domenica 13 giugno 2021

The Promised Neverland

 C'è qualcosa di peggio che essere orfani? Be', certo [Attenzione, tra poco SPOILER], se oltre ad essere orfani si è destinati a essere uccisi da piccoli, è molto peggio. Questa la premessa di The Promised Neverland, serie anime ispirata al manga di Kaiu Shirai, da noi distribuita da Amazon Prime.

Lo scenario è apparentemente idilliaco, con questi bambini che vivono in una villona in apparente serenità. C'è solo una governante che tutti chiamano "mamma," e loro sono più di trenta, difficile capire come riesca a badare a tuti quanti, ma apparentemente va tutto che è una meraviglia.

Tuttavia i bambini hanno un grosso numero tatuato sul collo e quindi comprendiamo fin dai primi fotogrammi che c'è sotto qualche mistero molto, molto brutto. Di che si tratta? Lo scopriamo quando una bambina è data in adozione. L'adozione non è mai preceduta da contatti coi futuri genitori, è una faccenda programmata periodicamente. E i bambini che se ne vanno non scrivono mai nemmeno una lettera a quelli che sono rimasti (non c'è il telefono nella villa). Questi dettagli hanno incuriosito due fra i più grandi, Norman ed Emma, i quali seguono la bambina che viene portata al cancello per essere accompagnata dai genitori adottivi. Si nascondono, e vedono dei mostri allucinanti parlare della bambina come di cibo, e lei ridotta a cadavere. Insomma, non è un bel modo per venire a sapere che "tutto il mondo che conosci è falso," ma va così.

Questa premessa un po' pesantona fa sì che questo anime sia consigliato a un pubblico dai 16 anni in su. Senza voler accusare di mancanza di originalità, mi sembra ispirata a Non Lasciarmi di Kazuo Ishiguro, elevando al quadrato gli aspetti allucinanti. In Non Lasciarmi abbiamo dei cloni allevati come riserva di organi per i ricchi: questi poveri ragazzi sono consapevoli del loro destino: destinati a raggiungere, più o meno, la maggiore età, e ad avere qualche modesto contatto con il mondo esterno, ma non a potersi godere una propria vita. Esiste intorno a loro un sistema mostruoso ma accettato, e le persone che si prendono cura dei cloni fanno loro coraggio e li compiangono.

La "mamma" di The Promised Neverland è invece una persona che tiene i bambini all'oscuro di tutto, sorridendo e coccolando mentre lavora per un sistema che li inganna e li uccide; peraltro le "mamme" che conducono questi falsi orfanotrofi vengono dallo stesso ambiente, sono le sole che sopravvivono, le miracolate che possono vivere a lungo entrando nel sistema. Tutti gli altri entro i dodici anni sono "spediti," ossia uccisi dopo la finta adozione.

Tra le tristissime prospettive che i due bambini devono affrontare dopo aver scoperto il fattaccio c'è quella che il mondo intero sia possibilmente così. La razza umana ridotta a cibo per questa razza di "demoni." La fuga dal finto orfanotrofio è un imperativo categorico, ma molti dei bambini sono piccoli, ci sarà da decidere chi portare via e chi lasciare indietro? Ci sono delle trasmittenti impiantate nei corpi, ma dove sono? Come toglierle? E in caso di fuga con successo, cosa si fa una volta fuori? Prevedibilmente ci saranno enormi difficoltà... anche se tra le informazioni che arrivano (nella prima serie) vi è quella secondo cui esistono degli umani NON destinati a fare da cibo.

A Norman ed Emma si aggiungerà Ray e poi altri complici, in una cospirazione per la fuga. Anche la "mamma" per un certo tempo sarà affiancata da una aiutante. Tra doppi giochi, sospetti, misteri e tradimenti i bambini scoprono qualcosa di più e riescono a fare dei piani. E il gioco si farà, da un certo punto in poi, a carte scoperte.

Devo fare un appunto. Non è realistico che a 11 anni dei bambini possano ragionare e parlare come quelli di questo anime, anche se non dubito che di fronte alla morte si diventi adulti alla svelta.

Comunque questa storia sopra le righe ha i suoi momenti, per cui devo dire che ho divorato la prima serie in poco tempo. Dubbio: era veramente il caso di inventarsi una storia in cui dei bambini sono costretti con le loro sole forze a fronteggiare un destino così allucinante? Difficile dire, però non c'è morbosità in questo anime.


5 commenti:

  1. Mi sono fermato all'avviso Spoiler, perché non ho ancora visto la seconda stagione. La prima però mi è piaciuta molto, e appena finirò la seconda tornerò a leggere ;)

    RispondiElimina

  2. Ti dirò, in realtà nel mio post parlo solo della prima stagione.
    Che è piaciuta anche a me. Della seconda ho visto soltanto un paio di episodi. E mi sono fermato. Da una parte ho parecchio altro da fare e da vedere, dall'altra sono un po' bloccato dalla piega che sta prendendo l'avventura dei bambini nel mondo esterno (non anticipo altro).

    RispondiElimina
  3. Non ho visto Non Lasciarmi di Kazuo Ishiguro, ma questa serie mi ricorda su certi aspetti L'attacco dei giganti (umanità come cibo per mostri, protagonisti che si avventurano all'esterno per scoprire la realtà dopo essere stati rinchiusi e sapere poco nulla cosa c'è oltre le mura)

    RispondiElimina

  4. @ M.T. ho letto la trama dell'Attacco dei Giganti, e vedo molti punti in comune. Certo in questa serie abbiamo delle vittime che nemmeno sanno di doversi difendere... anche se la storia è un po' più complessa di così.

    RispondiElimina
  5. Sì, le cose sono più complesse. M'è venuto in mente L'attacco dei giganti perché ha avuto una certa influenza su lavori che sono venuti fuori dopo la sua uscita.

    RispondiElimina

Per contrastare in qualche modo gli spammer, ho dovuto introdurre la moderazione dei commenti su post più vecchi di due settimane. Peccato: mi ci hanno proprio obbligato. Inoltre non si può postare anonimamente.