Mi sono accorto che a ogni fine anno i miei post sono sempre uguali. Le cose non sono andate come volevo, non ho abbastanza salute ed energie per fare quello che vorrei, eccetera.
Fate conto che anche per quest'anno i problemi sono gli stessi, non starò a rivangarli per l'ennesima volta.
Cercherò di parlare invece di un problema che è stato notato da molti. Cosa ci resta degli "anni 10" in campo artistico? Mettendo nel calderone ovviamente anche tutto l'intrattenimento più "pop." Il Trono di Spade? L'universo condiviso dei film Marvel? La versione Disney di Guerre Stellari? Netflix? Come già altri hanno notato, siamo nell'epoca in cui tutto si consuma nel giro di qualche settimana e poi si dimentica. Non c'è più il film o il telefilm mitico che conoscono tutti, che sia Blade Runner (il primo), The Blues Brothers o Happy Days. E questo per via di un'offerta enorme, ridondante, da parte dei colossi dello streaming e del cinema.
Dal momento che non amo passare troppe ore davanti allo schermo, mi sono reso conto che finisco per ignorare produzioni dignitosissime, che anni fa avrei accolto come la manna dal cielo.
La verità è che non è un periodo "povero" di offerte di spettacolo. Ce n'è fin troppo. Per la musica penso esattamente il contrario (periodo di musica schifosa, per lo più immonda) ma si sa, è questione di gusti.
Buon 2020.
martedì 31 dicembre 2019
venerdì 27 dicembre 2019
The Witcher, la mia opinione
Questa serie era attesa, evidentemente. Non solo da me e dagli amanti del fantasy scritto da Andrzej Sapkowski. E deve aver deluso un sacco di gente visto i commenti parecchio critici e talvolta sarcastici che girano in rete. The Witcher è stato recensito da The Independent come un tentativo "dolorosamente trasparente" di riempire il vuoto lasciato dal Trono di Spade con un'altra massiccia dose di "sangue e tette." In vari commenti letti in rete l'ho visto definire noioso, ridicolo, male organizzato nelle scene, ecc... molto esagerati ma in alcuni casi hanno ragione. The Guardian si limita a propinarci (da parte di un'articolista che sembra aver visto solo il primo episodio) una stroncatura tagliente che mi lascia perplesso... Perché il mago che incarica Geralt di uccidere Renfri sarebbe un Incel dalla "mascolinità tossica," per esempio? Ma andiamo con ordine...
lunedì 23 dicembre 2019
Atene
Quest'anno avevo progetti vacanzieri ambiziosi, ma alla fine mi sono limitato a un breve viaggetto in Europa (e uno in Italia, di cui parlo in un altro post). Sono stato ad Atene a dicembre, e devo dire che non è forse la migliore scelta, perché là è un mese piovoso e mi son beccato parecchia acqua, ma ci sono anche dei vantaggi: innanzitutto, ci si risparmiano le code interminabili sotto il sole per visitare le attrazioni. Niente spese per i biglietti da prendere via internet per "saltare la coda," anzi in alcuni casi i prezzi erano scontati. Inoltre, e per il sottoscritto è un serio vantaggio, niente caldo assassino.
venerdì 20 dicembre 2019
The Witcher, è iniziata la serie
Ringraziando Netflix, la serie TV The Witcher è ora disponibile, e mi sono già visto il primo episodio. Sui libri di Sapkowski che hanno ispirato la trama ho dato giudizi contrastanti in passato, pertanto anche sulla serie mantengo i miei dubbi, ma dal primo episodio l'impressione è di assistere, finalmente, a una narrazione fantasy creata in maniera decente.
Quello che, secondo me, Il Trono di Spade non è stato. Quando avrò terminato la visione darò un parere vero e proprio.
