martedì 25 giugno 2024

Mobile Suit Gundam: L'Ottavo Plotone

 Avevo sospeso la ricerca delle vecchie serie dell'anime Gundam quando Amazon Prime Video ha portato sui nostri schermi questo Mobile Suit Gundam: L'Ottavo Plotone.

Da una parte la cosa mi ha suscitato un certo interesse perché si tratta di una serie ambientata nel cosiddetto Universal Century, ovvero nell'ambientazione e nel contesto temporale della prima serie.

Vediamo un po' le caratteristiche di questa serie, e perché si chiama "ottavo plotone." Innanzitutto l'azione si svolge quasi sempre sulla Terra, nel sudest asiatico. Abbiamo riferimenti alle piogge, al caldo tremendo, ci sono pure dei "guerriglieri" che a un certo punto entrano in azione. Però l'atmosfera non è molto influenzata da quest'ambientazione, a mio parere, a parte il fatto che parte dei personaggi del luogo sono raffigurati con fattezze (e colore dei capelli) caratteristici dei caucasici, e quindi ben poco credibili come indocinesi.

L'ottavo plotone, comandato dal sottotenente Shiro Amada, viene rifilato nell'area dove si ritroverà a fronteggiare sia la rivalità di altre formazioni della Federazione sia dei ben decisi avversari. L'ottavo è equipaggiato con la versione più leggera del mitico Gundam. Non ci sono mezzi superpotenti della Federazione: i mecha sono vulnerabili e a volte vanno distrutti, sono mezzi qualsiasi. Non va molto meglio ai nemici del principato di Zeon, tuttavia essi hanno in zona una base segreta in cui sta venendo perfezionato un gigantesco e potentissimo mezzo, un "mobile armor," uno di quei mostri metallici che nella prima serie vediamo ogni tanto entrare in azione per un episodio o due e poi fare una brutta fine nonostante le grandi speranze.

Come in altre serie di Gundam, anche qui abbiamo la storia d'amore impossibile, tra Shiro e Aina, un donna pilota di Zeon. Aina è la sorella minore di Ginias, il costruttore del mobile armor di Zeon: Ginias è malato, ossessionato dal successo, ma (e qui anticipo qualcosina) non vuole tanto il successo di Zeon quanto il proprio trionfo personale.

Nonostante le premesse, il tono della serie non è abbastanza serio da far presagire momenti drammatici agli stessi livelli di altre serie di Gundam. I personaggi a contorno di Shiro sono poco interessanti, caratterizzati in maniera debole: c'è quello che deve battere la fama di pilota che porta sfortuna, un altro è piuttosto incerto e fifone, e scrive sempre lettere alla fidanzata, un altro ancora se ne frega della guerra, ha inciso una canzone e spera di avere successo, eccetera. Forse la serie originale non partiva molto meglio ma, anche grazie alla maggior lunghezza, era riuscita a darci qualche personaggio accattivante o memorabile.

Giudizio mio personale, per carità. L'Ottavo Plotone non mi ha preso molto. A peggiorare le cose, la morte di Takeyuki Kanda, che aveva la regia della serie, ha lasciato la serie azzoppata. Il finale è stato affrettato, fatto da altri. E così la premessa per qualcosa di buono c'era, ma lo svolgimento della serie non l'ha realizzata.

2 commenti:

M.T. ha detto...

A parte la prima serie (bella), a ora ho visto solo Gundam Wing, e benché l'abbia trovato carino, non mi ha spinto a vedere altro di questo franchise.

Bruno ha detto...

Eh, sì, non c'è più o meno nulla al livello della prima edizione.
Io ho apprezzato Gundam Z (dove tornavano i vecchi personaggi) e il lungo prequel, ma perché allungavano e completavano (bene o male) la vicenda dei personaggi che ho amato.
Gundam non ha, del resto, mostrato grandissima originalità dopo la prima serie, le altre sono varianti che replicano, fin troppo, gli elementi della trama originale.