Il regista Gabriele Mainetti, alcuni anni dopo il successo di Lo Chiamavano Jeeg Robot, ci ha portato Freaks Out, un altro film dove i superpoteri fanno la loro parte (e anche qui recita Claudio Santamaria). Il film è del 2021, ma ci ho messo un sacco a decidermi a vederlo, perché me ne hanno parlato male, e perché la trama con gli emarginati che prendono per il naso i nazisti cattivi mi pareva pallosissima e ritrita. Un altro motivo che mi ha scoraggiato è l'insuccesso commerciale del film. Il budget a disposizione era maggiore di quello del film precedente, ma mentre Jeeg aveva incassato benino, questo ha fatto un buco non indifferente.
Quindi ho recuperato il film con un certo ritardo, e aspettandomi di essere ferocemente deluso.
In effetti non ne sono stato entusiasta ma, alla fine, darei una valutazione più che sufficiente a Freaks Out. Innanzitutto, per quanto vi siano riferimenti storici utili ad ancorare il film alla realtà italiana, la storia è completamente di fantasia, ricca, immaginifica, eccessiva, raccontata col gusto di narrare e di meravigliare.
Un aspetto azzeccato del film è la similitudine tra i protagonisti, artisti da circo con poteri paranormali, che cercano di cavarsela in un paese devastato, e il cattivo della storia, Franz, che dirige un circo tedesco in Italia e a sua volta possiede dei superpoteri. Franz ha delle visioni sul futuro, e tra le tante cose che vede c'è la futura sconfitta della Germania. La sua ricerca di persone con poteri speciali, che lo farà incontrare con i protagonisti, è motivata dal desiderio di trovare un mezzo straordinario con cui ribaltare l'esito del conflitto. Ma è anche la speranza di riscatto, perché anche Franz è un diverso, un incompreso in cerca di riscatto, e deve cercare in qualsiasi modo di mostrare ai pezzi grossi tedeschi di poter offrire qualcosa di importante.
Pertanto Franz funziona un po' come Lo Zingaro, antagonista in Lo Chiamavano Jeeg Robot: un outsider frustrato e in cerca di rivincita, di affermazione. È quel tipo di cattivo che umanamente possiamo capire, anche se resta malvagio.
In Freaks Out le scene di delicato sentimento si alternano ai momenti di guerra e violenza, dando la sensazione di una storia di vita dura, e di gente che cerca di cavarsela in tempi molto precari, ma non rinuncia ai propri rapporti umani. La lunghezza del film, forse, è eccessiva. Anzi, è eccessiva senza il "forse." Anche perché non c'è un arco narrativo che richieda così tanto tempo per complessità o profondità, quindi per me il regista è stato un po' esuberante; avrebbe potuto risparmiare tempo (di durata del film) e quattrini. Consiglio comunque di vedere questo film.
Sottolineo infine le buone prestazioni degli attori. Nei panni dei quattro circensi abbiamo il già citato e famoso Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Aurora Giovinazzo. Max Mazzotta (Paz!) compare nella parte del partigiano "Il Gobbo". Giorgio Tirabassi (anche lui visto in Paz!) interpreta un impresario circense che scompare all'inizio del film e viene sospettato di essere scappato coi soldi dei protagonisti. Indubbiamente bravo anche lo sperimentato attore tedesco (a me precedentemente sconosciuto) Franz Rogowski.
Nel momento in cui scrivo, il film è disponibile su Amazon Prime.
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