Sono da sempre un appassionato della serie Civilization di Sid Meier e aspettavo Beyond Earth, che praticamente sarebbe il sesto gioco della serie, con molte attese. Perché si diceva che Beyond Earth, che riportava il gioco nello spazio, avrebbe ripreso qualcosa del vecchio Alpha Centauri, il secondo gioco della serie di Civilization (figlio non solo di Sid Meier ma di altri sviluppatori, e destinato a rimanere senza seguiti per la difficoltà di riunire i diritti, se non vado errato). Ero anche convinto fin dall'inizio che sarei stato deluso, in verità. Ebbene, un po' è andata così. Vediamo perché.
lunedì 27 ottobre 2014
Segnalazione di Utopia Morbida
Su richiesta dell'autore Fabio Lastrucci segnalo Utopia Morbida, un "racconto lungo" ambientato nel prossimo futuro, in un'Italia devastata da una guerra e stretta nella morsa di una dittatura. Il potere viene sfidato da un gruppo di non violenti con un metodo unico di ribellione.
Buona lettura.
Buona lettura.
venerdì 24 ottobre 2014
Ribellioni e rivoluzioni, storia alternativa e storia vera
Argomento di un articolo che ho trovato interesante: Le lezioni che ci insegnano le vere rivoluzioni, e che nelle narrazioni distopiche non vengono mai mostrate.
Forse non dice nulla di eccezionale (per chi ha letto un po' di libri di storia) ma lo trovo interessante perché mette a nudo le banalizzazioni e le semplificazioni che vediamo sempre al cinema, che leggiamo quasi sempre nei libri, quando si parla di cambiamenti sociali , rivoluzioni, distopie o ribellioni.
Questo il link (un link per anglofoni):
http://io9.com/10-lessons-from-real-life-revolutions-that-fictional-dy-1634087647
Ci sono molti richiami a un saggio e razionale realismo su come "veramente funziona" una rivoluzione che riesce a vincere. Questi mi trovano concorde, perché generalmente veri, ma forse esistono anche delle eccezioni. Facciamo un esempio.
Le problematiche nelle distopie del giorno d'oggi, leggiamo nell'articolo (punto 4), sono molto più profonde e attuali perché è quello di cui vogliono parlare al giorno d'oggi gli autori, che trovano forse semplicistico parlare di banali rivolte "per il pane..." che però sono storicamente più reali.
Questo è vero, purtroppo, ci si ribella solo quando si arriva a quel punto lì, nella maggioranza dei casi. Ma non è sempre così, niente affatto. Il '68 forse non è stata una vera ribellione o rivoluzione, forse andrebbe derubricato come fenomeno di costume, però è sorto per motivi che sono l'esatto contrario: gente che aveva abbastanza da mangiare e si rendeva conto di altre cose che non aveva.
Non dimentichiamoci una cosa che l'articolo si limita ad accennare nel finale, però: le rivoluzioni sono sempre sconfitte. Non ottengono mai quello per cui si dice inizialmente di lottare, non realizzano mai gli ideali di chi lotta e si fa ammazzare. Quando vincono i rivoluzionari c'è il caos, interviene poi qualche uomo forte o potere che era rimasto dietro le quinte, e succede "qualcos'altro" rispetto a quelli che erano gli ideali iniziali.
Eppure quel "qualcos'altro" sebbene possa essere una delusione, potrebbe per alcuni aspetti mantenere comunque una carica rivoluzionaria. Ad esempio: Napoleone aveva ucciso lo spirito liberale della rivoluzione francese diventando un imperatore: ma era un imperatore che non proveniva dalla nobiltà e che era approvato dal popolo. E le sue truppe portavano con sé almeno una parte degli iniziali ideali rivoluzionari. Per questo motivo, oltre che per la sua abilità militare, Napoleone faceva molta paura ai sovrani suoi colleghi, che non gli hanno mai concesso tranquillità fino a che non l'hanno eliminato.
Forse non dice nulla di eccezionale (per chi ha letto un po' di libri di storia) ma lo trovo interessante perché mette a nudo le banalizzazioni e le semplificazioni che vediamo sempre al cinema, che leggiamo quasi sempre nei libri, quando si parla di cambiamenti sociali , rivoluzioni, distopie o ribellioni.
Questo il link (un link per anglofoni):
http://io9.com/10-lessons-from-real-life-revolutions-that-fictional-dy-1634087647
Ci sono molti richiami a un saggio e razionale realismo su come "veramente funziona" una rivoluzione che riesce a vincere. Questi mi trovano concorde, perché generalmente veri, ma forse esistono anche delle eccezioni. Facciamo un esempio.
Le problematiche nelle distopie del giorno d'oggi, leggiamo nell'articolo (punto 4), sono molto più profonde e attuali perché è quello di cui vogliono parlare al giorno d'oggi gli autori, che trovano forse semplicistico parlare di banali rivolte "per il pane..." che però sono storicamente più reali.
