mercoledì 11 settembre 2019

Avengers: Endgame

E così è arrivato in streaming, e per giunta in offerta speciale, e l'ho visto. Avengers: Endgame termina la storia lasciata a metà in Infinity War e, prevedibilmente... attenzione! qui anticipo la trama e quindi devo avvisare che ci saranno i famosi SPOILER! Stavo dicendo, prevedibilmente l'enorme numero di persone uccise dal malvagio Thanos (un ecologista che non guarda in faccia a nessuno) ritorna in vita, compresi i molti eroi  che avevamo visto dissolversi nella pellicola precedente.


L'operazione però ha le sue vittime, una delle quali è il mitico Iron Man (Robert Downey Jr.) che si frigge di radiazioni alla fine della storia, per poter usare il potere delle Gemme dell'Infinito e vincere la battaglia. Insomma non manca il dramma, e del resto possono esserci delle ragioni logiche (per Robert Downey, Jr. ad esempio, l'età) perché certi attori escano di scena.



Ovviamente per risolvere i guai derivanti dalla strage compiuta da Thanos, bisogna viaggiare nel tempo, e viaggiare nel tempo causa, come al solito nei film di fantascienza, situazioni illogiche. Ad esempio, uno dei personaggi suggerisce: "perché non troviamo Thanos bambino e..." facendo il gesto di strangolarlo. Spiega Bruce Banner, ovvero Hulk, che non si può risolvere così la cosa: "Il tempo non funziona a quel modo, cambiare il passato non cambia il futuro... se viaggiaste nel passato quel passato diventerebbe il futuro e il vostro ex presente diventerebbe il passato, che non potrebbe essere cambiato dal vostro nuovo futuro." Il che impedisce un paradosso, ma è paradossale di suo. D'altra parte, in un'altra scena, l'Antico (interpretato da Tilda Swinton) rifiuta a Bruce una delle Gemme dell'Infinito che custodisce, perché se gliela lasciasse e venisse usata partirebbe una linea temporale alternativa. Il che è già differente da quello che si diceva prima... ma qui è in ballo il misterioso potere delle Gemme.


A mio parere comunque il tentativo di restare sul razionale fa a botte con quello che avviene poi nella storia. Thanos che, per eventi innescati dal viaggio nel tempo, affronta gli eroi e si fa fregare le Gemme da Iron Man... Una delle figlie di Thanos che spara, diciamo, all'altra se stessa (e questo non è ininfluente nella storia)... Ma non c'è da attendersi nulla di diverso, il viaggio nel tempo come "plot device" crea sempre questo genere di problemi narrativi.

Azione e storia tesa e drammatica, tonalità epiche, un film che sa tenere incollato lo spettatore nonostante la lunghezza (e il fatto che Thanos, il personaggio più interessante, fosse in secondo piano stavolta) e lo scrivo perché perfino io ho l'ho visto in una sola giornata. Vogliamo sminuirlo? Visto che ormai Avengers: Endgame è il campione di incassi di tutti i tempi, devo ammetterne la potenza come storia di vasto respiro (combinato con il precedente film, e sulla base di tutta la lunga serie che è venuta prima). Non sono uno dei fan sfegatati che hanno visto tutta la serie sui supereroi Marvel al cinema e hanno pianto al finalone, ma sarebbe sciocco negare l'efficacia di questo film.

Poi, per quanto riguarda i film sui supereroi, per quanto mi riguarda potrei dire che Watchmen o il primo Kick-Ass sono quelli che mi sono piaciuti di più, e ci aggiungerei il secondo di quelli girati da Christopher Nolan... lasciando tutto l'universo Marvel fuori dal podio. Ma il botteghino dice un'altra cosa.


3 commenti:

  1. I poteri delle gemme sono stati stravolti per fini cinematografici, quindi non mi sorprende che saltino fuori certe contraddizioni (fra parentesi, morire per le radiazioni delle gemme è una gran boiata: il guanto dell'infinito non fa nulla di tutto ciò, rende semplicemente chiunque lo porti un dio. Punto e basta. Ma bisognava rendere drammatica in un qualche modo la storia, sennò come facevano a far uscire di scena certi attori?)

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  2. Non sapevo ovviamente nulla di come la storia era raccontata nei fumetti. La faccenda del guanto, nel film, è azzeccata... prima chiariscono che solo Hulk ha l'immunità per usare un attrezzo del genere, poi vedi Tony Stark che lo fa e la pelle comincia a cambiare di colore. La consapevolezza, la ripetizione della stessa frase del primo film dedicato al suo personaggio, quando nella conferenza stampa organizzata per mettere tutto a tacere ha l'attimo di orgoglio di dire invece "Io sono Iron Man," e con la stessa frase nell'ultimo film sacrifica la vita... be' posso immaginare che ai fan siano venuti i brividi.

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  3. Nel contesto dei film ci sta per collegare tutto quello che hanno fatto; solo che quando tiri fuori i viaggi nel tempo (nulla di tutto ciò nella saga fumettistica sul Guanto) occorre stare molto attenti, perché gli equilibri sono fragili. Resta il fatto che è un prodotto ben confezionato: alla Marvel il lavoro lo sanno fare egregiamente.

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