High Life (2018) è un film d'essai diretto da Claire Denis, regista francese di cui, ahimè, non so niente. La Denis si cimenta nella fantascienza con un budget risicato (ma che sarebbe pur sempre notevole, se il film fosse italiano) e proponendoci una narrazione non lineare, per cui quello che vediamo all'inizio non è il principio della storia. Argomento del film, una missione spaziale che dovrebbe condurre esperimenti presso un buco nero.
Faccenda assai pericolosa e che conduce gli sperimentatori molto lontano nello spazio e ancor più nel tempo, stile Interstellar. Soggettivamente, l'equipaggio passa molti anni nello spazio, ma sulla Terra passano secoli, anche se per un certo tempo l'astronave capta ancora delle trasmissioni, manda i suoi rapporti giornalieri e via dicendo.
High Life è una storia di disperazione. La missione non prevede ritorno. Anche se fosse possibile tornare indietro, sarebbe un ritorno per modo di dire, a un mondo nel frattempo sconosciuto e completamente cambiato. L'equipaggio, viste le premesse, è stato reclutato fra condannati a morte e gente che marcisce in galera. C'è tensione, a volte violenza, morte.
Il film presenta un cast interessante, ne ricordiamo alcuni componenti: Juliette Binoche (che ricordiamo da Ghost in the Shell e tanti altri film) interpreta la dottoressa Dibs, Robert Pattinson, ormai lontano dai semplici ruoli tipo Twilight, è Monte, un uomo della ciurma, di cui fa parte anche Mia Goth (che interpreta Boyse, una ragazza piuttosto litigiosa cui tocca a volte dormire legata alla sua branda). Durante il film i vari membri dell'equipaggio interagiscono, a volte molto malamente. A volte si ammazzano. E la missione intanto prosegue...
Il mio parere? Qualcosa di questo High Life l'ho apprezzata. Di spazio se ne vede abbastanza poco, forse per restrizioni di budget. Ma l'ho trovato un aspetto realistico. Alla fine le persone impegnate in una missione spaziale sarebbero chiuse in una specie di scatola di ferro, no? Per via delle radiazioni, non possono esserci oblò dappertutto, il che, se vogliamo, rende semplici le cose per quanto riguarda le riprese. Ma il film è in parte illogico, a tratti noioso. Volutamente criptico. E proprio non ce la faccio a credere che si possa infilare un gruppo di delinquenti in un sofisticato apparecchio e far compiere a loro una missione spaziale di grande importanza. Detto questo, il film si fa guardare. E se lo volete vedere, al momento in cui scrivo è disponibile su Raiplay.