Proprio così. Nell'impossibilità di pagare l'affitto dei locali, il Museo del Fumetto di Milano chiude. Non sono servite le trattative con il Comune, o le raccolte fondi lanciate per salvare l'iniziativa. Abbiamo perso uno spazio in cui si poteva gratuitamente andare a leggere dei fumetti, visitare mostre e manifestazioni legate ai temi artistici e ludici, sempre con un costo decisamente abbordabile; e anche, perché no, prendersi una birra in un ambiente piacevole.
Era del resto visibile un certo declino nei locali bisognosi di qualche manutenzione in più.
Quanto succede in questi giorni è segno della tremenda miopia che questa città ha sempre mostrato nei confronti delle attività ludiche e culturali, quelle che non raggranellassero abbastanza quattrini o simpatie da parte dei politici. Lo dico perché ricordo bene le penose peripezie che passarono certe associazioni ludiche dedite al wargame, boardgame e gioco di ruolo. Si parla tanto di "spazi sociali" pubblici, ma poi in realtà non c'è nessuna apertura e nessuna sensibilità.
Che tristezza. Io abito abbastanza distante ma qualche volta sono andata a vedere delle mostre organizzate all'interno della struttura. Sì, non era proprio l'eccellenza, ma vederlo sparire così, nell'incuria dell'amministrazione di Milano, è una brutta cartina al tornasole di come viene considerata la cultura in Italia.
RispondiEliminaI soldi per la cultura a Milano ci sono (un pochino), ma se non hai gli amici giusti... evidentemente il Museo del Fumetto non li aveva.
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