lunedì 3 giugno 2024

Stati Uniti: dalla repubblica all'impero?

 L'uomo dai capelli arancioni è stato condannato. Non so ancora, mentre scrivo queste righe, se dovrà pagare una multa o finire addirittura dentro; ma leggo che in teoria potrebbe pur sempre correre per la presidenza degli Stati Uniti, addirittura da una cella. Penso che le conseguenze potrebbero essere esplosive, se poi vincesse.

Ma cosa ha combinato Donald Trump? È stato reputato colpevole di irregolarità contabili, in parte legate al famoso pagamento versato a un'attrice porno perché tacesse sul fatto che gli si era prostituita. Sono cose che possono davvero portare al carcere negli USA? Sembra strano, ma lo sono.

Apriamo quindi una riflessione. I leader politici dovrebbero essere protetti dalla giustizia, o no? Dovrebbero possedere un grado di impunità in più? In Italia abbiamo avuto delle esperienze. Il buon Silvio Berlusconi puntava il dito contro la "magistratura a orologeria," che era manovrata dai suoi nemici politici per distruggerlo. Passò anni a creare leggi per rendere impossibile il lavoro dei magistrati (mentre l'Italia andava in malora) ma alla fine fu condannato lo stesso, per frode fiscale. La magistratura si era accanita contro di lui? Io ritengo di sì, e penso che l'atteggiamento del potere giudiziario in Italia non sia abbastanza imparziale. Ma Berlusconi si era beffato della legge, e spesso affermava che, in quanto "eletto dal popolo," nessuno potesse giudicarlo. Pertanto, giusto o sbagliato, fui contento che i giudici lo avessero abbassato di un gradino. A dire il vero speravo che scomparisse dalla vita politica del paese, ma ne è scomparso soltanto con la sua morte.

Ma quando uno è il leader di una parte politica, è davvero opportuno "farlo fuori" in tribunale? Soprattutto per reati non dico minori, ma comunque relativi a faccende di fisco o di quattrini che, per un potente, sono secondarie e comunque non relative alle questioni di governo? Non si corre il rischio di fare inferocire una parte politica?

Non c'è bisogno di ricordarvi che la politica USA è polarizzata a un livello allarmante. L'assalto a Capitol Hill, il Campidoglio americano, ci ha mostrato (era il 6 gennaio 2021) quanto siamo vicini a vedere gli USA in un conflitto interno. Non è un evento da minimizzare. Innanzitutto, ricordiamo che ci sono state delle vittime. E sottolineerei l'enorme gravità del gesto. Non mi piace usare i toni della sinistra statunitense, ma in questo caso forse è opportuno: se un'azione simile fosse stata compiuta da manifestanti neri o di una minoranza, come sarebbe stata considerata?

Donald Trump non disse esplicitamente ai suoi sostenitori di assalire la sede del Congresso e impadronirsene, ma li esortò ad andare là, a manifestare nel tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni, che lui affermava essere state fraudolente, senza però tirare fuori delle prove. Insomma, le elezioni sarebbero state legittime solo se avesse vinto lui.

Inspiegabile l'atteggiamento della polizia che fece passare la folla di rivoltosi; di fatto i manifestanti non fecero gran che: sfilarono nel palazzo, rovistarono in alcuni uffici, qualcuno sfidò gli agenti e ci lasciò la pelle, e alla fine se ne andarono. Ma Trump aveva aspettato molto a invitarli ad abbandonare l'impresa.

Tra qualche mese ci saranno le elezioni e forse andrà tutto liscio. O forse no. La situazione è esplosiva. Visti i precedenti, Trump forse non dovrebbe nemmeno partecipare, ma forse impedirglielo sarebbe inopportuno. Sono del parere che demolire Trump per via giudiziaria (sempre che ci si riesca) possa essere un grave errore, un fiammifero acceso gettato sulla benzina.

Che siano gli ultimi giorni della democrazia USA?


6 commenti:

  1. "I leader politici dovrebbero essere protetti dalla giustizia, o no? Dovrebbero possedere un grado di impunità in più?"
    No: nessuno può essere al di sopra della giustizia.

