Nel mio viaggio in Francia sono stato attratto dalla copertina, e dalla qualità dei disegni di Elfes, una corposa serie di fumetti fantasy che può vantare una qualità grafica superba. Gli autori del primo volume sono Jean Luc Istin (sceneggiatura), Kyko Duarte (disegni), Saito (colori) per conto della Soleil Productions. Nicolas Jarry e il già citato Istin sono le menti propulsive dell'intera serie. In effetti non si tratta di una sola serie ma di un complesso progetto dove compaiono anche gli Elfi Silvani e gli Elfi Bianchi, e anche le altre razze hanno la loro da dire: per quanto riguarda i Nani ho già visto diversi albi nelle fumetterie francesi. Per inciso qualcosa di tutto questo è anche comparsa in italiano ma, avendo la fortuna di poter leggere in francese (questa lingua, e non l'inglese, è in effetti quella che ho studiato a scuola), generalmente se si tratta di fumetto d'oltralpe non mi affido alle edizioni di casa nostra. Perché arrivano anche molto dopo, se pure arrivano, a completare una serie. Tornando a questo fumetto e all'intera serie di cui fa parte, basta pensare ai titoli per porsi ovviamente una domanda angosciante: cosa sarà, un fantasy alla Tolkien dipanato in un'infinità di volumi? In effetti non è così, e nel primo volume gli elfi blu ci mostrano una cultura variegata dove non mancano, tanto per fare un esempio, dei custodi marini (custodi del cristallo magico del titolo) che hanno delle forme decisamente inquietanti per non dire cthulhoidi.
Lo scenario di questo volume ci porta in un mondo acquatico, dove spicca la città di Elsémur, nata direttamente sull'acqua. La storia prende l'avvio da un'isola, dove un'altra città, Ennlya, ha subito uno sterminio terribile quanto misterioso. Lo scoprono Lanawyn e Turin, elfa blu lei, umano lui, e cercano di comprendere come questo terribile macello si sia potuto verificare. Un debole indizio porta a chiedere spiegazioni nel regno di Yrlanie, dove però vive un re aggressivo, cattivo e pure, a mio avviso, un po' cretino, che prende questa indagine come una provocazione...
L'altro filone della storia ci presenta le avventure di Vaalann, giovane elfa blu. Ella vuole affrontare le prove per impadronirsi del famoso cristallo, che una profetessa ci dice abbia un enorme potere...
Non tutto è quello che sembra, ma non anticipo altro. In conclusione la storia ha una certa complessità e non è tratta di peso dall'immaginario tolkieniano. Meno male, direi. Però è anche vero d'altra parte che si tratta di un fantasy di impianto abbastanza tradizionale, con gli elfi forti della propria integrità, gli umani che fanno le solite aggressive fesserie, una profezia che si sta per avverare, eccetera. A parte il fatto che un lettore desideroso di affrontare questo meraviglioso mondo grafico deve preventivare una spesa pazzesca, particolare che per alcuni può essere secondario ma per altri certamente non lo è, questa storia del cristallo degli elfi blu, se mi ha dato dei disegni veramente meravigliosi, credetemi, non mi ha catturato con una storia mozzafiato che mi porti a bramare il seguito ad ogni costo. Se devo fare il paragone con Rat Queens, un altro fumetto fantasy (non francese ma di taglio occidentale) che ho recensito qualche settimana fa, devo dire che in quel caso, pur non avvenendo niente che non succeda in un ritrito scenario di D&D, lì avevo conosciuto un mondo capace di stuzzicarmi un po' di più.
Non so, quindi, se mi addentrerò ulteriormente nelle storie degli elfi, degli uomini e dei nani.
La copertina è davvero ben fatta.
RispondiEliminaTutta la serie ha una grafica eccezionale...
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