Questo è vero, purtroppo, ci si ribella solo quando si arriva a quel punto lì, nella maggioranza dei casi. Ma non è sempre così, niente affatto. Il '68 forse non è stata una vera ribellione o rivoluzione, forse andrebbe derubricato come fenomeno di costume, però è sorto per motivi che sono l'esatto contrario: gente che aveva abbastanza da mangiare e si rendeva conto di altre cose che non aveva.
Non dimentichiamoci una cosa che l'articolo si limita ad accennare nel finale, però: le rivoluzioni sono sempre sconfitte. Non ottengono mai quello per cui si dice inizialmente di lottare, non realizzano mai gli ideali di chi lotta e si fa ammazzare. Quando vincono i rivoluzionari c'è il caos, interviene poi qualche uomo forte o potere che era rimasto dietro le quinte, e succede "qualcos'altro" rispetto a quelli che erano gli ideali iniziali.
Eppure quel "qualcos'altro" sebbene possa essere una delusione, potrebbe per alcuni aspetti mantenere comunque una carica rivoluzionaria. Ad esempio: Napoleone aveva ucciso lo spirito liberale della rivoluzione francese diventando un imperatore: ma era un imperatore che non proveniva dalla nobiltà e che era approvato dal popolo. E le sue truppe portavano con sé almeno una parte degli iniziali ideali rivoluzionari. Per questo motivo, oltre che per la sua abilità militare, Napoleone faceva molta paura ai sovrani suoi colleghi, che non gli hanno mai concesso tranquillità fino a che non l'hanno eliminato.
lunedì 20 ottobre 2014
Lukas
Licantropi, mostri e vampiri in salsa Bonelli Editore? La miniserie Lukas è destinata a durare 24 mesi (e altrettanto numeri, quindi) e ci porta in più intimo contatto con i "cattivi" che altri personaggi come Dylan Dog affrontano e incontrano spesso ma senza doverci convivere. Di fatto in questo caso, e qui abbiamo la grossa differenza, il protagonista "è" uno di loro. Lukas è un ridestato, un uomo tornato dalla tomba ma senza la grossolana fame di carne umana di molti suoi simili.
sabato 18 ottobre 2014
Segnalazione
Per gli amanti di Wallace and Gromit: una pagina (in inglese) su tutti i riferimenti nascosti, o che si vedono per pochi fotogrammi e in piccole dimensioni, comparsi nel film La Maledizione del Coniglio Mannaro.
giovedì 16 ottobre 2014
Segnalazione (occhio!)
C'è un sito in cui dicono di distribuire gratis Nove Guerrieri, un mio ebook che invece è a pagamento.
Oltre all'illegalità di questo fatto, segnalo che quando ho cercato di scaricarlo (tanto per vedere se era vero) mi sono beccato un file .exe per fortuna bloccato dal mio antivirus.
Morale della favola: state attenti a quello che fate, e ai siti che frequentate.
Il sito è general trattino ebooks punto com.
Oltre all'illegalità di questo fatto, segnalo che quando ho cercato di scaricarlo (tanto per vedere se era vero) mi sono beccato un file .exe per fortuna bloccato dal mio antivirus.
Morale della favola: state attenti a quello che fate, e ai siti che frequentate.
Il sito è general trattino ebooks punto com.
mercoledì 15 ottobre 2014
Capitan Harlock: l'Arcadia della mia giovinezza
Dal momento che il film usciva il 15 ottobre (oggi) per una serata sola, quando leggerete questo post sarà troppo tardi per leggerlo sullo schermo. Comunque Capitan Harlock: l'Arcadia della mia giovinezza non ricalca esattamente la storia del primo Capitan Harlock (la serie animata che fu trasmessa alla TV italiana cento anni fa) ma riprende gli avvenimenti che fanno da pietra miliare di un'altra serie in questo universo narrativo completamente caotico. L'appuntamento quindi mi ha mantenuto sveglio l'interesse per la "tradizionale" serie che, ai tempi, non avevo potuto vedere, però il film non segue la medesima trama. E la storia comunque è carente, come nella maggior parte degli anime di quel periodo. Ovvero, qualsiasi cosa succeda e quali che siano i rapporti di forze, Capitan Harlock vince e stravince; e se sembra in altre occasioni finire alla mercé dei suoi avversari, riesce sempre a liberarsene in maniera rocambolesca, oppure trova qualche personaggio vincolato dall'onore che si sente costretto a offrirgli una via di fuga.
Quanto alla trama, in questa occasione la Terra è un pianeta occupato e il nostro eroico capitano-pirata lotta per la libertà, sia la propria che quella di un altro pianeta (Tokarga) minacciato dai cattivi (gli Illumidas). L'eroico capitano ammazzerà un sacco di gente per una buona causa. Ma il finale non sarà proprio vittorioso.
domenica 12 ottobre 2014
Una simpatica segnalazione
Sul blog Beati Lotofagi una bella e vivace segnalazione dei miei ebook. Eccola qui se volete dare un'occhiata. Ringrazio sentitamente.
sabato 11 ottobre 2014
E la fantascienza ottimista?
