Mentre scherzavo riguardo a una pianta venuta a Milano e dintorni dall'estremo oriente, pianta capace di rovinare strade ed edifici, mi è stato suggerito questo film: Rovine, del 2008. Coproduzione USA - Australia diretta da Carter Smith (a me ignoto), si tratta di un film horror dove le piante, ebbene sì, la fanno da padrone. Tra gli attori nessun nome celebre o grande protagonista di successi del passato, anche se si tratta di professionisti con diversi ruoli alla spalle, talvolta in pellicole note. La nostra storia parte con due coppie di turisti americani in vacanza in Messico, i classici ragazzi stupidi e allupati che sono le vittime designate nei film dell'orrore (qui hanno passato il liceo, però).
Questa cosa dei giovani scemi, o superficiali, che finiscono spesso per essere le vittime designate in questi film non me la spiego... forse i produttori cercano di far immedesimare nei loro guai la maggior parte del pubblico (che immagino composto da ragazzi). O per qualche motivo i giovani spensierati sono i personaggi che funzionano meglio? Si accettano opinioni in merito.
domenica 28 settembre 2014
sabato 27 settembre 2014
Empire - Il Generale Fantasma
A cura della Cosmo Editoriale questo fumetto in formato popolare (tipo Tex, tanto per intenderci) ci porta una storia a cura di Jean-Pierre Pécau e Igor Kordey, una specie di epoca napoleonica ucronica in salsa steampunk. In questo mondo alternativo Napoleone ha conquistato il levante anziché continuare a fare a mazzate con i potentati europei, portando sotto il controllo dell'impero francese perfino una parte dell'India. Gli Inglesi però non si danno per vinti ed è proprio a seguito delle loro contromosse che si scatena questa avventura in tre parti (che compongono una trama autoconclusiva, per quanto poi la storia si muova in un universo più ampio).
La sconfitta di un esercito francese in una battaglia che sembrava mezza vinta crea curiosità e allarme: i perfidi britannici hanno alle loro dipendenze uno strano generale, un fenomeno, che dà ordini stando nascosto in un carro coperto. Chi potrà essere? Alcuni eroici agenti francesi si occupano di questo mistero. Tra fanatici Thug che adorano la dea Kali, carri armati a vapore, navi a pale che corrono per gli oceani, vascelli volanti, personaggi ottocenteschi ripescati o almeno citati (Mary Shelley, ad esempio, e diversi precursori delle moderne tecnologie) si svolgono le pericolose avventure dei nostri eroi. Abbastanza carino, anche per me, anche se del genere vapore letterario me ne cale abbastanza poco. Bellini i disegni (volti un pochino stereotipati ma almeno non è un manga...) nonostante il formato che non li esalta. Questo Empire - Il Generale Fantasma è un bell'investimento per la modica somma di 5 euro.
La sconfitta di un esercito francese in una battaglia che sembrava mezza vinta crea curiosità e allarme: i perfidi britannici hanno alle loro dipendenze uno strano generale, un fenomeno, che dà ordini stando nascosto in un carro coperto. Chi potrà essere? Alcuni eroici agenti francesi si occupano di questo mistero. Tra fanatici Thug che adorano la dea Kali, carri armati a vapore, navi a pale che corrono per gli oceani, vascelli volanti, personaggi ottocenteschi ripescati o almeno citati (Mary Shelley, ad esempio, e diversi precursori delle moderne tecnologie) si svolgono le pericolose avventure dei nostri eroi. Abbastanza carino, anche per me, anche se del genere vapore letterario me ne cale abbastanza poco. Bellini i disegni (volti un pochino stereotipati ma almeno non è un manga...) nonostante il formato che non li esalta. Questo Empire - Il Generale Fantasma è un bell'investimento per la modica somma di 5 euro.
giovedì 25 settembre 2014
Ce la farò a vedere Lucy?
Questo strano 2014 non ha finora offerto tantissimo quanto a cinema. Mi ci sono recato poche volte, certamente anche per via della polmonite che mi ha paralizzato per un sacco di tempo. Aspettavo quindi con curiosità questo strano film, Lucy, con Scarlett Johansson come protagonista e Luc Besson come regista.
