Sono passati cinque anni da quando lessi il primo libro della trilogia del "Problema dei Tre Corpi" di Cixin Liu. Spinto dalla serie TV, mi sono deciso a continuare l'impresa con questo La Materia del Cosmo. A dire la verità, il titolo in inglese del libro, ovvero The Dark Forest è molto più efficace perché espone un concetto pertinente alla storia, e molto interessante sebbene l'autore non sia il primo ad averlo espresso.
La foresta oscura è il nostro universo. Perché è così? Perché ogni civiltà, nel momento in cui scopre l'esistenza di un'altra razza intelligente, si trova con il problema di come trattarla. Poiché l'esigenza primaria è sopravvivere, il sospetto reciproco porterà facilmente a una guerra. Anche se una delle due civiltà fosse inferiore tecnologicamente all'altra, non potrebbe esserci una pacifica sottomissione perché il gap tecnologico può essere superato in brevissimo tempo (qualche secolo, ovvero un battito di ciglia nell'universo). Quindi l'universo è come una foresta buia in cui tutti sono cacciatori e prede, cercano di non farsi scorgere, e quando riescono a trovare un'altra civiltà, la eliminano senza rimorsi, sparano per primi senza bisogno di essere provocati. Ed ecco spiegato il paradosso di Fermi (se l'universo è abbastanza vecchio da aver consentito la nascita di civiltà che navigano nello spazio, dove sono finiti tutti quanti?).