"Sovranismo"... Cosa significa questo neologismo? La parola è relativamente nuova, e se andiamo a vedere su Wikipedia, indicherebbe una dottrina politica che sostiene la preservazione o la ri-acquisizione
della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno stato, in contrapposizione alle istanze e alle politiche delle organizzazioni internazionali e sovranazionali.
Insomma è una parola che sa più di nuovi movimenti politici, dalla Brexit alla Lega. Talvolta ho sentito accostare il sovranismo al populismo con la spiegazione che sarebbe la concezione di sovranità del populismo: sbagliatissimo, anche se per qualcuno potrebbe essere così.
Insomma una tendenza nuova e vagamente etichettata dal suono del termine stesso come eversiva. Ma che sovranismo sia il disseppellire qualcosa di arcaico o superato è certamente un travestimento del concetto.
Sostenere che una nazione, un popolo abbia diritto alla sovranità non ha niente di nuovo, di sovversivo, di becero, di ostile. La sovranità è una caratteristica delle nazioni da secoli, o meglio da millenni. Tra l'altro, e qui sembra che tutti se lo siano dimenticato, è la nazione il livello a cui si esercita la democrazia (là dove esiste).
mercoledì 27 febbraio 2019
mercoledì 20 febbraio 2019
Ghost in the Shell
Come spesso succede con le pubblicazioni di successo, in Giappone Ghost in the Shell non è solo un manga ma anche una serie di film d'animazione, una serie televisiva (animata), altri film prodotti direttamente per il mercato home video (OAV)... Il primo l'ho visto, parecchio tempo fa, in doppiaggio italiano, per cui prima o poi sentivo di dover guardare la versione statunitense, con protagonista Scarlet Johansson. Il Ghost in the Shell americano è del 2017 per la regia di Rupert Sanders (Biancaneve e il Cacciatore), e s'è subito segnalato per una polemica, quella sul "whitewashing" della protagonista, che non si chiama più Motoko ma Mira. E per gli incassi che hanno decretato un insuccesso, andando probabilmente molto al di sotto delle aspettative.
La questione del whitewashing è buffa per due motivi (i principali per me). Innanzitutto perché la protagonista è un cyborg e proprio questa storia parla dell'irrilevanza del guscio esterno rispetto allo spirito. E in secondo luogo perché, in manga e anime, i Giapponesi ritraggono spesso personaggi giapponesi con tratti occidentali.
La questione del whitewashing è buffa per due motivi (i principali per me). Innanzitutto perché la protagonista è un cyborg e proprio questa storia parla dell'irrilevanza del guscio esterno rispetto allo spirito. E in secondo luogo perché, in manga e anime, i Giapponesi ritraggono spesso personaggi giapponesi con tratti occidentali.
martedì 12 febbraio 2019
Una scommessa difficile
Ho fatto ironia sul mio nuovo racconto, e ho visto che gli altri con cui ho scherzato sono molto propensi a venirmi dietro, anzi addirittura a rincarare la dose. Perché quella che sto per pubblicare non è una storia con una tematica alla moda, per quanto vi si parli di problemi che abbiamo tutti, e non ha il fascino della spettacolarità, o del magico (per quanto non manchino suggestioni di quel genere).
Il mio prossimo racconto è pervaso di pessimismo e parla di argomenti cupi, di cose di cui non si vuole parlare. Sarà davvero impossibile trovargli un pubblico? Non lo so, certamente è un mio timore. Ma è una cosa che dovevo scrivere.
In che senso, dovevo?
Avete presente quando uno dice "questa storia ha voluto scriversi da sola, non ho dovuto nemmeno pensarci?"
Be' sono... stupidaggini, almeno per quanto mi riguarda.
Questa storia mi sono sentito in dovere di scriverla, questo sì, e quindi mi sono speso per cercare di migliorarla anche quando non ne avevo voglia, ma non è stata per niente facile: mi è costata un sacco di tempo (per quanto sia un racconto, e nemmeno dei più lunghi), proprio perché comporla è stato spiacevole e a volte triste, e lo stesso sarà leggerla.
Il lettore vuole leggerle, le storie cupe e tristi? Al giorno d'oggi tutto deve essere rapido, prevedibile e gradevole. Ma forse si troverà qualcuno che accetterà la sfida.
Il racconto (che sarà in prenotazione fino al 18 febbraio) lo potete trovare qui.
Il mio prossimo racconto è pervaso di pessimismo e parla di argomenti cupi, di cose di cui non si vuole parlare. Sarà davvero impossibile trovargli un pubblico? Non lo so, certamente è un mio timore. Ma è una cosa che dovevo scrivere.
In che senso, dovevo?
Avete presente quando uno dice "questa storia ha voluto scriversi da sola, non ho dovuto nemmeno pensarci?"
Be' sono... stupidaggini, almeno per quanto mi riguarda.
Questa storia mi sono sentito in dovere di scriverla, questo sì, e quindi mi sono speso per cercare di migliorarla anche quando non ne avevo voglia, ma non è stata per niente facile: mi è costata un sacco di tempo (per quanto sia un racconto, e nemmeno dei più lunghi), proprio perché comporla è stato spiacevole e a volte triste, e lo stesso sarà leggerla.
Il lettore vuole leggerle, le storie cupe e tristi? Al giorno d'oggi tutto deve essere rapido, prevedibile e gradevole. Ma forse si troverà qualcuno che accetterà la sfida.
Il racconto (che sarà in prenotazione fino al 18 febbraio) lo potete trovare qui.
mercoledì 6 febbraio 2019
Le Grand Mort: volumi 2-3-4
Proseguendo nella lettura di Le Grand Mort mi sono reso conto di essere alle prese con una storia fantasy di ampio respiro, che coinvolge un mondo immaginario, connesso con il nostro e abitato da diverse razze umanoidi, alla cara vecchia Terra, che qui vedremo però prendere una piega sinistra.