martedì 20 ottobre 2015

It Follows

Una ragazza si apparta con un coetaneo, lui dopo il rapporto la rapisce e le spiega che le ha trasmesso una maledizione, da lui ricevuta nello stesso modo da parte di un'altra giovane. Poi la libera e si dilegua senza lasciare traccia. Adesso la nostra povera protagonista dovrà sfuggire a una minaccia mortale. Un po' la storia di The Ring con l'amplesso al posto della visione del filmato maledetto? Se così fosse, It Follows ("ti segue") potrebbe candidarsi al ruolo di peggiore boiata degli ultimi anni. Invece la storia pur non essendo molto complessa è carica di altri significati. Il regista David Robert Mitchell, che è anche lo sceneggiatore, ha creato la trama di It Follows traendo spunto da un ricorrente incubo da lui sperimentato, incubo in cui era seguito da qualcuno, un ricordo confuso dove predominava una sensazione di ansia. Il film riesce a catturare un'atmosfera onirica e a trasmetterla allo spettatore, almeno in alcune parti. Bisogna fare indubbiamente uno sforzo per dare un senso a quello che si sta vedendo; è una sensazione che con me può fare fiasco se il regista esagera, nel senso che posso facilmente stancarmi di cercare il significato, se sento che si sta giocando troppo a nascondermelo. Ma in questo film non c'è un messaggio del tutto preciso, e non c'è la pretesa che ci sia, lo spettatore deve fare i conti con le sensazioni che gli vengono trasmesse, partendo da alcuni indizi che sono però decisamente chiarificatori. A Mitchell, molto bravo a creare la tensione e scene enigmatiche, va anche riconosciuta la capacità di seguire apparentemente gli stereotipi del genere horror ma di rovesciarli completamente o farne un utilizzo insolito.


Il film inizia con una scena misteriosa in cui una ragazza fugge da una casa, è sera o notte, lei sembra estremamente preoccupata da qualcosa, poi la vediamo fare una telefonata in preda alla paura, infine la vediamo morta la mattina dopo, con una gamba spezzata in una posa innaturale. Da qui passiamo a Jay, la protagonista (Maika Monroe) che si vede con Hugh, un ragazzo, quello che le darà la maledizione dopo l'incontro cui ho accennato prima. La maledizione si manifesta con la comparsa di un'entità che non ha niente di mostruoso ma che riesce estremamente inquietante. È veramente azzeccata, l'autentica creatura da incubo. Veste di bianco (non sempre), e sai intuitivamente che "è lei" (non sempre) anche se le sembianze cambiano. Ti segue (titolo del film) e se ti tocca ti uccide. Non corre, quindi puoi scappare, ma ti segue sempre, continuamente, senza fermarsi, e se la distacchi fuggendo lontano o servendoti di un'automobile puoi essere certo comunque di non poterla ingannare, perché ricomparirà immancabilmente. Gli altri non la vedono ma è reale, concreta, quindi possono percepirla indirettamene e convincersi che esista (come capita in questa storia). E qui, se volete vedere il film (ve lo consiglio, mi ha colpito), è meglio che saltiate il prossimo paragrafo dove rivelo quasi tutto il resto della trama.

Spoiler!

Nel film il mondo degli adulti esiste in quanto se ne fa menzione ma non dà alcuna assistenza. I protagonisti sono ragazzi: Jay, la sorella e alcuni amici tra cui Greg e Paul (Keir Gilchrist). In alcune scene i ragazzi cercano una soluzione per tenere al sicuro Jay, ma non ne trovano alcuna. Greg scopre dove abita Hugh che, rintracciato, non è in grado di dare assistenza a Jay e compagni che vorrebbero eliminare la minaccia. L'unica soluzione possibile è passarla a qualcun altro. Paul si offre volontario, mostrando apertamente che Jay gli piace. Lei decide di farlo con Greg invece, che non crede alla maledizione e apparentemente ne è immune, ma questo dura solo per qualche giorno, dopo di che Jay assiste a una scena in cui la creatura assale Greg e lo uccide. Dopo la morte di Greg la maledizione risale a chi gliel'aveva passata pertanto è ancora Jay a essere in pericolo. Con degli stratagemmi i ragazzi riescono a far fuori la creatura, o almeno credono di averlo fatto (a mio parere la maniera in cui il "mostro" è eliminato è un po' debole, perché lo si fa uscire dalla sua dimensione di orrore metafisico per renderlo almeno temporaneamente vulnerabile a strumenti ordinari). Paul e Jay finalmente fanno sesso, ma in una successiva scena mentre camminano assieme una figura li segue da lontano.
Fine Spoiler



Si è parlato riguardo a questo film della creatura mortale come metafora delle malattie sessualmente trasmissibili, ma questa interpretazione secondo me è fuori strada e lo dimostrano anche alcune citazioni letterarie, molto chiarificatrici, che vengono recitate. L'angoscia che comincia a seguire Jay con l'atto sessuale viene anche allontanata, almeno temporaneamente, con il medesimo atto. Il sesso fa entrare nell'età adulta, ed è premessa alla capacità di creare e trasmettere la vita; è un qualcosa che fa sentire forti, soddisfatti e sicuri almeno per il momento, ma è anche implicitamente un segno di mortalità, perché la nascita della successiva generazione implica che tu dovrai scomparire per lasciarle il posto, che il tuo tempo scadrà.(*)

Quentin Tarantino ha commentato questo film (nell'articolo del link ci sono anticipazioni) cogliendo diverse incongruenze tra la "mitologia" che il regista-sceneggiatore Mitchell crea e certe scene. Secondo me tecnicamente Tarantino ha le sue ragioni ma l'aspetto onirico del film attutisce l'effetto di questa non stretta aderenza alle premesse. "Non puoi spiegare un incubo," è l'opinione di David Robert Mitchell, che ha mandato un twitter ironico (perché non ne parliamo davanti a una birra, anch'io ho un paio di appunti per te) in risposta a Tarantino.

Giudizio finale: bel film horror fatto con (poco più di) quattro soldi.

(*) Nota -spoiler: Nel finale Paul e Jay, che hanno creato presumibilmente una coppia stabile, convivono con questa realtà, camminando assieme e lasciando che "l'entità" li segua con calma da lontano.

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