Questo libro, scritto dal professor Vladislav M. Zubok, è forse il racconto più dettagliato e approfondito sugli eventi che, una trentina di anni fa abbondante, portarono alla dissoluzione dell'Unione Sovietica.
Non è una lettura che ho intrapreso con l'occasione della crisi ucraina, anche se leggere Collapse può essere utile per crearsi una opinione sulle origini di certi eventi che, oggi, ci portano ad essere spettatori del conflitto. Avevo affrontato questo libro per scoprire la verità riguardo a un mistero: come fu che il gigante dai piedi d'argilla (ma pur sempre potenza nucleare) cercò di gestire la propria trasformazione, e perché non vi riuscì. Mentre un altro potente vicino si trasformò in un paese moderno (parlo ovviamente della Cina), l'Unione Sovietica non riuscì a trasformarsi, ma solo a distruggersi.
Ci si può chiedere se questo esito potesse essere evitato, e molto discutere si concentra sulle scelte di un singolo uomo. Parlo ovviamente di Mikhail Gorbachev, l'ideatore della "perestrojka" e della "glasnost," le politiche di ristrutturazione e trasparenza condotte in maniera così rovinosa.
Qual è stato il ruolo di Gorbachev in tutto questo? Di sicuro Gorbachev ha fallito, ma avrebbe fallito chiunque? C'è chi crede che la storia la facciano gli uomini, e che talvolta un "uomo del destino" cambi nel bene e nel male le sorti del mondo. C'è chi invece crede che la storia sia lo svolgersi di anonime forze sociali ed economiche. Io penso che la logica degli eventi (quindi il risultato di forze anonime) trovi il personaggio che realizza i fatti storici. Se Gorbachev è arrivato al potere e ha potuto fare quello che ha fatto, commettendo gli errori che vedremo, senza che lui stesso o qualcun altro prendesse il timone in mano per cambiare strada, evidentemente il sistema si era indebolito a tal punto da permettere che le cose andassero così.
Nessun "uomo forte" della conservazione comunista è emerso a fermare le riforme che Gorbachev aveva avviato. E non è nemmeno apparso un riformatore più brillante di Gorbachev che prendesse in mano le redini del potere e portasse a termine una trasformazione meno devastante. E il successore di Gorbachev come grande leader (stavolta non dell'URSS ma della Russia) fu Boris Yeltsin, un personaggio che procurò danni ancor maggiori.