Un film spagnolo, e un fantasy che non è un fantasy, a quanto pare. Guillermo del Toro ha detto più volte di non essere molto entusiasta riguardo al genere. Esplicitamente: dichiarazioni come "non mi piacciono gli omini coi piedi pelosi e i draghi..." (strano, per uno che avrebbe dovuto dirigere Lo Hobbit).
Tuttavia in questo film il regista ha fatto ricorso al mondo delle favole per spiegare il percorso di ribellione di una ragazzina, e il risultato è un mondo fantastico che, sebbene sia evidente che esiste solo nella mente della giovanissima Ofelia (Ivana Baquero), riesce a sorprendere, impaurire e accattivare al tempo stesso.
Il Labirinto del Fauno (traduzione semplice e ineccepibile una volta tanto, ma in inglese è diventato il Labirinto di Pan) si svolge nella Spagna del 1944 governata da Franco, nel periodo in cui la guerriglia manteneva ancora un piede in qualche zona rurale e veniva soffocata poco a poco dalla milizia nazionalista. Se vogliamo aprire una brevissima nota storica: Franco emerse come capo in un gruppo di leader militari che nel 1936 si ribellarono a un governo democratico portandosi dietro la massa dell'esercito regolare; dopo un periodo di incertezza prese decisamente il sopravvento e nel 1939 soffocò il governo repubblicano. La Spagna tornò alla democrazia solo dopo la morte di Franco.
Questo è il vero tema di cui vuole parlarci il regista. La storia si svolge attorno a un piccolo avamposto tenuto dalla milizia franchista, un manipolo relativamente modesto ma comandato da un uomo crudele e dalla volontà di ferro: il capitano Vidal (Sergi Lopez). E' un cattivo da favola, rigido e odioso come più non si potrebbe; però come personaggio, visto il contesto, non è irrealistico.
I suoi avversari sono i guerriglieri, che vengono dipinti come i buoni della storia.
Questa è ovviamente una visione politica del regista. Se volete prendere due piccioni con una fava, acquistando Omaggio alla Catalogna di George Orwell combinerete un'ottima lettura con una visione un po' più sobria su come andassero le cose nella fazione repubblicana.
Attorno alla lotta fra Vidal e i guerriglieri vi sono diversi personaggi: Carmen, moglie di Vidal e madre di Ofelia, incinta, malata e stanca. Si capisce subito che Vidal tollera la poco disciplinata Ofelia, che non è figlia sua, solo perché Carmen sta per dargli un erede (che egli vuole maschio); anche nei confronti dei notabili della zona, che ovviamente rispettano Vidal, Carmen e Ofelia sono mostrate in difficoltà e in inferiorità. Mercedes, la domestica, è sorella di uno dei guerriglieri, e li aiuta come può. Anche il Dottor Ferreiro collabora segretamente con i ribelli, prestando loro le cure mediche.
In questo ambiente terribile Ofelia, una bambina che si trova ad affrontare un universo di odio, fantastica sull'incontro con un Satiro che le parla un mondo incantato, di cui lei è la principessa e in cui potrebbe ritornare. Le prove che Ofelia deve superare sono impressionanti come le creature che incontra: queste sono state create con grande perizia, facendo risaltare tutto l'orrido e lo spaventoso che ci può essere nell'universo della fiaba (l'Uomo Pallido decisamente è il mio preferito). Lo stesso Satiro è una figura tutt'altro che compassionevole e a suo modo sinistra. A parte i riferimenti mitologici e i richiami alle figure della tradizione pagana (Pan, il mondo sotterraneo degli dèi inferi, ecc...) il tema portante è l'anima ribelle di Ofelia che crea la propria realtà alternativa a un mondo insopportabile, e alla decisione, che sviluppa in questa realtà, di disobbedire sia a Vidal, sia a sua madre che la voleva acquiescente di fronte a un mondo dove la realtà è crudele ed è inutile illudersi con le favole.
Il film non è facilmente interpretabile con una banale categoria, comunque. E non ha il semplice e lineare lieto fine che ci si potrebbe aspettare da una storia del genere. (Attenzione, saltate al paragrafo successivo se non volete leggere particolari della trama). Ofelia non è premiata per il coraggio di continuare le sue prove, il Satiro non è un personaggio benevolo, il successo arriverà solo in un'illusione mentre la ragazza è in agonia, e sebbene i ribelli colgono la vittoria su Vidal, lo spettatore sa (se conosce un po' la storia, beninteso) che sono condannati ad essere sconfitti.
Punti forti di questo film sono le grandi interpretazioni degli attori (soprattutto la Baquero, ma non solo) e l'ottima resa del mondo fantastico, ottenuta con un budget non astronomico. Storia e finale lasciano dei dubbi e sono aperti all'interpretazione, e non è detto che sia una cattiva cosa. Soprattutto, nella crudezza della storia che narra, anche se c'è una ragazzina come protagonista è un fantasy decisamente adulto (se lo vogliamo vedere come fantasy, sperando... di non offendere il regista). Di questi tempi non è qualità da poco.
Uno dei miei film preferiti degli ultimi anni! E' stato strano, mi è piaciuto molto la prima volta che l'ho visto ma allo stesso tempo mi ha colpito tanto che non sono riuscita ancora a rivederlo.
RispondiEliminaSai che rientra in una "trilogia ideale"? Il primo sarebbe La spina del diavolo, bello anche quello. Del terzo invece ho perso le tracce, ma non mi stupirei se fosse già uscito un po' in sordina.
Uno di quei bellissimi film che però non rivedrei data la “pesantezza” del tema.
RispondiEliminaTra l’altro ho sempre considerato fuorviante la sua etichettatura di film fantasy, fatta almeno in occasione della sua uscita.
@ Ale: veramente non viene tanta voglia di rivederlo neanche a me. La questione della trilogia la sapevo ma non saprei dirti se il terzo film esiste... e non ho visto nemmeno il primo.
RispondiElimina@ Klytia: bene, il regista fondamentalmente è d'accordo con te. E a dire il vero le cose se vogliamo stanno così. L'elemento fantastico è visto come immaginazione di Ofelia (che viene mostrata mentre parla da sola).
Mi unisco all'armata di chi ha adorato questo film.
RispondiEliminaAtmosfere cupe, ottimo utilizzo degli elementi fantastici, un finale eccellente... un gran bel film!
(spoiler) @torreditanabrus: il finale veramente mi lascia... un po' così. Non sono uno di quelli che vogliono il lieto fine a tutti i costi, qui forse però non ci sarebbe stato così male. Ofelia che diventa grande, che prende congedo dal Fauno e dai signori del mondo sotterraneo (i genitori che non ci sono più), e che saluta un bel giorno la libertà (la fine della dittatura, o la fuga all'estero).
RispondiEliminaL'eliminazione di Vidal invece è una faccenda terribilmente... manichea.
Anche io ho visto il film e recensito pure, infatti è un film da amare o da odiare, secondo me non ci sono vie di mezzo. Personalmente l'ho odiato ma non nego che mi ha trasmesso emozioni molto forti.
RispondiElimina@ Lucia: ho letto sul tuo sito della differenza fra le due storie, quella fantastica e quella crudamente realistica. Ma io non vedo un contrasto fortissimo, perché anche la parte fantasy (immaginata da Ofelia) mostra un mondo alla meglio ambiguo e pericoloso.
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