continuare così? E come siamo arrivati a questo punto?
Questo il fattaccio: dopo un accrescimento molto lento e graduale gli esseri umani hanno cominciato a moltiplicarsi a un ritmo impressionante (e quel che è peggio, questo incremento è particolarmente massiccio proprio dove ci sono meno risorse alimentari), crescendo a un ritmo esponenziale nell'ultimo secolo (approssimativamente).
Come mai?
L'espansione della popolazione è frutto delle maggiori conoscenze scientifiche, fondamentalmente. La medicina ha diminuito la mortalità per malattia, mentre i fertilizzanti chimici aumentavano drammaticamente la resa del suolo. Allo stesso tempo la disponibilità di energia rendeva possibile l'uso di macchinari per irrigare i campi, produrre, conservare e distribuire il cibo e in generale rendere più agevole la vita delle persone. Al momento c'è gente che soffre la fame, nel mondo, tuttavia questo avviene più per difficoltà nel distribuire cibo dove serve (o semplicemente per la povertà di chi non se lo può comprare) che per una impossibilità di nutrire tutti. Tuttavia c'è un altro fattore che dovrebbe farci riflettere: molte delle risorse che sono state utilizzate per sostenere questo aumento della popolazione non sono rinnovabili. Ad esempio, l'acqua potabile sarà sempre più scarsa e il riscaldamento globale peggiorerà questa crisi. E per quanto uno non sia abituato a collegare il petrolio alla possibilità di avere cibo in tavola, se l'oro nero terminasse già adesso non riusciremmo più ad avere cibo per tutti.
Da una parte c'è chi sostiene che questo è solo allarmismo, che ci sarà sempre qualche trovata della tecnologia che permetterà di sostenere una maggiore popolazione. Il mondo senza petrolio è stato previsto da un pezzo, in realtà a mano a mano che la necessità ci spingesse, cominceremmo a sfruttare le riserve più difficili da raggiungere, tra cui le famose sabbie bituminose che gli USA vogliono usare per rendersi indipendenti energeticamente. Ci salverà il progresso? Forse sì, è possibile ottenere acqua potabile dal mare ed energia da risorse diverse dal petrolio, è possibile rastrellare la troppa CO2 che abbiamo lasciato in giro... forse. Purché ci si sbrighi e si punti a uno sviluppo che non provochi troppi danni collaterali (ad esempio altri cambiamenti climatici). Quanto all'incremento inarrestabile della popolazione, esso si raffredda dove le donne hanno accesso a diritti minimi, educazione, lavoro e mezzi di contraccezione. Certo che per fornire tutte queste possibilità alle donne sarebbe necessario mettere un gran numero di religiosi in condizioni di non nuocere, e non lo vedo un compito facile in un mondo che ormai da almeno una trentina di anni torna a volgersi verso il bigottismo.
In realtà per adesso questa sembra una battaglia abbastanza perdente anche perché oltre al petrolio altre risorse (il rame, per esempio, o i fosfati, l'uranio...) ora sono diventate critiche, e un mondo dove tutti vogliono una bella casa e l'automobile è allo stesso tempo insostenibile dal punto di vista ambientale e delle risorse, ma desiderato dalla gente e dai governi.
La "catastrofe maltusiana" potrebbe non avere il volto di un'improvvisa morte per fame di miliardi di persone ma, come Diamond avverte, la rabbia popolare e la fame sono assai distruttive verso l'ordine sociale. Molto prima di essere arrivati a punti limite, potremmo raggiungere un punto di rottura socio-politico dalle conseguenze difficilmente immaginabili. Ovvero, se il futuro ci riservasse fame e scarsità di energia (e quindi la difficoltà ad ottenere anche le cose oggi più scontate, tipo mangiare quando si vuole, poter andare in giro con l'auto o usare frequentemente gli elettrodomestici) la tensione all'interno degli stati e fra di essi potrebbe avere come risultato proprio quei grandi conflitti o quelle enormi rivoluzioni che ora riteniamo impensabili.
Io credo che l'esurimento delle risorse e la sovrappopolazione siano la catastrofe più probabile a cui andiamo incontro, e quindi il più plausibile scenario, anche se non si realizza in breve tempo e non è il più drammatico, né il più semplice e nemmeno quello che stimola in maniera più drammatica la fantasia.
Credo, anzi, che la possibilità concreta che le cose vadano così ispiri ai più una voglia irrefrenabile... di non pensarci.






7 commenti:

Cosa bozzuta ha detto...