    "La magistratura si era accanita contro di lui?"
    No: faceva quel che doveva fare. Non abbastanza, visto che per tutto quello che aveva commesso, praticamente l'ha sempre fatta franca. Ci si faccia caso, ma stava male tutte le volte che c'era un processo, così veniva rinviato. Il fatto che non sia mai andato in galera però non sorprende: se hai tanti soldi, pieghi il sistema ai tuoi interessi. Poi in Italia si sparano migliaia di euro di multa e si sporca la fedina penale di chi magari, non avendo bagni nelle vicinanze, se ha necessità fa pipì dove può.

    "Ma quando uno è il leader di una parte politica, è davvero opportuno "farlo fuori" in tribunale? Non si corre il rischio di fare inferocire una parte politica?"
    S'inferocisce per qualsiasi motivo che non sia il consenso totale.

    "Donald Trump non disse esplicitamente ai suoi sostenitori di assalire la sede del Congresso e impadronirsene, ma li esortò ad andare là, a manifestare nel tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni, che lui affermava essere state fraudolente"
    Le uniche elezioni fraudolente sono state quelle che lo hanno eletto la prima volta.
    Trump è pericoloso: questo è oltre ogni dubbio. Va condannato senza se e senza ma.

    "demolire Trump per via giudiziaria (sempre che ci si riesca) possa essere un grave errore"
    Non si può neppure lasciarlo libero. L'unica, sarebbe che i repubblicani lo scaricassero, ma dubito che si sputi sopra ai tanti voti che questo individuo porta.

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  2. Che una parte della magistratura italiana attacchi ferocemente, spesso in tempi di elezioni, i personaggi che non le stanno simpatici è stato evidenziato molte volte. Per me il problema esiste, pur non avendo grandissime simpatie per l'uomo che si sottraeva ai processi.

    Tornando a Trump, doveva essere svergognato ed escluso oltre ogni possibilità di recupero dopo l'assalto a Capitol Hill, e in primis dal suo partito (e in verità qualche leader ci ha anche provato, ma senza successo). Io non mi capacito e non so davvero come mai sia ancora lì a rischiare di vincere, salvo forse per gli enormi difetti del suo avversario. Gli USA sono diversi da noi e talvolta tocca sospendere la valutazione.

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  3. Simpatie o meno, Berlusconi i reati li aveva commessi e non da poco. La sua entrata in politica fu proprio per essere in una posizione dove non poter pagare per le sue malefatte; è riuscito in pieno nel suo intento.

    Il problema in America (non il maggiore, per lo meno) non è Biden, quanto un sistema che permette a chi ha tanti soldi di avere delle scappatoie. Il che di democratico non ha proprio nulla.

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  4. Sì, ma è un problema bipartisan, di scappatoie ne sa qualcosa anche la famiglia Clinton, coinvolta in più di un problemino.

    Quanto a Biden, visto il livello di sfida nei confronti della Russia, e visto quello che succede a Gaza, penso che sia un personaggio pericoloso non meno di Trump.

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  5. Il problema è che non ci sono molte alternative: o Biden o Trump. Uno è un po' meno peggio dell'altro, anche se va detto che le scelte fatte da Biden contro le proteste nelle università americane o il sostegno dato a Israele nonostante gli assassini perpetrati da da quest'ultimo sono molto, ma molto discutibili.
    A livello globale siamo messi male, si cerca in tutti i modi di alimentare conflitti: la Russia con Europa e America e viceversa, la Corea del Nord con quella del Sud, la Cina con Taiwan, Israele col mondo arabo e viceversa. Non saranno contenti finché non faranno scoppiare un bel bubbone.

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  6. Oddio, non so, uno non dovrebbe nemmeno essere candidato, l'altro ha creato all'Europa enormi danni e spinge per la guerra atomica a casa nostra (poi, se vogliamo, Biden è una marionetta con la demenza, ma comunque il problema non è l'uomo ma la parte che rappresenta). Comunque non li dobbiamo votare noi, ma se anche ne avessi la possibilità, di fronte a una alternativa del genere mi asterrei.

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