Poi sono andato a dare un'occhiata su Wikipedia, dove lo descrivono come un film su una tipa cui capita di trafficare (involontariamente se ho capito bene) della droga oltre confine, di assumerne per errore una quantità fenomenale, e anziché schiattare come capita ai tossici timorati di Dio, trasformarsi in una specie di superdonna. Perché la droga aumenterebbe le capacità cerebrali e noi (secondo una leggenda nata non so dove, ma che è abbondantemente smentita) usiamo "solo il 10 per cento del nostro cervello" e se lo usassimo tutto potremmo fare delle cose incredibili.
Al che mi sono detto: ok, sarà divertente, fiumi di violenza e scene spettacolari (Besson lo conosciamo no?), ma non so se ce la faccio a vedere un film con una premessa così idiota. Ha fatto successo, per carità, con un budget di 40 milioni di dollari ne ha già raccattati oltre 350, ma a me non viene comunque la voglia. Vedrò se mi sarà possibile risolvere l'impasse nei prossimi giorni, o se finirò per occuparmi da ora in poi di film di intellettuali bulgari.
Poi sono andato a dare un'occhiata su Wikipedia, dove lo descrivono come un film su una tipa cui capita di trafficare (involontariamente se ho capito bene) della droga oltre confine, di assumerne per errore una quantità fenomenale, e anziché schiattare come capita ai tossici timorati di Dio, trasformarsi in una specie di superdonna. Perché la droga aumenterebbe le capacità cerebrali e noi (secondo una leggenda nata non so dove, ma che è abbondantemente smentita) usiamo "solo il 10 per cento del nostro cervello" e se lo usassimo tutto potremmo fare delle cose incredibili.
Al che mi sono detto: ok, sarà divertente, fiumi di violenza e scene spettacolari (Besson lo conosciamo no?), ma non so se ce la faccio a vedere un film con una premessa così idiota. Ha fatto successo, per carità, con un budget di 40 milioni di dollari ne ha già raccattati oltre 350, ma a me non viene comunque la voglia. Vedrò se mi sarà possibile risolvere l'impasse nei prossimi giorni, o se finirò per occuparmi da ora in poi di film di intellettuali bulgari.
Sempre più dark
Un articolo in inglese di Bob Bricken: piuttosto lungo e ricco di esempi (dal Batman di Chris Nolan alla serie TV Battlestar Galactica reimmaginata di qualche anno fa) sul fatto che molto di quello che oggi si produce in termini di libri, fumetti, TV, spettacolo tende a essere oscuro, duro e pessimista, ma che questo non sempre fa bene a una trama, e rischia oggi come oggi di essere ripetitivo e banale.
A mio parere oggi i gusti del pubblico sono influenzati inevitabilmente dallo spirito dei tempi, e così come si poteva avere uno sciocco ottimismo e fiducia nel futuro durante gli anni '60 - in cui tante cose andavano meglio di oggi, e se molti progressi erano illusori, non si sapeva - oggi esiste la consapevolezza di molte terribili sfide per il futuro. Quindi le tonalità dell'immaginario penso che per un po' resteranno quello che sono.
Resta il fatto che sì, magari un raggio di luce e di speranza almeno nella finzione libraria o cinematografica non guasterebbe.
A mio parere oggi i gusti del pubblico sono influenzati inevitabilmente dallo spirito dei tempi, e così come si poteva avere uno sciocco ottimismo e fiducia nel futuro durante gli anni '60 - in cui tante cose andavano meglio di oggi, e se molti progressi erano illusori, non si sapeva - oggi esiste la consapevolezza di molte terribili sfide per il futuro. Quindi le tonalità dell'immaginario penso che per un po' resteranno quello che sono.
