venerdì 14 marzo 2025

La Regina della Costa Nera

 Come in tanti racconti, anche in questo Conan è inseguito o è nei guai già all'inizio della narrazione: ne La Regina della Costa Nera sta sfuggendo a degli inseguitori, si imbarca non desiderato su una galea e impone a Tito, il capitano, di salpare. Destinazione Kush.

Conan è ricercato, ma perché? Perché ha preso le parti di un amico che, per difendere la propria ragazza, ha ucciso un ufficiale. Dopo essersela cavata, almeno per il momento, Conan fa un incontro coi pirati neri di Bêlit, la Regina della Costa Nera, che intercetta la nave: è un incontro che costa la vita a Tito e ai marinai. Ma Conan, che ha fatto una strage fra gli attaccanti, viene risparmiato da Bêlit.

La regina dei pirati ha infatti deciso repentinamente di fare del cimmero il suo amante, e Conan quindi la segue in varie razzie. La nave quindi risale il fiume Zarkheba, dalle rive minacciose e desolate, in cerca di bottino, e scopre una città in rovina e un tesoro. Ma qualcuno fa la guardia! Un demone alato attacca la nave e distrugge le scorte di acqua; Conan si avventura con un drappello sulla terraferma per trovare acqua potabile ma in drappello è attaccato. L'eroe cade vittima del loto nero, e quando si riprende i suoi uomini sono stati massacrati, e così l'equipaggio della nave, e la regina.

Scopriamo che la città, antichissima, era stata sconvolta da mutamenti che avevano coinvolto anche gli abitanti, lasciando alla fine una creatura solitaria a custodirla. Questa difesa sembra proprio invincibile; Conan si difende da un assalto di iene, poi da un essere alato, e sta per morire quando Bêlit ricompare in spirito e lo salva. Le sue parole sono: "Se io fossi morta e tu ti battessi per la vita, tornerei dagli abissi." Certamente avrete riconosciuto la scena del primo film con Schwarzenegger, quella in cui Valeria ritorna dai morti per aiutarlo.

Dopo l'eliminazione dell'essere alato, gli altri mostri si rivelano uomini che si dissolvono in polvere, segno che una antica magia si è dissolta.

Conan usa la nave per fare un magnifico funerale alla Regina della Costa Nera, cui lascia tutte le ricchezze guadagnate.

In questo racconto abbiamo un elemento che ricorre spesso: la città remota, abbandonata o abitata da esseri magici o degenerati e via discorrendo. E magari sede di misteriose e favolose ricchezze. Sembra che di località come queste il mondo del cimmero sia pieno! Ci sono però degli elementi interessanti specifici de La Regina della Costa Nera: innanzitutto un personaggio femminile potente, che sceglie di fare di Conan il proprio compagno, ma avrebbe anche potuto eliminarlo.

Il barbaro ha in effetti un'impostazione molto basilare nei propri rapporti con le donne, che spesso considera oggetti sessuali esistenti giusto per soddisfare le sue brame, ma che tratta con un basico, animalesco rispetto. Non mancano però personaggi femminili forti che si guadagnano la sua ammirazione, e qui ne troviamo uno.

Un'ulteriore nota "filosofica" si ha quando Conan ci rivela che per il suo popolo non esiste né paradiso, né inferno, ma solo un vivere intenso nel presente. Vivere finché sei vivo, insomma. "Vivo, ardo di vita, amo, uccido e sono contento." Questa frase ha fatto storcere il naso a molti di coloro che hanno visto il remake di Conan il Barbaro (quello con Jason Momoa, per intenderci: ne parlo qui). Ridicolizzavano il film e anche la frase, ripetuta durante una scena in maniera più o meno simile. Tuttavia, piaccia o non piaccia, in questo racconto di Robert Howard la frase... è proprio quella, quindi il film fa una citazione piuttosto precisa.

La Regina della Costa Nera è, a mio parere, uno dei migliori racconti sul nostro barbaro preferito.



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