Quello che, secondo me, Il Trono di Spade non è stato. Quando avrò terminato la visione darò un parere vero e proprio.
giovedì 19 dicembre 2019
Quando odi il Natale
C'è poco da fare, esiste una certa quantità di persone che odia le feste comandate, le occasioni di convivialità con molta gente, le abbuffate e il consumismo che spesso si associa a questi eventi. Ne so qualcosa perché sono uno di loro.
Il Natale lo sopporto assai poco, ma me ne sono dovuto fare una ragione. L'unica volta in cui ho annunciato che non lo avrei trascorso in famiglia ci fu una mezza fine del mondo. Quindi è diventata una consuetudine cui mi sottopongo cercando di limitare i danni. Un fattore che mi avvantaggia è il fatto che io non abbia un televisore e sia quindi tutelato (abbastanza) dai messaggi pubblicitari a pioggia. E il fatto che non ho molti regali da fare, quindi non devo sbattermi moltissimo per questa esigenza. Quanto alla data fatidica, trovo la giornata del 25 un po' stressante ma sono ormai assuefatto.
Qualche consiglio che posso dare:
Innanzitutto non lasciatevi intontire con continui messaggi sul Natale che sta arrivando, limitate radio e TV all'indispensabile.
In secondo luogo, non immergetevi nel clima natalizio con le vostre scelte di shopping: se al supermercato i panettoni e dolci simili compaiono ormai già a novembre, voi potete decidere "a priori" di non lasciarvi tentare fino al momento in cui l'obbligo sociale ve li farà consumare. Anche se ammetto, personalmente, di avere un certo debole per i dolci natalizi, soprattutto quelli piuttosto insoliti della mia terra natìa.
Albero di Natale: se proprio si deve, minimale e già pronto anno per anno, in modo che basti prenderlo dalla soffitta (o cantina) una settimana prima del 25. Poche decorazioni, lucine ecc... Personalmente non "faccio l'albero" da quando vivo per conto mio. Ormai sono una trentina d'anni.
Se potete: Fuggite, sciocchi! andate in vacanza per qualche giorno in luoghi lontani o impervi, con poche persone intime che vi capiscono, o da soli.
Tormentoni per il pranzo: cercate di indirizzare la famiglia verso poche cose facili da fare. Meno sbattimenti, meno rotture.
Regali: possibilmente pratici e poco costosi. Anche qui serve una "moral suasion" verso i parenti. Almeno provateci.
Regali 2: mai libri. Non li regalate e cercate di non farveli regalare. Non è così semplice, continuo a riceverne anche se ho detto ripetutamente che non li voglio. Si tratta di un regalo troppo personale. Un libro non scelto dal diretto interessato probabilmente sarà sprecato, non verrà mai letto. Se non sapete cosa fare, meglio piuttosto regali "mangerecci" che i libri.
Regali 3: si perde l'effetto sorpresa, ma non c'è niente di male, secondo me, nell'accordarsi con il beneficiario e comprargli quello che vuole. Almeno sarà una cosa gradita. Se si tratta di faccende costose si possono sempre acquistare "in cordata" con altre persone.
Messaggi SMS e Whatsapp natalizi con gli auguri: ricambiateli se li ricevete. Non comportatevi in maniera scortese, anche se non vi piace il Natale.
E fatevi forza, che poi arriva Capodanno...
Il Natale lo sopporto assai poco, ma me ne sono dovuto fare una ragione. L'unica volta in cui ho annunciato che non lo avrei trascorso in famiglia ci fu una mezza fine del mondo. Quindi è diventata una consuetudine cui mi sottopongo cercando di limitare i danni. Un fattore che mi avvantaggia è il fatto che io non abbia un televisore e sia quindi tutelato (abbastanza) dai messaggi pubblicitari a pioggia. E il fatto che non ho molti regali da fare, quindi non devo sbattermi moltissimo per questa esigenza. Quanto alla data fatidica, trovo la giornata del 25 un po' stressante ma sono ormai assuefatto.
Qualche consiglio che posso dare:
Innanzitutto non lasciatevi intontire con continui messaggi sul Natale che sta arrivando, limitate radio e TV all'indispensabile.
