martedì 14 settembre 2021

The Umbrella Academy

 Giunta alla seconda stagione, questa serie TV (di cui avevo brevemente già parlato qui) ha dimostrato di sapersi districare tra storie complesse, con viaggi nel tempo e apocalissi da sventare a ogni momento. Ho terminato di vedere la seconda serie e devo riconoscere la creatività e la capacità di creare situazioni paradossali e soluzioni spiazzanti a ogni momento. La serie è ispirata a un fumetto, di cui spero di leggere qualcosa prossimamente. Come universo di supereroi, The Umbrella Academy è certamente insolito: si tratta di una "famiglia" di bambini prodigio tenuta assieme da un eccentrico padre, severissimo, e da una madre robot. Il padre ha dato loro dei numeri al posto dei nomi, e nel caso di Five (ovvero Cinque, interpretato da Aidan Gallagher) questo è rimasto l'appellativo comunemente usato.

Non si tratta certo di una famiglia felice e ordinaria. I giovani dell'Accademia sono coinvolti in pericolose imprese fin da prima che la storia inizi, tanto che al funerale del padre (l'inizio della prima serie) uno di loro ha vissuto per anni in un futuro post apocalittico, e uno è già defunto da tempo.

In realtà c'è diffidenza tra i fratelli, e una grande diversità di poteri, di esperienze, di caratteri. In entrambe le serie l'Accademia sarà chiamata a evitare nientemeno che la fine del mondo, e dovrà lavorare su indizi spesso fuorvianti e insufficienti. Si segnala la grande intelligenza e capacità organizzativa di Five (che sembra un ragazzino ma in realtà ha 58 anni), la buona volontà di Luther (Tom Hopper), un gigantesco personaggio per metà scimmia, i poteri incontrollabili di Vanya (Elliot Page).

La prima serie ci porta il disvelamento di diversi "segreti di famiglia," con la seconda conosceremo di più l'ambientazione di The Umbrella Academy e le forze segrete che influenzano il mondo, cercando di impedire effetti estremi dovuti ai paradossi temporali dei viaggi del tempo.

È difficile parlare di questa serie, perché ha una sua complessità e idee originali, mescolate a tanta azione e momenti drammatici: o si cerca di spiegarla (e non è semplicissimo) o si decide di non anticipare e si tenta di darne vagamente un'idea, ma è ancora più difficile. Dal momento che vi sarà a quanto pare una terza serie, il dubbio è se riuscirà a mantenere questa freschezza che la separa dal resto delle storie di supereroi, una volta sparate tutte le cartucce offerte dalle premesse iniziali. Già nella seconda serie ci sono stati momenti di calo di tensione, abuso di lunghe scene di effetti speciali e ricorso al "toilet humour," sempre un brutto indicatore.

Comunque, se avete accesso a Netflix, vi consiglio senz'altro di vedere The Umbrella Academy.



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