Resta il fatto che sì, magari un raggio di luce e di speranza almeno nella finzione libraria o cinematografica non guasterebbe.
mercoledì 24 settembre 2014
Ancora sul duro mestiere del blogger
Quando chiude un blog significativo, uno che (al di là dell'esser d'accordo o meno con l'autore e le sue tesi) rappresenta una risorsa importante della rete, è sempre un brutto momento. Non voglio entrare troppo nel discorso del perché scoppiano i contrasti, del come nasce il quotidiano sfibramento, il logoramento che fa morire la voglia di esprimersi in rete. Il mio blog esiste da molti anni e continua a esistere proprio perché non mi ci immergo troppo e perché (quasi sempre, con eccezioni) mi limito a parlare di quello che mi piace o di quello che penso di una tematica strettamente artistica o di spettacolo, mordendomi la lingua riguardo a tante altre cose su cui magari avrei voglia di dire la mia, visto che ho tutta un'altra esistenza e un lavoro che già consumano le mie energie.
E so comunque che esiste tutto un mondo di persone che si interessano magari alle stesse tematiche a cui ti interessi tu, ma che delle diatribe della rete e di fuori non ne sanno e non ne vorrebbero sapere niente.
Ma indipendentemente da tutto questo, chi cerca di raggiungere con la sua voce l'interesse degli altri, di essere da stimolo, di avere dei riscontri, si trova spesso ad avere a che fare con il disinteresse, con gente che ritiene ad aver diritto a un servizio gratuito e ha pure il coraggio di romperti le scatole, con chi pensa solo a fare la guerra per motivi di parrocchia. Insomma, delusioni e arrabbiature che capitano anche a chi fa del suo meglio per evitarle.E inoltre tocca magari trovare articoli in giro su rete e giornali che ti ridicolizzano e ti insultano (ovviamente collettivamente e non ad personam, che ci mancherebbe solo quello) proprio perché scrivi su un blog.
Sulla tematica che altri hanno lanciato, riguardo al diritto del blogger (che produca materiale con costanza maggiore di quanto faccia io ovviamente) ad essere in qualche modo retribuito, non sono mai entrato in campo perché sono scettico, ritengo che la realtà italiana sia quella che sia e che comunque chi voglia provarci non abbia che da mettere in pratica e chiedere un pagamento per l'accesso, e sperimentare il responso della mano invisibile del mercato, come dicono oltre oceano (il tono pessimista e sardonico è intenzionale ma sarebbe bello ricevere qualche smentita, da parte di gente che venda contenuti di qualità e non cazzate).
E così sia. Ma se è destino di non farci una lira, il pubblico potrebbe almeno fare uno sforzo, ed essere un po' più vicino e presente.
E so comunque che esiste tutto un mondo di persone che si interessano magari alle stesse tematiche a cui ti interessi tu, ma che delle diatribe della rete e di fuori non ne sanno e non ne vorrebbero sapere niente.
Ma indipendentemente da tutto questo, chi cerca di raggiungere con la sua voce l'interesse degli altri, di essere da stimolo, di avere dei riscontri, si trova spesso ad avere a che fare con il disinteresse, con gente che ritiene ad aver diritto a un servizio gratuito e ha pure il coraggio di romperti le scatole, con chi pensa solo a fare la guerra per motivi di parrocchia. Insomma, delusioni e arrabbiature che capitano anche a chi fa del suo meglio per evitarle.E inoltre tocca magari trovare articoli in giro su rete e giornali che ti ridicolizzano e ti insultano (ovviamente collettivamente e non ad personam, che ci mancherebbe solo quello) proprio perché scrivi su un blog.
Sulla tematica che altri hanno lanciato, riguardo al diritto del blogger (che produca materiale con costanza maggiore di quanto faccia io ovviamente) ad essere in qualche modo retribuito, non sono mai entrato in campo perché sono scettico, ritengo che la realtà italiana sia quella che sia e che comunque chi voglia provarci non abbia che da mettere in pratica e chiedere un pagamento per l'accesso, e sperimentare il responso della mano invisibile del mercato, come dicono oltre oceano (il tono pessimista e sardonico è intenzionale ma sarebbe bello ricevere qualche smentita, da parte di gente che venda contenuti di qualità e non cazzate).