In secondo luogo, non immergetevi nel clima natalizio con le vostre scelte di shopping: se al supermercato i panettoni e dolci simili compaiono ormai già a novembre, voi potete decidere "a priori" di non lasciarvi tentare fino al momento in cui l'obbligo sociale ve li farà consumare. Anche se ammetto, personalmente, di avere un certo debole per i dolci natalizi, soprattutto quelli piuttosto insoliti della mia terra natìa.
Albero di Natale: se proprio si deve, minimale e già pronto anno per anno, in modo che basti prenderlo dalla soffitta (o cantina) una settimana prima del 25. Poche decorazioni, lucine ecc... Personalmente non "faccio l'albero" da quando vivo per conto mio. Ormai sono una trentina d'anni.
Se potete: Fuggite, sciocchi! andate in vacanza per qualche giorno in luoghi lontani o impervi, con poche persone intime che vi capiscono, o da soli.
Tormentoni per il pranzo: cercate di indirizzare la famiglia verso poche cose facili da fare. Meno sbattimenti, meno rotture.
Regali: possibilmente pratici e poco costosi. Anche qui serve una "moral suasion" verso i parenti. Almeno provateci.
Regali 2: mai libri. Non li regalate e cercate di non farveli regalare. Non è così semplice, continuo a riceverne anche se ho detto ripetutamente che non li voglio. Si tratta di un regalo troppo personale. Un libro non scelto dal diretto interessato probabilmente sarà sprecato, non verrà mai letto. Se non sapete cosa fare, meglio piuttosto regali "mangerecci" che i libri.
Regali 3: si perde l'effetto sorpresa, ma non c'è niente di male, secondo me, nell'accordarsi con il beneficiario e comprargli quello che vuole. Almeno sarà una cosa gradita. Se si tratta di faccende costose si possono sempre acquistare "in cordata" con altre persone.
Messaggi SMS e Whatsapp natalizi con gli auguri: ricambiateli se li ricevete. Non comportatevi in maniera scortese, anche se non vi piace il Natale.
E fatevi forza, che poi arriva Capodanno...
lunedì 16 dicembre 2019
Ravenna
Vicino a spiagge e piadine si trova una città dalla storia straordinaria. Ravenna, capitale dell'Impero Romano ai tempi del declino, caposaldo bizantino, terra di incontro tra oriente, occidente e... barbari germanici. L'ho visitata in primavera ma per pigrizia ne parlo solo adesso. Il mio interesse è, come sempre, monopolizzato dalle testimonianze storiche, che in questo caso spesso si concretizzano in meravigliosi mosaici.
giovedì 12 dicembre 2019
L'Ultimatum
Scrittore di fantascienza, ripetutamente premiato nel corso della carriera, amico e corrispondente di Ray Bradbury, Greg Bear ci ha offerto la sua versione del "primo contatto" con questo L'Ultimatum del 1987 (in inglese: The Forge of God). L'edizione italiana (collana Cosmo dell'Editrice Nord) ha una copertina secondo me fuorviante, perché vi sono raffigurati uomini armati in tuta spaziale... non voglio esagerare con le anticipazioni, ma questa la faccio: non c'è nulla del genere nella trama. Almeno inizialmente, questo libro ci propone dei misteri e dei fatti sconcertanti (perfino nell'ambito di un primo contatto con gli extraterestri). E gran parte della storia si dipana nel tentativo di capire cosa stia succedendo, come vedremo tra poco. Una precisazione: L'Ultimatum ha anche un seguito, Il Pianeta della Vendetta (Anvil of Stars), che forse leggerò.
La storia comincia con eventi strani, misteriosi; un fatto che può esser notato inizialmente soltanto dall'addetto ai lavori e che per un po' resta inspiegabile. Europa, una delle lune di Giove, scompare. Così, improvvisamente, e senza essere ritrovata a qualche distanza: non c'è più. Insomma un qualcosa che non ha l'aria del fenomeno naturale e che, se naturale non è, può solo essere presagio di qualche potenza extraterrestre all'opera.
