domenica 6 gennaio 2008
L'Abbraccio delle Ombre
L'Abbraccio delle Ombre di Ester Manzini, edito dalla Asengard, si presenta come una storia di antieroi che si ergono a difesa della città, la ricca Dabria, quando nessun paladino senza macchia si presenta per salvarla da un'improvvisa minaccia. Gli antieroi ci sono, anche se la trama non è proprio esattamente così. Però il loro essere antieroi è confinato alla parte che precede la grande sfida, dopo si trasformano (temporaneamente?) in eroi senza macchia e senza paura.
Il libro, abbellito da una gradevole copertina e con una buona veste grafica, ci presenta una storia decisamente low fantasy; l'autrice, giovanissima, si limita a un'ambientazione molto cliché, con elfi, mezzelfi, ogre e goblin... diciamo che è una ambientazione da videogame. La storia parte con toni decisamente grotteschi: l'autrice sguazza allegramente in un mare di malvagità e strizza l'occhio al lettore offrendo una galleria di personaggi immancabilmente crudeli e ambiziosi, che spesso ricevono la punizione delle loro malefatte proprio mentre gongolano per il successo dei propri sporchi affari o ne progettano di nuovi.
Qualche problema stilistico e di linguaggio (mi viene in mente ad esempio un improvvido uso della parola poco fantasy capolinea) non impedisce a questa parte di divertire, anche se la sfilza di cattiverie potrebbe essere un po' ripetitiva. E' però più interessante della "saga eroica" che rappresenta la seconda parte del libro. Qui non manca qualche spunto divertente ma è storia già sentita molte volte; e personalmente non sono riuscito ad affezionarmi particolarmente ai personaggi tranne, stranamente, al coboldo Obodam. Direi che ce ne sono troppi e sono troppo poco caratterizzati, essendo il libro non particolarmente lungo.
Il mio giudizio: L'Abbraccio delle Ombre non mi ha entusiasmato ma si è fatto leggere, qua e là l'ho trovato divertente, il che mostra nell'autrice delle capacità da sviluppare. Per essere un esordio decisamente giovanile, non è poi male.
Come al solito, mi sono appuntato alcuni particolari: scene che non funzionano, qualche illogicità o problemi con lo stile. Il tutto, beninteso, entro quelli che sono i miei limiti nel vedere e giudicare queste cose. Tuttavia non voglio che queste osservazioni vengano prese come spunti polemici, in un ambiente dove, comincio a vedere, abbondano critici che criticano troppo, e scrittori che se la prendono troppo. Su richiesta, ne parliamo via email (il mio indirizzo è qui sul blog).
L'Abbraccio delle Ombre sul sito di Asengard
Ciao!
RispondiEliminaSono Ester, l'autrice ;)
Innanzitutto grazie per questa recensione, mi sto via via annotando tutte le critiche fatte per poterle evitare nei prossimi "parti".
Alcuni degli appunti che mi muovi non mi tornano nuovi, visto che, a mente fredda (il libro è "nato" quando avevo sì e no diciott'anni), qualcosina forse l'avrei sistemato anche io.
Una mia pecca, che riconosco pienamente, è il ritmo che la trama segue; non è quello che avrei voluto, ma risente pesantemente del mio vizio di non apprezzare le descrizioni e i tempi morti, e di una discreta dose di inesperienza (che non è una scusa, ma una motivazione, credo).
Comunque sia, ripeto, grazie per avermi dato materiale su cui lavorare per migliorarmi; ti lascio un MP su Fantasymagazine con il mio indirizzo mail, così se hai tempo e voglia di scendere un po'più nello specifico sai dove contattarmi!
Ester/Valpur
Ciao Valpur,
RispondiEliminasono contento di averti su queste pagine e appena avrò messo ordine fra i miei appunti (e trovato un minimo di tempo) ti scriverò per le osservazioni più "tecniche".
Sono sostanzialmente d'accordo con te riguardo a questo romanzo. Non entusiasma, ma si lascia leggere. Trama, personaggi e ambientazione sono ben inseriti nel solco della tradizione fantasy, anche se ho apprezzato il tentativo di incupire personaggi come i mezz'elfi indangando il loro "lato oscuro". E forse se Ester avesse insistito su questa strada (come magari farà in futuro, non posso saperlo, ma lo spero) avremmo avuto un romanzo più particolare rispetto al panorama internazionale del fantasy.
RispondiEliminaPerò l'idea della trama non è male, anche se io non amo molto i rapporti incestuosi che alla fine trovano comunque legittimità (insistere sul tormento dei due personaggi per questo amore impossibile avrebbe reso tutto molto più profondo). La storia infatti ha dei lati molto cupi e un'indagine sulle ferite emotive dei personaggi avrebbe aiutato.
A parte tutto, il più grande difetto che ho riscontrato in questo romanzo è che tutto detto e pochissimo mostrato. Un difetto di stile dovuto forse alla giovane età dell'autrice e per cui c'è solo un rimedio: continuare a scrivere!
Concordo. Del resto se penso come scrivevo io intorno ai 20 anni...
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