Raggruppo qui alcune mini recensioni su film di vario genere visti di recente.
Uno che mi sento assolutamente di consigliare è Made in Hong Kong (1997). Il film è un ritratto amaro della gioventù della città, non senza qualche momento poetico e diverse frecciate contro la Cina, che stava preparandosi ad assorbire l'ex colonia britannica. Il film racconta la storia di Autumn Moon, un ragazzo che ha lasciato la scuola e non vuol trovarsi un lavoro. Fa qualche lavoretto ai margini della legalità, ma non è cattivo. Protegge Sylvester, un ragazzo "ritardato" che viene tormentato dai bulli, vuol bene a Ping, una ragazza che rischia di morire per via di una disfunzione renale, raccoglie le lettere di addio di Susan, una ragazza che si è suicidata, e il cui fantasma continuerà a visitarlo.
Un'assistente sociale vorrebbe redimerlo, la madre di Ping non vuole saperne di lui, e un mafioso cerca di fargli fare il salto di qualità per trasformarlo in un criminale a tutti gli effetti; dopo il padre, anche la madre di Moon lo abbandona. Lui lo vediamo perdere le sue giornate, a volte cercare di fare qualcosa di buono per i suoi amici, a volte tendere verso il male. Non anticipo, ma non aspettatevi un tranquillo lieto fine.
È una storia molto "autentica" che rispecchia la situazione di Hong Kong ai tempi in cui il film fu girato, secondo il regista Fruit Chan (nativo della Cina), che è anche lo sceneggiatore. Di questo regista ho apprezzato Dumplings (2004), parte di un film dell'orrore a episodi. Il protagonista Moon è interpretato da Sam Lee; Made in Hong Kong fu per Lee il primo film di una lunghissima carriera, ma non ho visto altri film diretti da lui.
E i film sul '68? Ne ho visti alcuni e non me ne è piaciuto quasi nessuno. Non fa eccezione Qualcosa nell'Aria (2012), film francese che ci narra delle esperienze del giovane Gilles nel maggio 1968. Quasi tutti gli attori erano al loro esordio. Interessante qua e là per la ricostruzione d'epoca (non è passato poi moltissimo tempo, ma si tratta già di un mondo diverso, nelle auto, nei vestiti, nel linguaggio ecc.). Non mi ha preso la storia, ad ogni modo; quindi questo film va nella pila del "non parlatemi del '68 per favore."
La Farfalla sul Mirino (1967) è una storia di Yakuza, ovvero mafia giapponese. Un killer sbaglia una missione e ne paga le conseguenze. Tra vittorie e sconfitte, amori impossibili e tradimenti, scene di nudo e uccisioni. Film che ai tempi ruppe gli schemi e fu influente, ma da spettatore occidentale di oggi non ho apprezzato molto. Il regista Seijun Suzuki ha anche diretto un film di... Lupin III.
Altra storia di Yakuza con Brother (2000), dove un mafioso giapponese, di nome Yamamoto, per sfuggire ai guai in madrepatria deve andarsene a Los Angeles. Là risiede un suo fratello spacciatore che "lavora" con alcuni neri. Yamamoto, di poche parole, aggressivo e sfrenato nell'ambizione, diventa rapidamente il loro leader e spinge il gruppetto a tentare la scalata al mondo della criminalità, sfidando prima una banda di latini, poi la mafia italiana. Non vi dico come va a finire, diciamo che do la sufficienza a questo film. Nel ruolo di Yamamoto abbiamo Takeshi Kitano, che è anche sceneggiatore e regista del film. Kitano fu anche regista, sceneggiatore e protagonista di Zatoichi, film del 2003 su uno spadaccino cieco. E che mi piacque più di questo film, a dire il vero.
Questi film li ho rimediati su Amazon Prime (che adesso ci delizia con la nuova trovata: c'è la pubblicità!).
Made in Hong Kong per me va visto, quanto agli altri... valutate voi.
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