La storia comincia con eventi strani, misteriosi; un fatto che può esser notato inizialmente soltanto dall'addetto ai lavori e che per un po' resta inspiegabile. Europa, una delle lune di Giove, scompare. Così, improvvisamente, e senza essere ritrovata a qualche distanza: non c'è più. Insomma un qualcosa che non ha l'aria del fenomeno naturale e che, se naturale non è, può solo essere presagio di qualche potenza extraterrestre all'opera.
giovedì 5 dicembre 2019
Midway
Ho immancabilmente visto Midway, anche se, oggi come oggi, i film di guerra non mi piacciono più come ai tempi della beata gioventù. Si tratta di una produzione indipendente, finanziata per un quarto da case produttrici cinesi (immagino che per vedere i Giapponesi prenderle malamente qualche milione si possa sempre tirare fuori, da quelle parti), e con Roland Emmerich alla regia. Di lui ricordo solo Indipendence Day e The Patriot, credo. The Day after Tomorrow sinceramente non ricordo se l'ho visto o no... ma tutto sommato non posso dire che questo regista mi impressioni favorevolmente. Questo film conferma la mia impressione, e vedremo perché, ma va detto che nei primi giorni sembra incassare forte e piacere al pubblico, anche se molto meno alla critica.
Il film ha un passo veloce, certamente non può farne a meno perché in due ore non si limita a raccontare la battaglia di Midway ma praticamente parte dall'inizio della guerra, quindi Pearl Harbor, poi racconta lo sconcerto di fronte all'avanzata giapponese, le prime reazioni USA e il famoso raid di Doolittle su Tokyo, e la battaglia del Mar dei Coralli. Tutto troppo in fretta, prima di arrivare allo scontro decisivo, anch'esso raccontato con frequenti balzi in avanti. Io conosco piuttosto bene tutta la storia, immagino però che un profano in certi momenti faccia fatica a capire cosa stia succedendo. Si riferisce, per esempio, che a un certo punto la portaerei Yorktown è fuori combattimento, ma è tutto molto sbrigativo, eppure per far fuori questa robusta nave USA ci sono voluti due attacchi (coi Giapponesi convinti di aver colpito due navi diverse) e infine un siluramento da parte di un sommergibile.
Il film ha un passo veloce, certamente non può farne a meno perché in due ore non si limita a raccontare la battaglia di Midway ma praticamente parte dall'inizio della guerra, quindi Pearl Harbor, poi racconta lo sconcerto di fronte all'avanzata giapponese, le prime reazioni USA e il famoso raid di Doolittle su Tokyo, e la battaglia del Mar dei Coralli. Tutto troppo in fretta, prima di arrivare allo scontro decisivo, anch'esso raccontato con frequenti balzi in avanti. Io conosco piuttosto bene tutta la storia, immagino però che un profano in certi momenti faccia fatica a capire cosa stia succedendo. Si riferisce, per esempio, che a un certo punto la portaerei Yorktown è fuori combattimento, ma è tutto molto sbrigativo, eppure per far fuori questa robusta nave USA ci sono voluti due attacchi (coi Giapponesi convinti di aver colpito due navi diverse) e infine un siluramento da parte di un sommergibile.
martedì 3 dicembre 2019
The Irishman
Qualche breve osservazione (con alcune rivelazioni sulla trama) su The Irishman, ultima fatica e forse testamento artistico di Martin Scorsese, che recentemente è stato al centro di una polemica per le sue opinioni poco lusinghiere sul cinema della Marvel-Disney.
Il film, che ho visto in due sessioni su Netflix, dura tre ore e mezza. È senz'altro opera che necessita di un largo respiro perché racconta tutta la vita di un individuo (un criminale) e allo stesso tempo cerca di ricostruire la storia della mafia italo-americana e delle sue relazioni con il mondo degli affari e della politica, su cui avrebbe avuto una pesante influenza.