lunedì 31 gennaio 2022

La Casa in fondo al Lago

Tante persone s'incuriosiscono quando vedono, sui social o su siti internet, fotografie di luoghi abbandonati o "maledetti." Vecchi castelli, case dei fantasmi, scuole, ospedali, manicomi abbandonati, talvolta intere città fantasma: talvolta inghiottiti dalla vegetazione che si è ripresa lo spazio, a volte immersi sotto un lago, o sepolti dalle sabbie. Gli ambienti creati dall'uomo diventano luoghi misteriosi o sinistri, ripresi dalla natura, condannati dalla creazione di qualche diga, o abitati dai fantasmi.

La Casa in Fondo al Lago unisce questo tipo di curiosità all'horror e al fascino sinistro degli abissi subacquei: tutti elementi che mi affascinano. Quindi non potevo fare a meno di vedere questo film, uscito nel 2021 per la regia dei francesi Julien Maury e Alexandre Bustillo, due specialisti transalpini dell'orrore.

I protagonisti sono Ben e Tina, una coppia venuta in Europa da New York in cerca di luoghi misteriosi oppure in rovina, da filmare per il proprio canale video. Sperano di moltiplicare le visualizzazioni con qualcosa di eclatante, insomma sono in cerca di notorietà e successo. Recandosi nel sudovest della Francia per filmare un edificio rimasto sommerso da un lago artificiale, vengono però a sapere che dell'edificio non resta praticamente nulla, e si trovano in riva a uno specchio d'acqua con i turisti che sguazzano, insomma nulla di misterioso o inquietante per le loro indagini.

Tina vorrebbe cogliere l'occasione per una giornata di normale vacanza: non è lei, in effetti, l'entusiasta di queste esplorazioni. Lo specialista è Ben, pratico di attrezzature per le immersioni e le riprese, come vedremo: ha un drone subacqueo, radio per comunicare sott'acqua, telecamere.

Inaspettatamente un uomo del posto, Pierre, rivela a Ben che esiste una casa sommersa perfettamente conservata, e si offre di fare da guida. Il luogo è fuori mano, in un ramo secondario del lago, e non c'è nemmeno una strada che vi conduca direttamente.

Inevitabilmente la coppia coglie l'occasione per andare a immergersi e visitare la casa. Quando il francese borbotta "non è morto ciò che può in eterno giacere" nella sua lingua, qualsiasi conoscitore di Lovecraft e delle sue opere batterebbe in ritirata, ma i due procedono, ignari. La casa si rivela ricca di oggetti e testimonianze, misteriosamente inalterati sebbene da anni immersi nell'acqua. Presto diventa evidente che qualcosa di molto, molto brutto è avvenuto nella casa, e i due cominciano a udire strane voci...

E qui mi fermo consigliandovi questo film. Se procedete nella lettura del post, troverete anticipazioni della trama.

La casa in effetti era la dimora di una famiglia che compiva orrendi riti satanici, uccidendo dei bambini. A poco a poco Ben e Tina, che sono entrati da una finestra che poi trovano sbarrata, e sono sempre più a corto d'aria, collegano i vari documenti e la presenza di due cadaveri (più zombie che cadaveri, si scoprirà) a una storia terribile. La famiglia che compiva le uccisioni è stata catturata e punita con la morte dalla gente del posto. Tranne uno, che è Pierre, ancora oggi impegnato ad attirare poveri ignari subacquei come nuove vittime della casa. Inevitabilmente Ben è posseduto dai diabolici proprietari della casa, Tina trova un'uscita, ma annega prima di raggiungere la superficie, perché l'ossigeno è terminato. E Pierre resta a vivere in riva al lago, in attesa di attirare nuove vittime.

La Casa in Fondo al Lago è un'avvincente storia di orrore subacqueo che gli appassionati del genere non devono lasciarsi sfuggire.



2 commenti:

Babol ha detto...

Come sai, l'ho trovato davvero angosciante. Un po' mi dispiace non averlo visto al cinema, un po' forse ne sono sollevata, probabilmente sarei morta per la sensazione di soffocamento!

Bruno ha detto...


In effetti il film è la combinazione di elementi orripilanti: l'affogamento/soffocamento, mentre sei in trappola, mentre gli indemoniati o zombie subacquei ti inseguono, ecc... insomma una brutta fine. Anche io non l'ho visto al cinema, del resto da quando c'è il Covid ci sono andato solo due volte.