lunedì 14 gennaio 2008

La Leggenda di Beowulf


Questa è un'altra versione della storia di Beowulf, e rispetto al precedente film di cui ho parlato è a mio parere meno interessante, per quanto godibile. Stiamo parlando di La Leggenda di Beowulf per la regia di Robert Zemeckis, qualsiasi cosa voglia dire regia, quando un film è realizzato per la visione tridimensionale a forza di motion capture e grafica computerizzata. La storia anche in questo caso è umanizzata rispetto alla leggenda originale, con dei cattivi che non sono semplicemente dei mostri, e hanno delle motivazioni. Pur con tutto lo splendore di certe sequenze, e le possibilità sceniche dovute alla particolare tecnica usata, preferisco di gran lunga l'approccio minimalista di Beowulf e Grendel, il film che ho commentato un paio di giorni fa.
Per quanto riguarda l'animazione digitale, lascia perplessi il cast di attori famosi che praticamente... non vediamo quali essi veramente sono.
E non siamo ancora arrivati a una realtà virtuale che possa fare a meno degli attori in carne ed ossa: se ne parla già da anni, fin dai tempi del (credo) primo personaggio sintetico, il famoso Max Headroom, che era però solo un mezzobusto televisivo senza pretesa di realismo.

In questo film la grafica è impressionante, eppure suona finta, con quello stesso aspetto poco gradevole che mi fa preferire un disegno fatto da mano umana piuttosto che un'elaborazione realizzata con Poser. I movimenti non riescono ad essere del tutto naturali, nonostante sia evidente uno sforzo per creare un risultato che si ponga come pietra di paragone. Certo, alla fine i risultati non sono sgradevoli. Ma credo che gli attori in carne ed ossa possano dormire sogni tranquilli ancora per un bel pezzo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao io ho visto il film beowulf, e dè davvero triste, poco bello, goffo esagerato, inutile, ciao a presto bello il tuo blog sul fantasy
Ciao Giorgio

Bruno ha detto...

Grazie per il complimento e in effetti sì, è piaciuto a metà anche a me. Meglio l'altro, Beowulf e Grendel.