E così sia. Ma se è destino di non farci una lira, il pubblico potrebbe almeno fare uno sforzo, ed essere un po' più vicino e presente.
domenica 21 settembre 2014
È arrivata l'Apocalisse
È arrivata l'Apocalisse, meno male che è gratis. Scherzi a parte il mio nuovo ebook, Khaibit - il Giorno del Giudizio è disponibile nei formati epub e mobi (mobi per il kindle di Amazon, epub per il resto del mondo).
Beninteso mi raccomando di dare il vostro parere. So che la massima parte delle persone non lo fa, ma vi prego di donare uno sforzo in più e di far sapere se il libro è piaciuto o comunque di fare i vostri commenti. Sui vostri blog o in giro per la rete oppure nella pagina facebook dedicata al libro:
www.facebook.com/apocalissemilanese
Beninteso mi raccomando di dare il vostro parere. So che la massima parte delle persone non lo fa, ma vi prego di donare uno sforzo in più e di far sapere se il libro è piaciuto o comunque di fare i vostri commenti. Sui vostri blog o in giro per la rete oppure nella pagina facebook dedicata al libro:
www.facebook.com/apocalissemilanese
venerdì 19 settembre 2014
È in arrivo l'Apocalisse Milanese
Il mio secondo libro sarà gratuito. Il titolo: Khaibit - Il Giorno del Giudizio. O più semplicemente Khaibit. Con molte difficoltà (non sono abituato a lavorare su queste cose) ho messo insieme una pagina su facebook (eccola qui) e a breve i file saranno disponibili (in formato epub per android e in generale la maggior parte degli apparecchi, e in formato mobi, quello proprietario di Amazon, per il lettore kindle).
Due parole in più, per chi le vuol leggere, su una delle mie pagine web.
Due parole in più, per chi le vuol leggere, su una delle mie pagine web.
mercoledì 17 settembre 2014
Deliri burocratici e uffici postali
Ho lavorato al pubblico e in un certo senso ci lavoro ancora, e lo so che può sempre capitare un errore, o anche più di uno, che mandano fuori dai gangheri il cliente, anche quando si lavora con tutta la buona volontà. Perciò di solito sto calmo, quando il cliente sono io. A volte però si esagera, ed è quanto mi è accaduto tentando di ottenere la più banale delle operazioni, ovvero sostituire una carta Postepay scaduta.
La richiesta è telefonica. Il codice segreto arriva subito e la carta invece ci mette oltre un mese. Sto parlando di una carta non personalizzata col nome, ed è per questo che già qui, secondo me, siamo nel territorio dell'inaccettabile. Comunque è la tempistica voluta e accettata dalle Poste, quindi tutto regolare.
La richiesta è telefonica. Il codice segreto arriva subito e la carta invece ci mette oltre un mese. Sto parlando di una carta non personalizzata col nome, ed è per questo che già qui, secondo me, siamo nel territorio dell'inaccettabile. Comunque è la tempistica voluta e accettata dalle Poste, quindi tutto regolare.
martedì 16 settembre 2014
Skallagrim
Non è che io conosca un gran che l'inglese. Anzi faccio una gran fatica a seguire qualsiasi programma TV o film, a meno che chi parla non sia molto regolare nella lingua e non troppo veloce. Una sorpresa positiva l'ho trovata in un canale di Youtube dove si parla di armi bianche (e combattimenti con tali armi); ho deciso di presentarvelo. Alcune cose, da vecchio appassionato di Giochi di Ruolo, e avendo letto un libro sulla scherma, le sapevo già, altre sono spiegazioni che possono venire solo da chi si è creato una impressione "sul campo," molto molto interessanti. Non è difficile da capire, i discorsi di questo ragazzo dallo sguardo un po' inquietante li seguo abbastanza bene. Provateci anche voi, potrete sapere qualcosa di più su spade, asce e compagnia senza dovervi sorbire certi soloni di casa nostra, e fruendo di immagini che fanno subito capire di cosa si sta parlando.
Buona visione.
Ringrazio Davide Mana per la segnalazione.
Buona visione.