Qualcuno dice che è ora di essere ottimisti. Qualcun altro ci spiega perché non lo siamo più. A dire il vero l'epoca in cui la fantascienza si illudeva di immaginare il futuro da costruire e pensava di anticiparlo è passata, ma poiché viviamo in un mondo in cui, facendo tutte le previsioni del caso, c'è da vederla piuttosto brutta, anche la fantascienza si dibatte fra distopie, futuro "dark" e pessimista, e apocalissi vere e proprie.
Dei trend personalmente m'interesso poco, ma poiché alcuni di essi (tipo le storie apocalittiche) mi hanno abbastanza stancato, ben venga qualche novità. Anche se non so quanto mi interesserebbe, personalmente, leggere storie di fantascienza "ottimiste." Comunque sia, la fantascienza di evasione è sempre esistita, no?
Ma una buona notizia per il futuro è arrivata: contrariamente da quello che ci raccontano, esaminando la situazione dati alla mano si scopre che di scorte di petrolio ne abbiamo tranquillamente per più di cento anni. Ma forse, visto che consumarlo inquina, non è una buona notizia...
Dei trend personalmente m'interesso poco, ma poiché alcuni di essi (tipo le storie apocalittiche) mi hanno abbastanza stancato, ben venga qualche novità. Anche se non so quanto mi interesserebbe, personalmente, leggere storie di fantascienza "ottimiste." Comunque sia, la fantascienza di evasione è sempre esistita, no?
Ma una buona notizia per il futuro è arrivata: contrariamente da quello che ci raccontano, esaminando la situazione dati alla mano si scopre che di scorte di petrolio ne abbiamo tranquillamente per più di cento anni. Ma forse, visto che consumarlo inquina, non è una buona notizia...
giovedì 9 ottobre 2014
"Amazon è solo un camionista digitale"
Questo articolo su Repubblica merita di essere letto. Parla l'agente letterario che rappresenta gli scrittori più famosi (e danarosi, mi pare di capire), e descrive le prospettive attuali della lotta dei suoi rappresentati e di certe case editrici contro Amazon, il gigantesco distributore online.
Spazio Profondo
C'è un "new deal" alla Sergio Bonelli Editore, e il personaggio di Dylan Dog sta avendo un clamoroso rimaneggiamento, di cui avrete certamente (se siete appassionati) sentito parlare. Io non posso dirmi un vero e proprio seguace dell'Investigatore dell'Incubo, ma sono abbastanza vecchiotto da poter dire di seguirlo, saltuariamente, da un sacco di tempo. Per quanto io non sia di gusti difficili per quanto riguarda i fumetti (leggo ogni tanto Tex, figuratevi) devo dire che a volte Dylan ha avuto dei crolli di ispirazione (e anche di qualità del disegno) da rabbrividire, ma ha anche saputo regalare delle bellissime storie. Qualcuna un po' troppo basata su... ehm... sulle famose "citazioni" tanto care ai suoi sceneggiatori. Ma Dylan Dog è tuttora un personaggio mitico che amo e rispetto.
sabato 4 ottobre 2014
Elric
Fra tutti i pur notevoli adattamenti grafici delle storie di Elric esistenti,ce n'è uno solo che posso definire senza riserva alcuna molto fedele alla mia visione originale. Ed è quello che avete sotto gli occhi. Parla Michael Moorcock e le sue parole lasciano poco spazio al dubbio. L'ultimo adattamento grafico delle avventure dell'eroe albino Elric è quello, adesso come adesso, che possiamo considerare definitivo. Addirittura lo sceneggiatore Julien Blondel ha fatto delle aggiunte, con l'approvazione di Moorcock, che migliorano l'originale. Quella che oggi possiamo leggere è la saga di Elric che lui stesso avrebbe scritto se avesse pensato per primo a certe cose.
Insomma una presentazione coi fiocchi per questo primo volume (Elric - Il Trono di Rubino) pubblicato da Mondadori. Ricordiamo, per completare i nomi dell'equipe francese che ci ha dato quest'opera, oltre allo sceneggiatore Blondel i tre disegnatori Didier Poli, Robin Recht, Jean Bastide, coautori del fumetto "definitivo" su Elric di Melnibone.
Insomma una presentazione coi fiocchi per questo primo volume (Elric - Il Trono di Rubino) pubblicato da Mondadori. Ricordiamo, per completare i nomi dell'equipe francese che ci ha dato quest'opera, oltre allo sceneggiatore Blondel i tre disegnatori Didier Poli, Robin Recht, Jean Bastide, coautori del fumetto "definitivo" su Elric di Melnibone.