venerdì 14 marzo 2025

La Regina della Costa Nera

 Come in tanti racconti, anche in questo Conan è inseguito o è nei guai già all'inizio della narrazione: ne La Regina della Costa Nera sta sfuggendo a degli inseguitori, si imbarca non desiderato su una galea e impone a Tito, il capitano, di salpare. Destinazione Kush.

Conan è ricercato, ma perché? Perché ha preso le parti di un amico che, per difendere la propria ragazza, ha ucciso un ufficiale. Dopo essersela cavata, almeno per il momento, Conan fa un incontro coi pirati neri di Bêlit, la Regina della Costa Nera, che intercetta la nave: è un incontro che costa la vita a Tito e ai marinai. Ma Conan, che ha fatto una strage fra gli attaccanti, viene risparmiato da Bêlit.

sabato 8 marzo 2025

American Primeval

 American Primeval è una serie TV in sei episodi arrivata su Netflix all'inizio dell'anno, e che in effetti ho subito visto, anche se ne parlo soltanto adesso. L'ambientazione ci porta nello Utah, nel periodo in cui esplodeva il conflitto tra i Mormoni, la setta religiosa che voleva il controllo del territorio (se preferite, si chiamano la "Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni"), e il governo statunitense. A complicare la questione vi sono anche i nativi, le tribù che si sentono sempre più minacciate e che diventano parte in causa nei contrasti che si scatenano nel territorio.

Anticiperò nel post un po' del primo episodio: la serie segue le vicissitudini di Sara, donna in fuga e con una taglia sulla testa, e di Isaac, un bianco vissuto tra i nativi, esperto della zona, e che si sforzerà di proteggere la donna e suo figlio. Sara è interpretata da Betty Gilpin (che è stata protagonista in The Grudge, remake del film giapponese), mentre nei panni del protagonista maschile abbiamo Taylor Kitsch (Lone Survivor, True Detective).

lunedì 3 marzo 2025

Sta cambiando il mondo? Il secondo avvento di Capelli Arancioni

 Sta cambiando tutto? L'elezione di Trump negli USA sembra marcare una serie di svolte improvvise nella politica e nella società (occidentale). Cominciamo la riflessione da questo video del Corriere, in cui il buon Rampini nota che le piazze erano vuote in occasione di una protesta contro il nuovo (ritornato) presidente.

Nonostante le sparate del nuovo presidente (mi prendo la Groenlandia, faccio dazi al 25% contro l'Europa, il Messico...) sembra che gli avversari siano attoniti. In effetti alle elezioni non c'è stata una valanga di voti repubblicani. Sono gli avversari che non si sono disturbati ad andare a votare per Kamala Harris. Forse erano stanchi degli eccessi delle politiche woke e dell'ala sinistra del Partito Democratico, troppo lontana dalla gente comune.

A metà febbraio, in visita in Europa, il vice di Trump, JD Vance, ha martellato le pratiche antiliberali dell'Unione Europea, le pratiche di censura strisciante (di cui ho parlato in un recente post), l'abbandono dei principi di libertà di parola, azioni come l'annullamento (scandaloso) delle elezioni in Romania, e via dicendo. Insomma ha condannato il regime orwelliano-soft dell'Europa.