Ringrazio Davide Mana per la segnalazione.
lunedì 8 settembre 2014
The Giver - Il Mondo di Jonas
Una mia recensione di questo film compare già su Fantasy Magazine, la mia valutazione non è completamente negativa (il film ha i suoi momenti) ma nemmeno entusiastica (sostanzialmente non riesce a suscitare abbastanza entusiasmo, né a rendere credibile un'ambientazione che parte da presupposti poco convincenti). The Giver - Il Mondo di Jonas ci presenta una società distopica dove il sentimento (perfino l'amore) è bandito e dove non c'è libertà di pensiero. Non è un film da buttar via, anche perché ci sono due grandi interpreti come Meryl Streep e Jeff Bridges, e alcuni giovani attori che se la cavano egregiamente. A mio parere Meryl Streep è un po' sprecata anche se fa bene la sua parte. Se avete visto il trailer ("quando la gente ha la libertà di scegliere, fa scelte sbagliate") avete già potuto apprezzare il suo atteggiamento non apertamente malvagio ma spaventosamente, irrimediabilmente conservatore e cinico. Il contrario ovviamente è il donatore ovvero il personaggio di Jeff Bridges, l'uomo che (unico, salvo il ricevitore ovvero il suo futuro sostituto) conosce la verità. È un outsider, un uomo che non può condividere ciò che conosce salvo che con il proprio allievo. Insomma deve sentirsi inevitabilmente come una pentola a pressione...
Ovviamente il donatore è un potenziale ribelle o fomentatore di instabilità, rispettato e tollerato ma pericoloso. La giustificazione della sua esistenza è azzeccata: la comunità che ha deciso di chiudersi in se stessa "non può permettersi di non sapere" perché lo ha fatto - pertanto deve esserci chi sa com'era il mondo prima - e non può ignorare il passato quando deve prendere una decisione importante per il futuro. Quello che non mi torna è il fatto che lo lascino lavorare in totale autonomia nella sua formazione del ricevitore, senza nessun "guardiano dell'ortodossia" a verificare che non nascano idee strane nella coppia.
L'ambientazione non viene presentata malissimo ma è... eccessiva a mio parere. C'è l'elemento fantascientifico di mezzo (cosa sarà l'iniezione che tutti devono farsi al mattino?). Ma com'è possibile creare una comunità umana così spersonalizzata? E se è così, perché gli anziani come il personaggio della Streep sono del tutto liberi da pastoie moralistiche e da inibizioni nel loro agire? Il film non ci spiega tutto.
Comunque penso che un appassionato di fantascienza non sarà contento di questo film ma rimarrà intrigato da alcune domande che apre. Attenzione al trailer, che ha forse la verve che manca a certi tratti del film ma non presenta tutto in maniera corretta...
Il film esce l'11 settembre.
Ovviamente il donatore è un potenziale ribelle o fomentatore di instabilità, rispettato e tollerato ma pericoloso. La giustificazione della sua esistenza è azzeccata: la comunità che ha deciso di chiudersi in se stessa "non può permettersi di non sapere" perché lo ha fatto - pertanto deve esserci chi sa com'era il mondo prima - e non può ignorare il passato quando deve prendere una decisione importante per il futuro. Quello che non mi torna è il fatto che lo lascino lavorare in totale autonomia nella sua formazione del ricevitore, senza nessun "guardiano dell'ortodossia" a verificare che non nascano idee strane nella coppia.
L'ambientazione non viene presentata malissimo ma è... eccessiva a mio parere. C'è l'elemento fantascientifico di mezzo (cosa sarà l'iniezione che tutti devono farsi al mattino?). Ma com'è possibile creare una comunità umana così spersonalizzata? E se è così, perché gli anziani come il personaggio della Streep sono del tutto liberi da pastoie moralistiche e da inibizioni nel loro agire? Il film non ci spiega tutto.
Comunque penso che un appassionato di fantascienza non sarà contento di questo film ma rimarrà intrigato da alcune domande che apre. Attenzione al trailer, che ha forse la verve che manca a certi tratti del film ma non presenta tutto in maniera corretta...
Il film esce l'11 settembre.