Questo gioco, Nell'Anno del Dragone, consiste in una sfida a chi sopporta meglio una quantità di catastrofi e scalogne che cadono addosso ai feudatari dell'impero (cinese, immagino). Il titolo in inglese è In the Year of the Dragon, e probabilmente lo troverete più facilmente sotto questo nome; il creatore del gioco è un tedesco (Stefan Feld). Questo boardgame è del 2007, ma ha avuto una riedizione per il decimo anniversario (quella che ho comprato io) ancora reperibile.
La partita rappresenta in modo astratto un anno di vita nel regno; in questo periodo ci saranno due mesi di tregua, i primi due, in cui non succede nulla di male, e poi un guaio o un onere dietro l'altro: la siccità che comporta carenza di cibo, le invasioni dei mongoli, le pestilenze, le tasse. Anche i momenti di festa voluti dall'imperatore sono una spesa perché, per procurarsi punti vittoria, bisogna fabbricare i fuochi artificiali.Cosa fanno i giocatori di fronte a questa serie di eventi? Arruolano persone e creano palazzi in cui ospitarle, oppure ampliano quelli già presenti per avere più personaggi al proprio servizio. Essi svolgono attività utili per i feudatari/giocatori. Ad esempio, se si vuole coltivare il riso bisognerà avere i contadini, altrimenti la produzione sarà minima. Allo stesso modo, se si vuole raccogliere denaro (per poi girarlo all'imperatore o farci altro) bisogna avere gli esattori delle tasse, i medici invece servono a mitigare gli effetti delle epidemie. Alcuni dei personaggi devono essere attivati durante il turno, altri basta averli e offrono i loro servigi (ad esempio i medici).
Molte delle azioni che si compiono permettono di guadagnare punti vittoria, o di produrre dei beni (i fuochi d'artificio, il riso, e via dicendo), altre servono solo a mitigare le catastrofi in arrivo.
Per fortuna si sa già quello che avverrà durante l'anno: i nostri giocatori possono vedere nel futuro e prepararsi. Il gioco quindi si svolge tutto attorno alla necessità di non subire danni e guadagnare punti vittoria nei vari modi disponibili, ed essere lungimiranti. Sembrerebbe quindi che Nell'Anno del Dragone non preveda molta competizione, ma non è così, anzi ce n'è parecchia. Innanzitutto le persone (con le relative competenze) si pescano da un "pool" che è comune per tutti. Quindi se io scelgo non arruolo quel contadino esperto in un determinato turno, non è detto che poi lo troverò al bisogno.
Al contrario, il gioco è una rincorsa piuttosto ansiogena. Nel turno si può effettuare una sola azione e reclutare una sola persona; alla fine di queste mosse i giocatori avranno premi o danni derivanti da quello che succede nel mese. Ad esempio, in un mese di tasse si dovranno versare delle monete al governo centrale, e per ciascuna che manca si "perde" una persona.
Questo è un problema? generalmente sì perché alla fine della partita le persone che abitano i palazzi contano per ottenere punti vittoria, oltre a offrire le proprie abilità. In qualche caso si può preferire di perdere qualcuno che non serve più, soprattutto se si è a corto di spazi, ma in genere l'eliminazione di personaggi è un danno.
Le azioni si giocano ponendo il proprio segnalino sulle relative tessere... ma qui c'è un inghippo importante: le tessere sono divise in gruppetti. Se un giocatore prima di te ha scelto una determinata azione (ad esempio, coltivare i campi e produrre riso) e tu vuoi fare la stessa, o un'altra che però è nello stesso gruppo, dovrai pagare alcune monete. Quindi è importantissimo essere primi e assolutamente disastroso essere ultimi! E c'è un tracciato, differente da quello dei punti vittoria, che serve proprio a tenere il conto della priorità dei giocatori. Chi è più avanti muoverà per primo. Le scelte che si fanno nel gioco includono, ovviamente, la possibilità di migliorare la propria posizione su questo tracciato.
Il gioco è quindi un equilibrio delicato fra diverse scelte, per massimizzare i propri guadagni, prepararsi agli inevitabili guai del futuro, mettersi al riparo dalle fregature e lottare contro i rivali. Non è possibile che tutto vada sempre bene, si deve essere disposti a fare anche delle scelte difficili e dei sacrifici. Certamente complesso da giocare, ma semplice ed elegante nel regolamento, Nell'Anno del Dragone ha avuto un meritato successo. Io l'ho giocato sia nella versione "cartacea" che sulla piattaforma online di Boardgame Arena.
Nessun commento:
Posta un commento