Ciao, ho scoperto il tuo blogghe da poco ed è un vero piacere.
I temi distopici mi affascinano (e inquietano) molto, non potevo esimermi dall'intervenire. Spero di non essere troppo pesante (in genere lo sono).

Un'altra causa di catastrofi che ha possibilità di verificarsi è nella grand incognita che rappresentano le ricerche avanzate nei rami più disparati: dalle nanoparticelle alle biotecnologie, agli studi sul cervello, all'informatica, a campi che nemmeno immaginiamo stiano venendo sviluppati, che potrebbero donare a uomini non dotati di buone intenzioni verso il genere umano (tipo il famoso sosia austriaco di Charlie Chaplin) un potere immenso, o sfuggire dal controllo con esisti incontrollati e disastrosi.

Il (non) bello è che potremmo anche assistere a un mix catastrofico di varia natura, del tipo: cambiamento climatico (http://climatechange.worldbank.org/sites/default/files/Turn_Down_the_Heat_Executive_Summary_English.pdf) che accellera catastrofe malthusiana (specialmente per acqua e terre fertili: http://www.grain.org/article/entries/4516-squeezing-africa-dry-behind-every-land-grab-is-a-water-grab) che genera sconvolgimenti sociali e politici che generano sistemi politici fanatici e guerrafondai che si distruggono in un olocausto nucleare (http://notizie.virgilio.it/esteri/corea-nord-minaccia-atomica.html), nel mentre che il crollo del sistema di approvigionamento industriale ha creato le condizioni per un ritorno delle epidemie (http://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/12/17/news/tbc_lo_strano_record_di_londra-10319003/), con la spada di damocle di altre variabili impazzite che magari proprio ora qualcuno sta sintetizzando in laboratorio...

Decisamente un mix troppo complesso per essere affrontato in un'opera di finzione, è la realtà, ed è questo uno dei motivi per cui amiamo la finzione, no? In genere è più facile da capire e accettare.

Bruno ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Bruno ha detto...

@ Cosa Bozzuta: ti do ragione... non sono in grado di andare particolarmente nel dettaglio, ma lo sviluppo di nuove tecnologie pone in effetti problemi che potrebbero avere una complessità mai vista, primo fra tutti la semplicità, per un qualsiasi nerd pazzoide o predicatore capace di metter mano alla tecnologia, di crearsi un immenso potenziale distruttivo con semplici ingredienti.

Se ci arriveremo, sarà veramente il disastro perché, salvo un'improbabile sviluppo sociale per cui tutti s'impara a convivere in pace, ogni malumore o protesta potrà esprimere una capacità di distruzione immensa.

Ad ogni modo per un'opera fantascientifica (relativamente) basata su elementi futuribili ma realistici, e capace di mostrare il complesso intreccio di diverse problematiche scientifiche, climatiche, economiche, sociali ecc... ti rimando a The Windup Girl, di Bacigalupi. Avverto però che nonostante il nome italiano trattasi di americano che scrive in inglese (ho recensito il libro su questo blog).

Davide CervelloBacato ha detto...

Eh sono tutti spunti molto interessanti su cui ci si potrebbe sbizzarrire. Certo pure a me gli zombie sono andati un po' a male, troppo usati dappertutto. Brooks però ha fatto un gran lavoro in World War Z, penso unico libro sugli zombie che mi sia piaciuto davvero.
Le altre sono tutte tematiche molto più verosimili e spaventose, ed è un peccato non vengano sfruttate. Forse si ha troppa paura di terrorizzare il pubblico? xD

Bruno ha detto...

Evitare di terrorizzare? Uhm... forse sì, e magari inoltre si ha voglia di parlare di qualcosa di più spettacolare. Oddio, uno scrittore di fantascienza potrebbe parlare invece di come secondo lui si portrebbero evitare certe situazioni.

Cosa bozzuta ha detto...

grazie del consiglio, ho letto la recensione, interessante, considerato che per la tesi di laurea mi sto occupando di fotovoltaico, credo che lo leggero subito dopo aver finito, quando ne avrò fin sopra i capelli e sarò lieto di vedere un mondo futuro senza energia solare :P

Bruno ha detto...

Ah! ah! sì lo so, è un grosso limite di quel libro. Può darsi che Bacigalupi immagini un futuro dove la complessa tecnologia per produrre i pannelli solari sia stata abbandonata, ma visti i problemi del libro mi aspetterei che si sarebbe fatto qualsiasi sforzo per produrre e/o importare pannelli solari o le pale per l'energia eolica.