Era d'obbligo guardare il film che viene da molti additato come il migliore horror dell'anno. Parlo di Bring Her Back, diretto dai fratelli Danny e Michael Philippou, che ci hanno dato il notevole Talk to Me. E così, in una giornata tropicale (pioggia e caldo, ma per fortuna non veramente così caldo...) sono andato a vedermelo in lingua originale al cinema Beltrade di Milano.
Non si tratta però di un film "di paura", piuttosto è un film intenso e opprimente, angoscioso, profondamente inquietante. Un film che fa male emotivamente per le brutte cose che tocca vedere; ma attenzione, qui anche la persona nel ruolo del cattivo è vittima di terribili circostanze.
La storia inizia con la morte di un uomo, che lascia due figli orfani: il quasi maggiorenne Andy e la più piccola Piper, ipovedente. Il fatto che la ragazza sia quasi cieca verrà sapientemente sfruttato dalla regia in molte situazioni. La ragazza viene assegnata a una psicologa, Laura, per un affido che presumibilmente dovrebbe essere breve perché Andy, una volta diventato adulto, intende chiedere l'affidamento.
Ovviamente la madre affidataria è una persona inquietante e si manifesta come sottilmente sgradevole e pericolosa fin dal primo momento e presto sarà evidente come Laura sia ostile verso Andy e voglia separare Piper da lui.
La casa in cui si svolge buona parte della storia, ovvero la casa di Laura, è una locazione magari anche carina, ma anch'essa inquietante mica poco, con una piscina vuota, un capanno dove non si può entrare, un cane impagliato (e un gatto vivo destinato a scomparire, probabilmente finire male). Nella casa c'è anche Ollie, un altro bambino in affido, affetto da mutismo selettivo: ha uno sguardo assai preoccupante e una camminata innaturale, è pericoloso per sé e per gli altri. Insomma, una bella situazione. Laura era una psicologa, una professionista stimata e in gamba. Ma ora non più, ha un terribile secondo fine. Rivela che ha perso sua figlia, Cathy, annegata in piscina. È tristissima, disperata per questa perdita; in effetti non si è rassegnata per niente, è disposta a qualsiasi cosa per riportare Cathy tra i vivi. Guarda in privato delle strane videoccassette in cui sono raffigurati rituali demoniaci. E nella casa si percepisce una presenza malevola.
Non anticipo oltre, il film va visto. Bravi tutti i principali attori: Sora Wong nel ruolo di Piper, Billy Barratt in quello di Andy, e soprattutto Sally Hawkins nella parte di Laura. L'intensa performance della Hawkins, già vista nel ruolo di una donna delle pulizie italoamericana in La Forma dell'Acqua, porta su un altro livello il film.
Non so se sarà il migliore horror dell'anno, ma direi che Bring her Back va visto assolutamente.
2 commenti:
Se non è l'horror dell'anno, ci arriva maledettamente vicino, ma è una bella lotta tra questo, Weapons e Sinners, al momento.
Nota a margine: che invidia poter andare al Beltrade. Vivessi a Milano, credo sarei sempre lì dentro.
Sì, il Beltrade è piccolino ma offre film in lingua originale, non so se è tutta la loro programmazione o solo una parte, comunque non è una cosa frequente nemmeno a Milano. Purtroppo l'inclinazione della sala è modesta o inesistente, quindi ti tocca guardare anche la capoccia di chi è seduto davanti, oppure spostarti.
Weapons vorrei vederlo ma sono piuttosto scomodo, lo danno negli UCI Cinemas che si trovano più o meno in corrispondenza con i mega supermercati, in periferia oppure fuori città.
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