Ho conosciuto Stefano Bianchi a un corso di scrittura creativa tenuto da Franco Forte presso la Delos Books, non molto tempo prima che Caverne, primo libro della sua trilogia, arrivasse alle stampe.
Dopo parecchio tempo eccoci qui, a trilogia finalmente terminata.
Ho deciso di fare qualche domanda a Stefano:
Ho deciso di fare qualche domanda a Stefano:
La
pubblicazione di Caverne, primo libro della trilogia di Panta Rei, è
stato il tuo esordio assoluto? O ci sono dei lavori giovanili che ti
sono rimasti nel cassetto?
Nel
cassetto avevo un centinaio di poesie e qualche racconto breve, oltre a
qualche tentativo di romanzo. Nel 2010 ho deciso di autopubblicare una
raccolta di poesie, in un'operazione in pieno stile revival.
Cosa
rappresenta la scrittura per te? Era un tarlo che ti rodeva,
un'esigenza da esprimere rimasta repressa a lungo? O è venuta fuori solo
di recente?
La
scrittura per me è sempre stata un'esigenza quasi fisica. L'ho
sacrificata per un lungo periodo, dedicandomi ad altro. Dopo aver
compiuto i 50 anni e senza peccare di presunzione posso affermare che
scrivere è il mio talento. Da questo a mantenersi scrivendo il passo è
assai lungo.
Ci sono degli autori cui devi molto, nella tua formazione e ispirazione?
Sono
un lettore abbastanza disordinato: alterno i romanzi di fantascienza ai
classici della letteratura europea, alla saggistica. Come nella musica,
spazio volentieri.
Difficoltà
con gli editori? Dubbi e pentimenti post pubblicazione? Perché una
trilogia?
Difficoltà
con gli editori, tante. Scrivere un romanzo è diverso da scrivere
poesie o racconti, nel senso che è più impegnativo, in termini di tempo e
di concentrazione. Ma è nulla se confrontato alle difficoltà di trovare
un editore. Nel mio caso, dopo diversi tentativi, all'ennesimo concorso
ho avuto la fortuna che il mio romanzo finisse tra le opere segnalate.
All'editore è piaciuto e mi ha proposto di pubblicarlo. Da allora con
Edizioni Montag è cominciato un rapporto amichevole e di stima
reciproca.
Come
ti è venuta l'ispirazione per lo strano mondo di Panta Rei e per i
misteri che nasconde? L'hai elaborata a lungo? Hai tratto spunti da
qualche libro o film?
L'ispirazione
mi è venuta in un viaggio in treno da Roma a Milano. Sentivo l'esigenza
di scrivere qualcosa che esorcizzasse la morte, e dal mio punto di
vista credo di esserci riuscito. Prima di cominciare a scrivere il primo
capitolo ho trascorso quasi sei mesi a pensare alla trama e ai
personaggi, avendo deciso fin da subito che sarebbe stata una trilogia.
Il finale e la segreta natura di quest'ambientazione li hai elaborati strada facendo, o avevi una scaletta già pronta?
Avevo
in mente più o meno tutto, a grandi linee, ma strada facendo si sono
aggiunte alcune modifiche, soprattutto nell'intreccio "giallistico".
C'è molto di te nel protagonista Jean Autier?
A
questa domanda rispondo sempre dicendo che in un romanzo c'è sempre
parecchio di autobiografico. Non necessariamente nel protagonista o
nella trama, ma piuttosto qua e là nei personaggi, nei luoghi, negli
stati d'animo.
Altri tuoi lavori?
Lo
scorso anno ho pubblicato con un altro editore, Loft Media Publishing,
un libro di genere completamente diverso e inerente la mia professione
d'ingegnere. E' il primo volume di una collana che si chiama "Guide di
sopravvivenza professionale". Il titolo del libro è "Migliorare il
magazzino sopravvivendo per raccontarlo". La scommessa è stata quella di
rendere divertente una materia non propriamente leggera.
E domani? Quali sono i progetti per il futuro?
Sono
alle prese con un thriller ambientato a Parigi, nei giorni nostri. La
protagonista è una donna piuttosto in gamba. Sarà un thriller
psicologico con una profonda caratterizzazione dei personaggi. Conto di
terminarlo per la fine del 2012.
I miei migliori auguri a Stefano. Qui potete leggere la mia recensione di Tokyattan, terzo libro di Panta Rei, dove troverete anche i link alle recensioni che feci sugli altri due libri.
I miei migliori auguri a Stefano. Qui potete leggere la mia recensione di Tokyattan, terzo libro di Panta Rei, dove troverete anche i link alle recensioni che feci sugli altri due libri.
Complimenti all'intervistato e all'intervistatore:-)
RispondiEliminaGrazie!
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