La Sergio Bonelli Editore si cimenta con una produzione "di qualità," ovvero fumetto d'oltralpe. Il titolo è Tenebrosa, disegnatore Vincent Mallié sui testi di Hubert (Hubert Boulard). Non voglio dire che altrimenti non lo faccia mai, o che le sue pubblicazioni più popolari siano indegne, ma questo è un momento notevole.
Tenebrosa ci porta in un medioevo fantastico e questo è uno dei motivi (oltre al bel tratto di Mallié, ovviamente) per cui ha attirato la mia attenzione. La storia ci presenta le disavventure di un cavaliere in disgrazia, Arzhur, che s'ingolfa di vino per dimenticare qualche colpa o errore del passato. Arzhur incontra tre megere che gli fanno un'offerta: liberare una fanciulla di sangue reale da un cupo castello in cui è prigioniera, tenuta a bada da orrende bestie.
Il nostro antieroe accetta, e si reca quindi a salvare la fanciulla. Ma, siccome siamo nel terzo millennio, le storie con le fanciulle in pericolo non si fanno più, e infatti Arzhur è vittima di un inganno.
Capita che Islen, la fanciulla in questione, non avesse alcuna voglia di essere liberata. E quanto ai "mostri" massacrati dal cavaliere in disgrazia, erano i suoi compagni, con cui poteva comunicare grazie ai propri poteri. Peggio ancora, tra queste bestie che Arzhur ha massacrato c'è anche Finchae, un rettilone che faceva compagnia alla bella fin dall'infanzia (lo vedete, cresciuto, in copertina qua sopra).
Insomma una conoscenza che non parte nel migliore dei modi, e anche la speranza del nostro cavaliere di riguadagnare l'onore non sembra potersi realizzare!
Però i due personaggi hanno qualcosa in comune. Entrambi sono degli emarginati e dei diversi, Arzhur per qualcosa che è avvenuto nel suo passato, Islen per la sua stessa natura, in quanto sua madre era una creatura molto particolare (qui evito di anticipare). Pertanto la redenzione potrà esserci solo dopo aver superato delle difficili prove.
Potete godervi qua sopra una immagine dei favolosi disegni.
Molto bello. Pur non avendo niente contro i vari fumetti popolari della Bonelli (anzi, leggo sporadicamente Dylan Dog e perfino il vecchio Tex) spero davvero che avremo altre incursioni nella "bande dessinée" francese.
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