Ogni volta che mi chiedo se valga davvero la pena di continuare a essere abbonato a Netflix, arriva qualcosa che va visto assolutamente.
Adesso abbiamo disponibili, da pochi giorni, il film The Dark Crystal (1982) e la nuova serie che ne è stata tratta di recente, oltre a un documentario su come vengono animati i pupazzi che costituiscono i personaggi e le creature di questi straordinari spettacoli.
Devo ammettere che sono da sempre stato attratto da qualsiasi cosa legata all'animazione, e in particolare dagli spettacoli di pupazzi manovrati da burattinai, o ripresi in stop motion (i primi Wallace and Gromit, per esempio). D'altra parte sono anzianotto e ho fatto in tempo a vedere, da bambino, le pubblicità dei leggendari Caballero e Carmencita Lavazza...
Così andai al cinema tanti anni fa per Dark Crystal, e ne rimasi impressionato. Non sapevo nulla degli uomini che avevano prodotto il film... il prematuramente scomparso Jim Henson e Frank Oz, il primo creatore e il secondo animatore dei Muppets; o di Brian Froud, fantasioso disegnatore di scenari e costumi. Rimasi incantato dallo spettacolo visivo, per quanto la storia non fosse enormemente originale neppure per lo scarso senso critico che da liceale avevo sviluppato: il predestinato, la profezia, la cerca. Ma i colori, le scene, lo scenario lussureggiante della campagna e i misteriosi locali dei castelli pieni di dettagli, il planetario, le creature di ogni genere... Dark Crystal era e tuttora è una festa per gli occhi.
La storia non manca di toni cupi e di tragedia, però. I due protagonisti "buoni," Jen e Kira, sono gli ultimi dei Gelfling, una razza sterminata dai dominatori Skeksis (orrendi uccellacci con brutte voci e peggiori abitudini) per evitare che si realizzasse la profezia di cambiamento ad opera di un appartenente a quel popolo, da realizzarsi all'allineamento dei tre soli del mondo di Thra. E ogni male che accade agli Skeksis si ripercuote sui gentili UrRu, i saggi che hanno protetto Jen da orfano, e che sono la controparte gentile e caritatevole degli Skeksis. D'altra parte il mondo delle favole è popolato di creature malvagie e da sempre vi succedono fatti orripilanti, e l'intento dei produttori era proprio di produrre una favola moderna.
Ho rivisto il film ben volentieri... e non ne rammentavo praticamente nulla, devo aggiungere. Una cosa però la ricordavo bene, che ero stato colpito, ne ero rimasto affascinato. The Dark Crystal non rappresenta per me il solo modo di raccontare una storia fantasy, beninteso, però è uno che mi piace. Per me il fantasy non deve aver paura di aspetti favolistici o fanciulleschi, di visioni cupe e spaventose come di amore per il bello e il grazioso, di magia appariscente o di creature bizzarre o spaventose. Quando si discosta troppo dalle proprie origini diventa materia noiosa come... Il Trono di Spade.
Questo è un film che sembra interessante: non ne avevo mai sentito parlare.
RispondiEliminaP.s.: Il trono di spade proprio non riesce a piacerti :P
RispondiEliminaLeggo in giro che il film pur essendo abbastanza apprezzato non ebbe l'incasso che si prevedeva, e così, per questioni di soldi (come spesso succede) tutto restò congelato per 35 anni e rotti. Peccato. Ora si può recuperarlo e con la miniserie (dove lavora la figlia del mitico Henson) ci saranno nuove soddisfazioni.
E no, il Trono di Spade non mi piace, quasi non sembra neanche fantasy.
Ho visto i trailer su youtube del vecchio film: mi ricorda qualcosa, forse da piccolo l'ho visto. La tecnologia ha fatto passi avanti, ma i mezzi di quegli anni hanno un fascino particolare che adesso (per me) è difficile ritrovare.
RispondiEliminaIl Trono di fantasy ha davvero poco: c'è qualche elemento che fa da pretesto, ma poca roba.
RispondiEliminaDark Crystal è così vecchio e privo di seguiti in qualsiasi media (almeno, seguiti che siano stati ampiamente commercializzati) da essere facilmente dimenticato. Anche io, che ne ero rimasto favorevolmente impressionato, ricordavo aspetti visivi ma nulla della storia (peraltro molto semplice). L'uso dei pupazzi o burattini (qui in particolare da parte di gente che era molto in gamba nel ramo) m'è sempre piaciuto. In effetti, quando un simile show molto più famoso (Wallace and Gromit) è passato dai pupazzi alla computer grafica, ha perso qualcosa.